Fermati 26 clandestini al porto di Salerno, viaggiavano nascosti in container

Fra essi anche 6 minori non accompagnati

Redazione Irno24 14/01/2021 0

Nell’ambito di servizi svolti dalla Polizia di Frontiera, in concorso con la Guardia di Finanza, all’alba di Giovedì 14 Gennaio sono stati intercettati e sottoposti a controllo, con l’ausilio di personale delle Volanti della Questura e della Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri, 26 cittadini extracomunitari irregolari di cui 6 minori non accompagnati.

Gli accertamenti svolti nell’immediatezza hanno consentito di appurare che queste persone erano giunte clandestinamente in Italia, viaggiando nascoste all’interno di un container su una nave proveniente dalla Turchia. Le 26 persone hanno riferito di essere cittadini iracheni provenienti dal Kurdistan ed hanno richiesto lo stato di rifugiato politico.

Gli stessi sono stati visitati e saranno trasferiti in idonea struttura di accoglienza. In ordine alla modalità di ingresso, sono in corso indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica.

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Redazione Irno24 18/11/2020

Simulavano crediti per non pagare le tasse, frode milionaria coinvolge il salernitano

Al termine di una complessa attività investigativa, conclusa nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Salerno, sono stati individuati 59 contribuenti che, pur di non versare le tasse dovute, hanno fatto risultare l’esistenza di crediti fittizi, ponendo in essere un’evasione fiscale quantificata in oltre 7 milioni di euro.

I Finanzieri di Nocera Inferiore hanno infatti ricostruito il meccanismo fraudolento di cui hanno beneficiato titolari di ditte individuali e società di Salerno e provincia, come pure di altre regioni (dal Lazio alla Basilicata, fino alle Marche, all’Emilia Romagna e al Piemonte), i quali, grazie ad un semplice passaparola, erano riusciti ad entrare in contatto con i materiali artefici della truffa, due soggetti del Vesuviano.

Questi ultimi, pur senza possedere alcuna qualifica professionale (uno era rappresentante di una società, l’altro commesso di un negozio di abbigliamento), si prestavano a compilare e trasmettere, tramite il canale home banking, i tradizionali F24 per conto degli imprenditori, azzerando tutto d’un colpo i debiti con il Fisco. In cambio di modesti compensi, riportavano sistematicamente importi di fantasia nella sezione “crediti”, puramente inventati, che però permettevano nei fatti di compensare quasi del tutto l’ammontare delle imposte dovute. In effetti, il “trucco” consisteva proprio nel non annullare completamente il debito fiscale.

Così facendo, il sistema, ricevuta comunque una notifica di accredito dalle banche, seppur per pagamenti irrisori (parliamo di bonifici anche solo di qualche decina di euro, comunque mai sopra i 100), riconosceva per buoni i pagamenti effettuati, fatte salve le successive verifiche del caso. In assenza di segnali di anomalia sull’autenticità dei crediti dichiarati, una volta verificata l’esattezza dei dati identificativi del contribuente (la partita Iva ed il codice fiscale), si procedeva alla cancellazione delle posizioni debitorie di chi aveva comunque provveduto ad un pagamento, revocando di conseguenza anche gli eventuali atti di accertamento e i pignoramenti adottati.

Nei 26 casi più rilevanti (quelli in cui le indebite compensazioni hanno superato la soglia di rilevanza penale dei 50.000 euro), già un anno fa, è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di immobili, autovetture e liquidità finanziarie, per circa 6 milioni e mezzo di euro, emesso dal G.I.P. di Nocera Inferiore.

Nei confronti dei responsabili, peraltro, è stato di recente disposto pure il rinvio a giudizio, sempre su richiesta della Procura di Nocera. Gli altri 33 contribuenti che, con lo stesso meccanismo, hanno evaso complessivamente più di 700mila euro, subiranno un procedimento amministrativo dell’Agenzia delle Entrate che, oltre al recupero delle imposte evase, comporta l’applicazione di pesanti sanzioni pecuniarie, fino al doppio delle somme illecitamente compensate.

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Redazione Irno24 30/04/2022

Salerno, Strianese in occasione del 1° Maggio: "Lavoro un diritto, non pegno da pagare"

"Questo 1 maggio 2022 segna un passaggio importante per la nostra ripresa dalla pandemia. Via il green pass per accedere a bar, ristoranti, cinema, teatri, eventi e attività sportive, centri benessere, convegni, formazione. Tutte attività lavorative prima ostacolate dai vari obblighi di prevenzione in quanto svolte al chiuso: ora viene tolto l’obbligo di certificazione verde. Solo alcune categorie hanno ancora questo dovere per ragioni di maggiore esposizione. Parlo dei lavoratori del mondo sanitario, delle forze armate, della scuola e università, fra gli altri, ai quali è richiesto ancora un po’ di sacrificio.

