Baronissi, serata di teatro napoletano con Pulcinella e Sciosciammocca

Una farsa semplice e verace che omaggia il grande Eduardo Scarpetta e il maestro Antonio Petito

Redazione Irno24 21/08/2025 0

Venerdì 22 agosto, alle ore 21:00, all’anfiteatro comunale "Pino Daniele" di Baronissi, andrà in scena una serata imperdibile di teatro napoletano tradizionale. Lo spettacolo, scritto e diretto da Enzo D'Arco, vede in scena lo stesso Enzo D'Arco, Marzio D'Arco e Antonella Giordano, con audio e luci di Luigi e Achille D'Arco, costumi di Aurora Salluzzi e scenografia a cura di IdeaScena D&G.

Una farsa semplice, genuina e verace, che omaggia il grande Eduardo Scarpetta e il maestro Antonio Petito, portandoci nel mondo di Don Felice Sciosciammocca, Pulcinella e di una giovane fanciulla. Tra scarpe da risuolare, equivoci e lazzi, lo spettacolo farà divertire il pubblico con un linguaggio arcaico, un’espressività corporea esagerata e tutta la magia del teatro tradizionale napoletano.

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Redazione Irno24 28/12/2022

Natività di Carotenuto e presepi della collezione Natella in mostra a Genova

Fino all'8 gennaio 2023, a Genova, negli spazi dello storico Palazzo Tobia Pallavicino, sede dell’antica Camera di Commercio della Repubblica Marinara, nell’ambito di “Genova incontra Napoli”, sarà esposta una natività del Presepe Dipinto di Mario Carotenuto ed alcuni preziosi presepi della collezione del Museo Peppe Natella di Salerno.

La rassegna ligure propone incontri, eventi e mostre dedicati alla comune arte del presepe. La mostra rimarrà allestita fino all’8 gennaio e sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 19:00 e il sabato dalle 15:00 alle 18:00.

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Redazione Irno24 30/03/2020

Stai a casa ma esplori il patrimonio campano grazie all'Ecosistema Digitale

La Regione Campania, in relazione all'emergenza sanitaria in corso, ha deciso di anticipare la pubblicazione di una versione aggiornata dell’Ecosistema digitale per la cultura della Campania, per consentire ai cittadini di poter fruire di contenuti culturali "restando a casa".

L'Ecosistema digitale per la cultura è la piattaforma concepita dalla Regione che fornisce informazioni, tour virtuali, schede catalografiche, esperienze immersive ed altri servizi multimediali legati alle attività ed ai beni culturali presenti sul territorio regionale.

Un luogo virtuale attraverso il quale è possibile accedere alla rappresentazione digitale del patrimonio custodito da alcuni enti pubblici e privati, come documenti d’archivio, libri antichi e moderni, monumenti, opere d’arte, scavi archeologici, risorse culturali del cinema, della musica e dello spettacolo rese fruibili in ambiente digitale.

Il portale Cultura Campania, raggiungibile al link cultura.regione.campania.it, è un hub attraverso il quale si accede alle sezioni e i servizi previsti. Oggi è possibile navigare on line sul territorio regionale attraverso esperienze immersive, voli da drone, ricostruzioni 3D e tour virtuali che mostrano, in una modalità innovativa, i luoghi e i beni culturali che ne fanno parte. È presente anche l'Atlante del Cinema, un repertorio delle produzioni cinematografiche che hanno reso celebre la Campania nell’arco di un secolo. La piattaforma, oggi navigabile in versione Beta e con contenuti parziali, verrà alimentata nel tempo.

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Annamaria Parlato 21/02/2021

Riaperta al culto la Chiesa di San Matteo ad Offiano

Il Parco Regionale dei Monti Picentini da sempre ha rappresentato un crogiolo di storia, arte, tradizioni ed è, soprattutto, un ricco “patrimonio culturale”. Nel corso dei secoli le testimonianze delle numerose dominazioni sorte in quei luoghi, i reperti e gli edifici architettonici ne fanno uno scrigno consistente di “beni” preziosi da preservare. Proprio in località Sordina, tra Salerno e San Mango Piemonte, sorge la Chiesa di San Matteo ad Offiano in cui si ammirano immediatamente il bel portale settecentesco e il campanile più volte rimaneggiato.

La Chiesa è intitolata a San Matteo, patrono della città di Salerno, e nei libri sacri la stessa è citata con l’appellativo di “San Matteo ad Offiano”. I toponimi “Dufiano” od “Offiano” costituivano l’antica denominazione del casale di Sordina. La località e la chiesa si conoscono già nel 1051. Nel 1080 si sa che la nobile famiglia dei Santomango deteneva un diritto di patronato su questa chiesa, e poiché si sa che divenuti signori di Salerno donarono un suolo per consentire nel 1076 l’edificazione del Duomo di Salerno, è probabile che in cambio ottennero il diritto di patronato e la possibilità di intitolare la chiesa di Sordina a San Matteo.

Nel 1542 divenne parrocchia e successivamente fu inclusa nelle altre due di San Mango Piemonte insieme con Santa Maria a Corte. Da un libro manoscritto del 1756, opera del parroco Don Stefano Anzinolfi e conservato presso la parrocchia, risultano elencati con precisione i beni della chiesa e altre note aggiunte dai successori tra cui Don Luigi Alfinito. In particolare, quest’ultimo parroco annota dell’esistenza di una iscrizione posta sul frontespizio secondo la quale la chiesa sarebbe stata costruita nel 1375. Poiché questa iscrizione non esiste più e, considerato il divario di date rispetto al 1051 riportato in “Salerno Sacra”, si potrebbe supporre che l’edificio originario poteva essere di dimensioni più piccole e riferito alla congrega e alla sacrestia, e che nel 1375 sia stata costruita la chiesa come si presenta oggi, con una navata centrale e sei cappelle laterali, tre per lato dedicate a Santa Lucia, San Giuseppe, Santa Caterina, San Vincenzo, San Vito e all'Addolorata.

