Mercato San Severino

Storia di Mercato San Severino

Luogo natìo della celebre nobile famiglia dei Sanseverino, Mercato San Severino nasce come piccolo villaggio in epoca Osca, per poi divenire nel periodo romano una piccola postazione militare di controllo amministrativo e politico. Attorno ad essa si sviluppò un piccolo villaggio rurale, chiamato Rota, che fu interamente distrutto durante l’invasione longobarda dell’Italia meridionale. Il toponimo del nome attuale dovrebbe risalire proprio all’occupazione dei Longobardi, che decisero di ricostruire un piccolo centro dedicandolo al vescovo San Severino, venerato dalle popolazioni longobarde che, dall'Arianesimo, si convertirono al Cattolicesimo.

Il termine “mercato”, invece, compare per la prima volta nei registri notarili del XIV secolo, alludendo alla presenza di un foro o di un mercato commerciale che si sviluppò di lì a poco intorno al centro abitato.

Bisognerà attendere il basso medioevo per associare il nome della località alla nobile famiglia dei Sanseverino, la più potente del Regno di Napoli al tempo degli Angioini e degli Aragonesi. Alcuni dei membri di questa casata riuscirono a ricoprire cariche importantissime, come quella di Vicario Generale, Gran Connestabile, fino addirittura all'investitura del principato di Salerno, avvenuta nella seconda metà del Quattrocento. Nel complesso la famiglia arrivò a possedere più di 300 feudi, dislocati in tutto il Mezzogiorno, principalmente nella bassa Campania, nella Basilicata, in Puglia ed in Calabria.

Al declino della stirpe nobiliare, avvenuto nel XVI secolo, lo stato di San Severino passò nelle mani di Don Ferrante Gonzaga e, successivamente ai Carafa, duchi di Nocera ed ai Caracciolo. Fu durante l’Ottocento, con l’abolizione del feudalesimo da parte di Gioacchino Murat, che venne ufficialmente costituito il Comune di "Mercato”, a cui successivamente verrà aggiunto “San Severino”.

 

Cose da vedere a Mercato San Severino

Degno di nota è sicuramente il Castello medioevale, che si estende su una superficie di oltre 52000 mq ed è da considerarsi la seconda fortificazione più grande d’Italia. Il castello è costituito da ben tre cinta di mura osservabili anche da grandi distanze. Si tratta di una vera e propria cittadella fortificata, poiché all’interno sono ancora presenti tracce delle antiche strutture militari, così come numerosi ambienti (se ne contano un centinaio) destinati ad uso abitativo. Una prima fortificazione risale al periodo Normanno, mentre gli ultimi interventi sono da ricondurre alla dominazione Aragonese.

Tra gli edifici religiosi della cittadina sono degni di nota il convento di Sant’Antonio, una struttura dallo stile gotico che ospita splendide opere d’arte. Una su tutte è il monumento sepolcrale destinato a Tommaso Sanseverino, conservato in un’ampia nicchia nel presbiterio. Si tratta di un sarcofago realizzato in marmo finissimo, dove il nobile è mostrato seduto in trono e circondato dalla sua corte.

La Chiesa di San Giovanni in parco è una delle Chiese più belle, più grandi, più importanti dell’intera Valle dell’Irno. L’interno, a navata unica, presenta un ricco apparato decorativo risalente alla seconda metà del Settecento, sebbene all’interno conservi opere ancora più antiche, come la meravigliosa pala d’altare della Santissima Vergine col Bambino, dipinta dal pittore Fabrizio Santafede nel 1580, uno dei massimi interpreti della pittura di epoca manierista e proto-barocca nel Regno di Napoli.

 

Luoghi culturali ed eventi di rilievo a Mercato San Severino

MIMU: Mini struttura museale del Castello inaugurata nel 2019. La collezione è strutturata in due sezioni: quella archeologica e la naturalistica. Nella prima vi è un’interessante raccolta di cocci di ceramica graffita, che hanno permesso di fissare un collegamento mercantile che il centro dell’Irno ha stabilito con l’Italia settentrionale e con il Mediterraneo, in particolare con la penisola Iberica e l’area di Valencia.