Sostanzialmente ora veramente possiamo dire che stiamo uscendo dall’emergenza epidemiologica. È stato un grande e importante lavoro di squadra a cui ognuno di noi ha partecipato, ciascuno con le proprie responsabilità. Tutto il mondo del lavoro è stato sconvolto in questi due anni e non mi stancherò mai di ringraziare le donne e agli uomini che hanno attraversato l’emergenza, con grande senso di responsabilità, tenendo in piedi un intero Paese. Penso alle lavoratrici e ai lavoratori, tantissimi in ogni comparto, che con abnegazione e senso di solidarietà non si sono mai fermati.

Mi vengono in mente molte professioni diverse fra loro, ma che hanno letteralmente sostenuto le nostre comunità: da una parte il personale sanitario, medici, infermieri, addetti alle pulizie, dall’altra gli operatori della logistica, i rider e i driver che hanno permesso gli approvvigionamenti essenziali e la consegna a casa quando non si poteva uscire. Ma penso anche a tutti gli addetti della distribuzione alimentare e della grande distribuzione, alle forze dell’ordine, agli addetti al settore dei trasporti, ai lavoratori dell’agroalimentare, a tutto il lavoro pubblico, che anche in smart working ha continuato ad assicurare i servizi essenziali, agli insegnanti che con le loro lezioni online hanno fatto i salti mortali per tenere viva l’attenzione dei loro studenti, senza lasciare nessuno indietro. E ancora moltissimi altri lavori che ci hanno consentito di vivere una vita con una parvenza di normalità.

Ovviamente penso anche alle lavoratrici e ai lavoratori che sono stati costretti a fermarsi, a bloccare le loro attività o comunque a rallentare, soffrendo tantissimo, in alcuni casi perdendo il lavoro. Le categorie più colpite sono proprio quelle che da questo 1 maggio possono tornare alla normalità: ristorazione, mondo della cultura e dello spettacolo, del turismo, dello sport e del benessere, commercio e artigianato. Nostro dovere morale e istituzionale ora è dare sostegno al lavoro tutto e soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori, perché il focus centrale sono le persone: che lavorano o che vorrebbero lavorare o che hanno perso il lavoro. O addirittura che hanno perso la vita. Ancora oggi infatti si muore di lavoro. Tra gennaio e marzo 2022 in Italia sono state riscontrate 189 morti bianche, 2,2% in più rispetto allo stesso periodo nel 2021, come emerge dai numeri riportati dall'Inail.

E sono proprio le donne che subiscono questo incremento di incidenti mortali sul lavoro. I casi mortali femminili denunciati, sempre secondo l’Inail, sono passati da 14 a 24, mentre l’incidenza maschile scende da 171 a 165. È una strage che dobbiamo assolutamente fermare. Il lavoro è un diritto, non un pegno da pagare. Proprio la pandemia ci ha dimostrato con crudele evidenza che il profitto non deve essere l’obiettivo principale delle nostre scelte. Sono le persone il nostro centro, gli esseri umani. Lo sviluppo basato sulla finanza e sulla crescente disuguaglianza non è sostenibile né per l’uomo né per la natura.

Sui nostri territori ora dobbiamo ripartire da qui, attraverso il sostegno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) che punta allo sviluppo verde e digitale del Paese, con una nuova visione comune in cui il lavoro e le persone sono il centro della nostra attività politica. Ce lo hanno insegnato proprio quelle lavoratrici e quei lavoratori che non si sono mai fermati nonostante tutto o quelli che si sono dovuti fermare per dovere. È questa la politica del servizio, questo deve essere il nostro ruolo di politici se vogliamo veramente cambiare qualcosa. La Provincia di Salerno si muove in questa direzione, vicino alle lavoratrici e ai lavoratori prima di tutto. Buon 1 maggio da parte mia e di tutta l’Amministrazione provinciale". Così in una nota il Presidente della Provincia, Michele Strianese.

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Redazione Irno24 11/07/2021

Salerno, bloccati sul Carmine i ladri delle Fiat Panda

Nel corso della nottata, uomini della Squadra Volante della Questura di Salerno hanno bloccato in zona Carmine gli occupanti di una Fiat Panda, appurando che gli stessi, poco prima, avevano rubato, in via dei Greci, una vettura proprio del tipo Fiat Panda, alimentata a metano, di ultimo modello, per poi posizionarla temporaneamente in un'area poco distante dal luogo del controllo, in attesa di essere definitivamente recuperata.

Le immediate verifiche consentivano di risalire all’avente diritto, al quale veniva restituita l'autovettura. Nel corso dell’ispezione del veicolo in uso ai malviventi, si rinveniva una serie di arnesi atto allo scasso ed in particolare una centralina ed un decodificatore per centraline, tipicamente utilizzati per furti di autovetture. Il materiale rinvenuto veniva debitamente sequestrato e posto a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

I soggetti fermati, identificati per D.M.A, di anni 60, pluripregiudicato per reati specifici, e per C.A., di anni 22, incensurato, entrambi provenienti dall’hinterland partenopeo, sono stati tratti in arresto per il reato di furto aggravato, in concorso tra loro, ed associati presso la Casa Circondariale di Fuorni. Ulteriori indagini in corso. L'operazione si inquadra in un'attività mirata ad individuare gli autori di alcuni furti di Fiat Panda che si sono ultimamente registrati a Salerno.

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