Salerno, controlli in case occupate da bengalesi: multati proprietari

Gli immobili si trovavano in condizioni igieniche precarie, rilevata presenza eccessiva di persone

Redazione Irno24 10/10/2025 0

Continuano i controlli da parte della Polizia Municipale di Salerno, agli ordini del Comandante Rosario Battipaglia, relativi agli immobili occupati nel centro storico da cittadini extracomunitari. In particolare, le ispezioni hanno interessato Via Masuccio Salernitano, Piazza Abate Conforti e Via Fusandola. Sono emerse numerose irregolarità, per le quali sono state elevate contestazioni ai proprietari degli appartamenti concessi in locazione.

In Via Fusandola, 8 extracomunitari sono stati trovati alloggiati in un locale adibito a deposito. Una volta individuato il proprietario, quest’ultimo ha provveduto immediatamente a liberare la struttura. In Piazza Abate Conforti, in due appartamenti distinti, è stata rilevata una presenza eccessiva di occupanti, che avevano sistemato letti e materassi in ogni stanza. Gli immobili si trovavano in condizioni igienico-sanitarie precarie.

In Via Masuccio Salernitano, sono stati ispezionati altri due immobili, rispettivamente al primo piano e al piano terra. Durante il sopralluogo, tutti gli occupanti presenti sono stati identificati. Anche in questo caso è stata riscontrata una densità abitativa eccessiva rispetto alla superficie degli appartamenti, con condizioni igieniche non conformi agli standard minimi. Le ispezioni sono state effettuate con l’ausilio dei tecnici dell’ASL, i quali hanno accertato che le unità abitative versavano in condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza precarie.

Sono inoltre intervenuti i tecnici comunali della Vigilanza Urbanistica per verificare la presenza di eventuali abusi edilizi, accertando in alcuni casi la realizzazione non autorizzata di soppalchi destinati ad aumentare la capienza degli alloggi. I controlli presso l’Ufficio Immigrazione della Questura hanno rilevato che la posizione dei cittadini extracomunitari, tutti originari del Bangladesh, risultava regolare o in corso di regolarizzazione. Ai rispettivi proprietari degli immobili ispezionati è stato contestato il mancato invio della Dichiarazione di Ospitalità alla Questura, con conseguente sanzione amministrativa pari a mille euro per ciascuno.

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[...]

Il G.I.P. ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei cinque indagati, applicando la misura del divieto di esercizio della professione medica, inibendo loro ogni attività medica e tutte le attività ad esse inerenti, fra i 6 e i 12 mesi. Le responsabilità sono state articolate dal Giudice su quattro profili di colpa: il primo è riferibile alle modalità di preparazione dell'intervento; il secondo alle scelte in ordine all'esecuzione; il terzo alle modalità di esecuzione, con particolare riferimento all'abbandono di un lembo di garza nel corpo della vittima; l'ultimo è relativo alle modalità con le quali, accertato nell'immmediatezza l'evento avverso, lo stesso fu gestito dai medici.

[...]

Sotto il profilo strettamente operatorio, l'inatteso riscontro da parte dell'equipe di un'estesa calcificazione dell'aorta ascendente, avrebbe dovuto suggerire, secondo le linee guida, di sospendere l'intervento, laddove, secondo l'ordinanza, E.C. e l'equipe completarono l'operazione, ignorando o sottovalutando i rischi connessi alla necessità di manipolare un cuore provato da un infarto recente e gravato da una disfunzione.

L'ordinanza cautelare ha evidenziato che, concluso l'intervento di sostituzione valvolare aortica, dopo la chiusura del miocardio, era dimenticato un lembo di garza di 8 cm, omettendo di rimuoverlo dal ventricolo sinistro, così lasciandolo migrare alla ripartenza dell'attività cardiaca, e, dunque, alla ripresa del flusso ematico nell'aorta, e, senza soluzione di continuità, nella biforcazione aorto-iliaca, dove veniva rinvenuto in sede autoptica.

Gli accertamenti necessari e possibili per un immediato rinvenimento del lembo smarrito non sarebbero stati compiuti, ma sarebbero stati sostituiti da accertamenti inefficaci e gravemente stressanti per il paziente, con licenziamento dello stesso dalla sala operatoria nonostante il mancato colposo rinvenimento ed estrazione del lembo di garza e con collocamento in sala di rianimazione, dove avveniva l'exitus.

[...]

L'ordinanza cautelare ha evidenziato l'esistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico di E.C. anche in relazione al delitto di falso ideologico aggravato, ricavati dalle dichiarazioni dei colleghi e dalla mancanza di alcuna traccia nella documentazione sanitaria redatta a cura del Primario dell'effettiva scansione temporale verificatasi in sala operatoria dalle ore 16:00, epoca del mancato colposo rinvenimento della garzina, alle ore 24:00 circa, quando il paziente veniva licenziato in rianimazione. Il quadro indiziario dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, nei quali gli indagati potranno articolare le loro difese, rimanendo ferma la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna.

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