Contrasto alle frodi nel settore agroalimentare, intesa fra Regione e ICQRF

Caputo: "Il fenomeno della contraffazione è in continua espansione"

Redazione Irno24 14/07/2021 0

Questa mattina, presso la sede della Giunta della Campania, è stato sottoscritto il protocollo d’intesa finalizzato al rafforzamento delle azioni di prevenzione e contrasto alle frodi. La firma è avvenuta alla presenza dell’Assessore alla Legalità, Mario Morcone, dell’assessore all’Agricoltura, Nicola Caputo, e di Emilio Gatto, direttore generale del Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi del Ministero politiche agricole.

“I fenomeni della contraffazione e della immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza alimentare sono in continua espansione creando gravi danni alle imprese e rappresentando un pericolo per la salute dei consumatori. Con la firma del protocollo di intesa con l’Ispettorato centrale (ICQRF), abbiamo, finalmente, uno strumento concreto per potenziare i presidi di legalità in un settore fondamentale dell’economia campana.

L’obiettivo della Regione è quello di mettere in campo tutte le azioni possibili per tutelare le imprese che operano nella legalità e che subiscono i danni provocati da coloro, che operano in regime di concorrenza sleale", ha dichiarato Nicola Caputo.

“La Regione è impegnata nella promozione della cultura della legalità e negli interventi di contrasto alla criminalità organizzata che opera anche nel settore agroalimentare. Con questo provvedimento realizzeremo attività in ambito formativo anche per le Polizie locali della Campania finalizzate a controlli scientifici e basati sulle tecnologie più avanzate.

Assicurare, da un lato, la tutela e la sicurezza alimentare dei consumatori e, dall’altro, salvaguardare i produttori dai fenomeni di sleale concorrenza è nell’interesse generale della comunità. L’accordo consente di strutturare la collaborazione istituzionale e di promuovere sinergie tra i soggetti protagonisti, rafforzando le misure di contrasto", ha dichiarato Mario Morcone.

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Redazione Irno24 16/11/2020

Ecco il bonus "compleanno Dieta Mediterranea" per salvare il made in Italy

Scatta il bonus di filiera per menu 100% Made in Italy nei ristoranti duramente colpiti dall’emergenza Covid a 10 anni esatti dal riconoscimento UNESCO della dieta mediterranea come patrimonio dell’umanità. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sarà possibile presentare le domande fino al 28 novembre 2020 su portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali.

Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus che a cascata sostiene, insieme alla ristorazione, anche l’industria alimentare e l’agricoltura italiana e contribuisce a salvare il patrimonio di prodotti nazionali alla base della dieta mediterranea che ha subito un duro colpo dal taglio del 48% dei consumi fuori casa degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti.

Del bonus - spiega Coldiretti - potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo.

Il beneficiario è tenuto ad acquistare almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50% spesa totale sostenuta mentre il contributo non può mai essere superiore all'ammontare complessivo degli acquisti che non può essere inferiore ai 1.000 euro nè superiore a 10.000 euro (esclusa IVA). Il provvedimento diventa operativo proprio il giorno del compleanno della dieta mediterranea, visto che la decisione del Comitato di valutazione per l’iscrizione Unesco risale al 16 novembre 2010

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Redazione Irno24 16/06/2022

Benzina, stangata da 600 euro in più a famiglia nell'analisi Uecoop

Una stangata da quasi 600 euro a famiglia in più in un anno per fare il pieno all’auto di casa con benzina e gasolio, che hanno sfondato i 2 euro al litro in diverse stazioni di rifornimento sul territorio nazionale. È quanto emerge dall’elaborazione Uecoop su dati Mise in riferimento alla corsa dei prezzi dei carburanti, che sta gonfiando l’inflazione e svuotando le tasche degli italiani sulla spinta dagli effetti della guerra in Ucraina, con Gazprom che taglia il gas all’Eni con flussi ridotti del 15%.

Il rifornimento di benzina costa il 25,5% in più a giugno 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; per il diesel va pure peggio, con un rincaro di quasi 1/3 (32%). Una situazione che appesantisce la brusca frenata delle nuove immatricolazioni di auto nel 2022, da quelle a benzina (-39,1%) a quelle a gasolio (-37,8%), a fronte di una maggior tenuta delle ibride ed elettriche (-7,5%) rispetto a un totale di quasi 39 milioni di vetture circolanti in Italia, secondo l’analisi di Uecoop su dati Unrae.

Il caro carburanti colpisce la capacità di spostamento delle famiglie ma anche il carrello della spesa, visto che l’85% delle merci viaggia su strada, pesando sia sui servizi che sulle le catene di approvvigionamento di tutti i beni, dagli alimentari alla meccanica. Il record dei prezzi per l’energia – spiega l’analisi Monitor 2022 di Uecoop – è ormai l’incubo di oltre 4 imprese su 10 (43%) per l’effetto a valanga su investimenti, piani di sviluppo e posti di lavoro.

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Redazione Irno24 08/12/2021

Indagine Coldiretti, con lo smart working torna la vita nei borghi

Con lo smart working ritorna la vita nei piccoli borghi con più di un italiano su due (54%) che vorrebbe lasciare la città per andare a vivere in campagna, spinto dalla ricerca di una migliore qualità della vita ma anche dalla paura della pandemia e dalla voglia di riscoprire il senso di comunità allentato dall’emergenza sanitaria.

E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Notosondaggi in riferimento all’accordo con le parti sociali sul Protocollo nazionale con le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva sul lavoro agile nel settore privato, proposto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando. La transizione verso lo smart working non riguarda solo la produttività e i rapporti di lavoro, ma coinvolge la distribuzione demografica della popolazione e le scelte di vita personali.

Con il telelavoro si svuotano i grandi quartieri impiegatizi e si ripopolano le periferie. Un cambiamento che contribuisce a far guardare le campagne non solo come meta per gite fuori porta, tanto che il mercato immobiliare delle case in zone rurali o in piccoli borghi – evidenzia Coldiretti – registra aumenti sui siti specializzati.

La vita in campagna risulta essere più sicura perché garantisce il rispetto delle distanze che nelle aree rurali – sottolinea Coldiretti – si misurano in ettari e non in metri rispetto alle metropoli segnate da una forte densità di popolazione. Nei 5500 piccoli comuni italiani con meno di 5mila abitanti il distanziamento è infatti garantito – conclude Coldiretti – per i 10 milioni di abitanti che dispongono di oltre il 54% del territorio nazionale mentre i restanti 50 milioni devono dividersi il resto dello spazio.

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