Da un documento diocesano risulta, poi, che nel 1860 con cinquecento ducati, ricavati dal taglio di querce site nel fondo Catuonzo, fu restaurato il tetto e le due cappelle rovinate, mentre il campanile fu ripristinato ma con un’altezza inferiore. Altri lavori tra cui lo stucco, la volta, il pavimento, i finestroni e il frontespizio furono terminati nel 1908. Mentre le campane attuali furono consacrate nel 1926 da Mosignor Grasso. Gravi danni la chiesa ha subito anche dal terremoto del 1980.

Nei primi anni del 2000, con il rifacimento del tetto con travi in legno lamellare a vista, il ripristino della pavimentazione e dell’intonaco sulle mura esterne, la struttura è stata messa in sicurezza. Fino al 2000 c'erano stati, da parte della Soprintendenza, alcuni primi finanziamenti tesi a consolidamenti parziali, puntellature, coperture provvisorie e impalcature per evitare pericoli e ulteriori danni che potevano derivare anche da infiltrazioni di acque meteoriche.

Nel 2001 per merito dell'Associazione GILCASS (Gruppo Iniziatyiva Locale Cultura Ambiente Sviluppo Sostenibile), presieduta dal Dott. Orazio Elio Genovese, insieme al Parroco Don Angelo Cuozzo, vengono prese una serie di iniziative pubbliche tra cui la partecipazione all'evento di Legambiente "SALVA L'ARTE", una mostra fotografica e un concerto di inni sacri con l'intervento del coro del Duomo di Salerno.

Nel corso di questi eventi in una pubblica assemblea il problema del recupero della chiesa fu posto all'attenzione delle autorità civili e religiose presenti tra cui l'On. Parlamentare Tino Iannuzzi. A seguito di questo evento determinante, nel corso dello stesso 2001, ultimo anno di esercizio finanziario, stando alle disposizioni del CIPE, nel quale si poteva ancora accedere ai fondi stanziati per i beni danneggiati dal sisma del 1980, la chiesa fu inserita nell'elenco delle opere da finanziare. Nell'ottobre del 2002, l'Associazione GILCASS, nella persona del Presidente, riceve la comunicazione dal Parlamento Italiano a firma dell'On. Tino Iannuzzi che per l'inizio del recupero della struttura della Chiesa di Sordina-San Mango veniva stanziato un primo finanziamento di 350 milioni di lire, pari ad € 180.759,91. Una volta inserita nel circuito del recupero, per la sua valenza e l'importanza storico-artistica, la Chiesa ha ricevuto per gli esercizi successivi altri finanziamenti.

Così dichiara il Dott. Orazio Genovese: “Con l'occasione non può non farsi menzione dell'opera solerte e preziosa dei dirigenti e dei tecnici dell'epoca della Soprintendenza ai Beni ed alle Attività culturali di Salerno, in primis l'Ing. Gennaro Miccio. Tuttavia, malgrado il completamento dei lavori strutturali e la messa in sicurezza, la Chiesa è rimasta ancora chiusa per oltre dieci anni perchè mancavano alcuni restauri degli stucchi interni oltre ad alcuni infissi ed impianto di illuminazione. Quest'ultimo tratto di strada è stato il più difficile e più sofferto, perchè mancavano ancora fondi, e perchè capitato nel mezzo della pandemia.

Ciononostante, la comunità parrocchiale, contribuendo anche con offerte private, e soprattutto grazie all'impegno e alla paziente assunzione dell'iniziativa da parte di due nuovi cittadini di Sordina (Umberto Napolitano, Funzionario della Sopraintendenza di Salerno, e Sergio Nappi), è riuscita a percorrere anche quest'ultimo tratto di strada riaprendo al culto e alla fruizione turistica l'importante insula. Senza l'intervento determinante di questi ultimi due cittadini nulla sarebbe stato possibile, perché gli stessi sono riusciti in poco tempo a sensibilizzare le autorità religiose e civili, in primis l'Arcivescovo Metropolita di Salerno Mons. Andrea Bellandi, riguardo l'importanza per le comunità locali di riaprire la Chiesa”.

Dopo quarant’anni dal sisma del novembre del 1980 finalmente è stata riaperta al culto e venerdì 12 febbraio l’Arcivescovo Bellandi ha presieduto una solenne concelebrazione eucaristica insieme al Parocco Don Carlo Maria De Filippis durante la quale c’è stata la consacrazione del nuovo altare in cui sono state inserite le reliquie di S. Matteo Ap. Ev. e S. Vito Martire, confezionate dall’Ufficio Custodia Reliquie della Diocesi. Questa chiesa, per la straordinarietà dell’aspetto e l’importanza storico-artistica merita tutta l’attenzione possibile da parte della comunità civile e religiosa salernitana.

* Le notizie storiche sono tratte dal libro del 2020 di Orazio Elio Genovese “Dalla Capua Rhegium al Corridoio Helsinki-Valletta” e dalle ricerche della Pro Loco di San Mango Piemonte

PH Credits Francesco Paletta

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