"FantaExpo Salerno volge al termine", l'annuncio inatteso sui social
"Nonostante l’evento impattasse positivamente sul territorio, il nostro impegno non valorizzato"
Redazione Irno24 01/07/2023 0
"FantaExpo volge al termine. Siamo giunti alla conclusione, sofferta per alcuni aspetti e liberatoria per altri, di mettere la parola fine ad un’esperienza che ci ha regalato emozioni di ogni tipo, come gruppo e come singoli. FantaExpo è stato un progetto realizzato e portato avanti da un gruppo di giovani amici, con le loro forze e possibilità.
FantaExpo è stato un’idea, il piacere di creare qualcosa per la città, cooperare e realizzare, impresa sempre più complessa a causa di troppi fattori. Per quanto ogni edizione sia stata un successo, l’impegno non è più sostenibile né conciliabile con le nostre vite private. Come già presente in tante altre città, abbiamo dato a Salerno la sua “fiera del fumetto”, interpretandola a modo nostro: includendo altre realtà, quasi annullando la distanza con gli ospiti, rendendola una vera e propria festa.
Nonostante la portata dell’evento impattasse positivamente sul territorio locale, in termini economici e su quello nazionale per risonanza, in una realtà come Salerno il nostro impegno non è stato valorizzato. Nell’indifferenza dell’amministrazione comunale, pur non chiedendo alcun tipo di contributo, siamo giunti alla conclusione che “la nostra guardia è finita”.
Unicamente siamo, e sempre saremo, grati al consigliere regionale Giovanni Savastano, ex assessore alle Politiche Sociali del Comune di Salerno, per aver ciecamente creduto in noi da quando eravamo un gruppo di ragazzini con tante idee, ma bisognosi di una guida. Porteremo nel cuore tutto ciò che abbiamo realizzato e condiviso.
Soprattutto, porteremo nel cuore voi. Ringraziamo ogni singola persona che, anche per un solo giorno, in qualsiasi edizione, ha partecipato all’evento e ha respirato quell’aria magica di amicizia, calore e famiglia. Senza di voi non sarebbe mai stato così straordinario. Non vogliamo darvi false speranze, non sappiamo se sarà un addio o un arrivederci. Vedremo cosa ci suggerirà la vita. Nuovamente grazie, grazie per aver creduto in noi".
E' il lungo post pubblicato dagli organizzatori sulla pagina social della kermesse dedicata al fumetto, ai games ed all'animazione, che rappresentava, da diversi anni, un appuntamento fisso del settembre salernitano.
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“Si parla, nell’Otello, si parla tanto. Fino a morire di parole. Fino al grande silenzio che accompagna le morti ingiuste, quelle dei più deboli, dei più indifesi. Ed è proprio sulle debolezze, sulle insicurezze, sulle parti molli che il game master di questo tragico gioco agisce”.
Così Francesco Petti descrive la sua versione dell’Otello che andrà in scena Sabato 8 febbraio, alle ore 21, e Domenica 9, alle ore 18:30, al Piccolo Teatro del Giullare di Salerno (con repliche il 15 e 16 Febbraio). La celebre tragedia di Shakespeare trova nella rilettura registica di Petti un suo nuovo modo di essere rappresentata.
Tre gli attori in scena: Carlo Roselli (Otello), Andrea Bloise (Iago) e Annalaura Mauriello (Desdemona). I costumi sono di Paolo Vitale; il disegno luci di Virna Prescenzo; la scenografia di Francesco Maria Sommaripa, le maschere di Alberto Ferraro.
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia del Giullare, diventa in questo lavoro “quasi un gioco”, come lo stesso Petti lo definisce, “ma con un finale tragico. Un gioco a nascondersi, a scoprirsi, a scoprire i lati più oscuri di se stessi, a riflettersi in specchi deformanti, un gioco di parole. Il nostro Otello punta al cuore di questa storia d’inganni, mettendo sulla scena solo i protagonisti principali del play shakespeariano”.
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In meno di 3 mesi cinquemila turisti per "Caravaggio a Salerno"
"Sono orgoglioso di quanto fatto in questa città. Un progetto rivolto a tutti, una delle iniziative per contrastare i numeri della povertà educativa. Rivolgersi ai giovani, a chi ha più bisogno, costruire opportunità e far crescere una comunità è la nostra missione. La Fondazione Carisal è, nei fatti, anche un hub culturale capace di fare squadra con le Istituzioni territoriali, Comune e Regione, con le associazioni di categoria, con le scuole e le Università".
Così Domenico Credendino, presidente della Fondazione Carisal, nel corso della conferenza a consuntivo sul "Caravaggio a Salerno", presso il Complesso San Michele, sede della Fondazione Carisal. "Siamo felici - ha spiegato - per gli 11mila studenti che abbiamo ospitato, per gli oltre 5000 turisti ricevuti in meno di 3 mesi. Società terze, esperti, raccontano di due milioni di interazioni social, fra visualizzazioni ed intercomunicazioni, un’esperienza che è destinata a lasciare il segno".
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Placido: "Onorato di ricevere a Salerno il premio Natella, amo questo centro storico"
“Sono onorato di ricevere a Salerno il premio Peppe Natella, amo questa città, soprattutto il centro storico dove ho girato Assunta Spina”: sono le parole pronunciate da Michele Placido che, prima di andare in scena sul palco della XXXV edizione del Teatro dei Barbuti, ha ricevuto il riconoscimento dalle mani di Chiara Natella, organizzatrice della rassegna.
“Sto girando un film su Caravaggio a Napoli e avrei voluto scegliere proprio il centro storico di Salerno, che conosco bene, ma non è stato possibile per motivi organizzativi”. Placido ha però lanciato una serie di idee che vorrebbe concretizzare in città, come una rassegna settembrina dedicata al connubio poesia e musica e un evento itinerante nei luoghi sacri tra presepi e brani della tradizione musicale-religiosa legata a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Il Premio Natella, che consiste in una scultura ceramica originale del maestro Nello Ferrigno, è stato consegnato a Michele Placido durante la cerimonia di gala condotta da Paolo Romano e Gilda Ricci. Il Premio Natella è tributato ogni anno ad una personalità del mondo dello spettacolo che ha intrecciato il suo percorso con la storica rassegna dei Barbuti. Placido ne ha calcato il palcoscenico nel 1992, durante la X edizione, con “Caffè della stazione” di Luigi Pirandello.
In quella prima occasione rimase incantato dal dedalo di vicoli e dal palcoscenico sotto le stelle dei Barbuti “un luogo davvero affascinante e straordinario che si presta a serate dedicate alla poesia, dove è necessario il silenzio, lontano dal traffico di automobili”. Subito dopo la cerimonia del premio, l’attore e regista è andato in scena con “Serata d’onore”. Con Placido, Gianluigi Esposito (voce e chitarra) e Antonio Saturno (chitarra e mandolino).
Uno spettacolo, tra poesia, musica e racconto, durante il quale l’attore e regista pugliese ha potuto esprimere al meglio le sue capacità declamatorie. Un viaggio tra musica, canzoni, poesia e prosa, attraverso un’antologia d’autore con versi di Dante Alighieri, Gabriele D’Annunzio, Eugenio Montale, Pablo Neruda, Salvatore Di Giacomo, Raffaele Viviani, Eduardo De Filippo e Sergio Bruni.