A Salerno un detenuto rifiuta il rientro in cella, ferito agente Penitenziaria

Capece (SAPPE): "Momenti di grande tensione, gestiti al meglio dal direttore e dai poliziotti in servizio"

Redazione Irno24 29/09/2023 0

"Un detenuto, noto per essersi reso protagonista di numerosi eventi critici e condotte turbative dell’ordine e la sicurezza, nella giornata di ieri si rifiutava di rientrare nella propria cella e permaneva all’interno della saletta ricreativa della VI sezione. Nonostante i tentativi del personale di Polizia in servizio, volti a persuadere il detenuto a rientrare in cella, l’uomo ha opposto una forte resistenza passiva.

Solo dopo numerosi tentativi, gli Agenti sono riusciti a riportare il detenuto nella propria cella. Nel corso delle operazioni, un’unità di personale è rimasta ferita ed è stata trasportata al vicino ospedale dal 118, gli altri hanno riportato notevoli escoriazioni". E' quanto scrive Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, in riferimento all'ennesimo episodio di violenza accaduto presso il carcere di Salerno.

Così commenta il Segretario Generale del SAPPE, Donato Capece: "Sono stati momenti di grande tensione, gestiti al meglio dal direttore e dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria. Servono risposte ferme e immediate contro questi delinquenti. La verità è che a nessuno frega niente delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria che, in Campania come in ogni altra regione e provincia d’Italia, buttano letteralmente il sangue nelle sezioni detentive".

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Redazione Irno24 20/08/2025

Salerno Pulita, FIT-CISL: "Non si metta lavoratore alla gogna, serve rispetto"

In merito al recente episodio che ha coinvolto un operatore di Salerno Pulita, ripreso mentre urinava in strada durante il turno di lavoro, il segretario provinciale della FIT-CISL, Diego Corace, intende esprimere la propria posizione con fermezza ma anche con senso di responsabilità e umanità.

"Un gesto da valutare con equilibrio - scrive in una nota - non con giustizialismo. Siamo consapevoli che il comportamento dell’operatore non rispecchi i canoni di decoro che ogni lavoratore del servizio pubblico è tenuto a rispettare. Tuttavia, riteniamo che la reazione mediatica e istituzionale sia sproporzionata rispetto alla gravità del gesto. Non si tratta di un furto, né di un atto violento o lesivo verso terzi. È stata, semmai, una leggerezza, forse dettata da una necessità fisiologica improvvisa, che merita una valutazione più approfondita e meno sommaria.

Gli operatori ecologici svolgono il loro lavoro in condizioni spesso disagiate, in orari notturni o in zone prive di servizi igienici accessibili. È doveroso chiedersi se il lavoratore fosse affetto da una patologia che lo abbia costretto a un’urgenza non gestibile in altro modo. In tal senso, la FIT-CISL offre piena disponibilità per fornire assistenza sindacale e legale al dipendente coinvolto, affinché vengano tutelati i suoi diritti e la sua dignità.

Ricordiamo che il D.lgs. 81/2008 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro impone al datore di lavoro di garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate, compresi servizi igienici accessibili e fruibili. Se tali condizioni non sono state rispettate, è necessario aprire un confronto serio e trasparente con l’azienda, prima di procedere con provvedimenti disciplinari estremi come il licenziamento.

Ci chiediamo inoltre che le indagini interne siano condotte nel pieno rispetto della normativa sulla privacy (Regolamento UE 2016/679 - GDPR), verificando che l’utilizzo delle immagini di videosorveglianza sia conforme alle finalità previste dalla legge e non lesivo della dignità del lavoratore. Viviamo in un’epoca in cui il giudizio corre più veloce della comprensione. Sui social è facile diventare giustizialisti, dimenticando che dietro ogni uniforme c’è una persona.

Non possiamo accettare che un lavoratore venga messo alla gogna mediatica per un gesto isolato, mentre la città affronta problemi ben più gravi come criminalità, degrado urbano e disagio sociale. La FIT-CISL invita Salerno Pulita a valutare con attenzione tutte le circostanze prima di adottare misure drastiche. Il rispetto delle regole è fondamentale, ma lo è anche il rispetto della persona. La reputazione di un’azienda non si difende con il licenziamento, ma con il dialogo, la prevenzione e la formazione".

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Redazione Irno24 08/03/2023

A Salerno "Danzare sulla Musica" contro la violenza sulle donne

Giovedì 9 marzo, alle ore 10, nella Sala Giunta di Palazzo Sant’Agostino, a Salerno, presentazione dello spettacolo “Danzare sulla musica”, progetto di Ludovica Morleo, musicista e danzatrice di San Vito dei Normanni (BR), volto a raccontare la condizione della donna e il contrasto alla violenza di genere, tema forte e di grande attualità.

