Covid preoccupa, chiusura della Villa Comunale di Salerno il 24 e il 31

Il Sindaco Napoli ha emanato apposita ordinanza

Redazione Irno24 22/12/2021 0

Visto l'aumento di contagi e per limitare ogni occasione di assembramento, il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha disposto la chiusura della Villa Comunale per i giorni 24 e 31 dicembre 2021, dalle ore 15:00 e fino alle 7:00 del giorno successivo. Ecco l'ordinanza integrale.

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Redazione Irno24 05/01/2021

Salerno, nuovi orari per il Punto Informativo Territoriale di Mariconda

Il P.I.T. (Punto Informativo Territoriale) Mariconda è un servizio gratuito rivolto a tutti i cittadini salernitani, finalizzato a favorire l’accessibilità ai servizi, in particolare sociali, socio-sanitari e socio-economici, nonché alle opportunità di lavoro e formazione esistenti, attivo dal settembre 2019. Lo Sportello fornisce inoltre un supporto gratuito al cittadino nella richiesta, consegna e ritiro di documentazione prodotta dal Settore Centrale Servizi Demografici ed Elettorali del Comune.

La pandemia ha determinato un difficile accesso agli uffici pubblici, i cui servizi sono attualmente scanditi da appuntamenti telefonici e di informazioni che spesso i cittadini hanno difficoltà a gestire. Di conseguenza sono sempre più gli utenti che si recano allo sportello del P.I.T. per ricevere assistenza su bonus introdotti dai vari decreti ristori, bonus spesa, spesa sospesa, piatto sospeso, opportunità di lavoro e di formazione, bonus Inps.

Analizzando le necessità dei cittadini, è stata disposta l’apertura dello sportello di Via Tanagro 2/B con le seguenti modalità: dal 7 gennaio 2021, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle ore 12:00. Il servizio è gestito dalla Cooperativa Sociale “Fili d’erba” in convenzione con il Settore delle Politiche Sociali del Comune di Salerno.

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Redazione Irno24 21/05/2020

Furto di motorino in "trasferta", bloccato minorenne a Via Vinciprova

Nella serata di ieri, 20 Maggio, a seguito di segnalazione al 112, gli agenti intervenivano in via Vinciprova, a Salerno, per furto in atto di ciclomotore da parte di tre giovani. Dapprima ne avevano forzato la sella, poi avevano rotto a calci il bloccasterzo. Successivamente due di essi salivano sul ciclomotore e si allontanavano a forte velocità mentre il terzo complice, alla vista della Volante, tentava la fuga a piedi ma veniva prontamente bloccato.

Il giovane, privo di documenti, veniva accompagnato in Questura, dove a seguito del fotosegnalamento si appurava la sua minore età. Negli uffici il ragazzo ammetteva le sue responsabilità, riferendo di essere giunto a Salerno dall’hinterland avellinese unitamente a suoi due amici, e di aver poi successivamente rubato il ciclomotore parcheggiato nei pressi della fermata degli autobus in Via Vinciprova.

Il minore, di nazionalità straniera, dopo gli adempimenti di rito veniva accompagnato presso il Centro di Prima Accoglienza di Salerno, a disposizione dell‘Autorità Giudiziaria.

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Redazione Irno24 17/12/2020

Maxi operazione anti pedopornografia, perquisizioni in Campania e nel salernitano

Oltre 300 uomini della Polizia Postale dalle prime ore dell’alba hanno eseguito perquisizioni e arresti in flagranza in 53 province e 18 regioni italiane. Si tratta della più imponente operazione di Polizia degli ultimi anni contro la pedopornografia online. Dopo due anni di indagini condotte “sotto copertura”, con il coordinamento del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online, sono stati identificati 432 utenti che, sfruttando le potenzialità delle diffusissime applicazioni WhatsApp e Telegram, partecipavano a “canali” e “gruppi” finalizzati alla condivisione di foto e video pedopornografici ritraenti violenze sessuali su minori; gli abusi, in particolare, riguardavano prevalentemente bambine e bambini in tenera età e, in alcuni casi, anche neonati.

Dei 159 gruppi individuati dagli investigatori della Polizia Postale, 16 erano vere e proprie associazioni per delinquere, al cui interno era possibile distinguere promotori, organizzatori e partecipi, con ruoli e compiti ben definiti. Ciascun gruppo era regolato da precise e severe norme di comportamento finalizzate a preservare l’anonimato del sodalizio criminale, oltre che dei singoli partecipanti. La violazione di tali regole comportava, infatti, l’espulsione da parte degli amministratori.

La lunga e capillare attività di indagine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto. Sono 81 gli italiani identificati dalla Polizia Postale in tutta la penisola, due dei quali, un ottico con collaborazioni universitarie napoletano di 71 anni e un disoccupato veneziano di anni 20, promuovevano e gestivano gruppi pedopornografici, organizzandone l’attività e reclutando nuovi sodali provenienti da ogni parte del mondo.

Nel territorio campano sono state eseguite 7 perquisizioni, di cui 4 nella provincia di Napoli, 2 in quella di Caserta e 1 nella provincia di Salerno. Le attività di polizia giudiziaria eseguite hanno portato al sequestro di numerosi dispositivi in uso agli indagati. Uno di loro, un 25enne napoletano, è stato tratto in arresto perché trovato in possesso di un ingente quantitativo di foto e video a carattere pedopornografico che ritraevano violenze e abusi su minori in tenera età.

Quella della transnazionalità è una caratteristica che accomuna tutti i gruppi scoperti dagli agenti infiltrati. Sono, infatti, ben 351 gli utenti stranieri coinvolti nell’indagine, per ciascuno dei quali sono state raccolte tutte le tracce informatiche utili alla loro identificazione

L’attività svolta ha evidenziato come questo fenomeno criminale sia assolutamente trasversale, dal momento che tra gli indagati figurano persone di estrazione sociale ed età molto eterogenee, quali affermati professionisti, operai, studenti, pensionati, impiegati privati e pubblici, di cui un vigile urbano e diversi disoccupati, con età che oscillano tra i 18 e i 71 anni. Con riferimento, infine, al fattore geografico, si segnala che le regioni maggiormente interessate risultano essere la Lombardia e la Campania. In tali territori, infatti, risiede il 35% degli indagati. Le perquisizioni, emesse dalla Procura Distrettuale di Milano, hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pendrive, computer e account di mail e profili social.

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