Lo spettacolo, a ingresso libero, è patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Salerno, realizzato in coralità dalle associazioni Rete Giovani, Hippocrates, Spazio Donna, Differenza Donna e partner privati, e andrà in scena al Teatro Nuovo sabato 11 marzo, alle ore 20. In questo progetto confluiscono arte, danza, canto, musica, impegno civico e solidarietà femminile.

Il progetto Nasce nella Casa Internazionale delle donne a Roma, come occasione d'incontro, in cui ritrovarsi, ascoltarsi, entrare in relazione con se stessi e lavorare sulla consapevolezza del corpo; nasce come spazio da concedersi e dedicarsi, senza giudizio e scevro da qualsiasi pregiudizio. Arriva a Salerno per raccontare, con delicatezza, una storia di violenza. L’artista porterà il pubblico con sé nelle sonorità del sud Italia, delle tradizioni popolari, accompagnata da Annalisa Ianne, danzatrice abilitata alla danza e movimento terapia di Carmiano (LE).

La pizzica ha avuto sempre un importante ruolo terapeutico, oltre che ludico, per gli uomini ma soprattutto per le donne. Donne che soffrivano di isteria, di depressione; donne che provavano un profondo dolore potevano liberarsi, finalmente spogliarsi dal loro "costume quotidiano composto" grazie a questo fenomeno sociale riconosciuto dalla comunità: il tarantismo. Durante il rito erano “possedute”, quindi libere di urlare, di non essere ordinate, di rotolare per terra o di arrampicarsi sull'altare di una cappella: tutto era loro concesso in quanto "tarantate", pizzicate dall'aracnide. Questo fenomeno sociale era pura musicoterapia, scomparso poi con l'avvento della psichiatria.

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Redazione Irno24 30/10/2023

PS del Ruggi di Salerno in tv, lo sdegno del Nursind: "Immagini non veritiere"

Il Nursind Salerno ha espresso profonda preoccupazione per una recente trasmissione televisiva, andata in onda su una rete nazionale, che ha messo in luce alcune criticità all'interno del Pronto Soccorso dell'ospedale Ruggi di Salerno. In una lettera aperta inviata a varie autorità, tra cui il ministro della Salute e il Governatore della Campania, il sindacato ha affrontato le questioni sollevate dalla trasmissione.

Il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco, ha sottolineato la necessità di posizionarsi al fianco dei lavoratori del Pronto Soccorso, che affrontano quotidianamente difficoltà gestionali e infrastrutturali. Tuttavia, Tomasco ha anche evidenziato alcune questioni che ritiene siano state trascurate durante la trasmissione: "Critichiamo l'utilizzo di un collage di immagini, alcune delle quali datate, che non riflettono accuratamente la situazione durante tutto l'anno. Questa pratica è tentativo di delegittimare il personale del Pronto Soccorso, che lavora in condizioni difficili, specialmente durante la pandemia di Covid".

La trasmissione ha sollevato preoccupazioni riguardo al contenimento dei pazienti e alla mancanza di assistenza per un paziente che aveva bisogno di urinare. Tuttavia, Tomasco ha chiarito che i pazienti vengono contenuti solo per il tempo strettamente necessario, con l'assenso dei parenti e annotazioni in cartella clinica, al fine di evitare rischi per la sicurezza.

"Il Pronto Soccorso del Ruggi - spiega Tomasco - gestisce un notevole numero di pazienti, alcuni dei quali presentano una gravità di accesso differente. Questo è gestito da personale di triage altamente professionale, ma tale sfumatura non è stata adeguatamente considerata nella trasmissione. Come sindacato, ribadiamo l'importanza del Pronto Soccorso del Ruggi di Salerno per l'intera regione, con un notevole afflusso di pazienti anche da altre province. L'overcrowding rimane una sfida, ma poco è stato fatto per affrontare questa problematica. Il sistema 118, che gestisce il trasporto dei pazienti al Pronto Soccorso, è in crisi a causa della mancanza di personale qualificato. Sollecitiamo da tempo le autorità regionali a intervenire per risolvere questa situazione".

Il Nursind Salerno ha chiesto un tavolo di confronto che coinvolga tutte le parti interessate, inclusi politici, management aziendali, associazioni sindacali mediche e di comparto, associazioni di volontariato e stakeholder. "Bisogna trovare una soluzione condivisa - conclude Tomasco - per garantire un accesso dignitoso alle cure sanitarie per tutti i cittadini. Chiediamo al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, di acquisire le immagini trasmesse in televisione per una contestualizzazione accurata e sollecitiamo l'identificazione del responsabile che ha portato gli operatori televisivi all'interno del Pronto Soccorso, violando la privacy dei pazienti e l'onorabilità dei lavoratori".

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