Gambizzarono uomo a Pastena, custodia cautelare in carcere per padre e figlio

L'agguato a fine Luglio 2020, decisiva l'analisi dei filmati di videosorveglianza

Redazione Irno24 12/06/2021 0

Nel corso della mattinata, personale del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Salerno su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Giuseppe Stellato e di suo figlio Domenico, entrambi accusati in concorso di lesioni aggravate dal metodo mafioso e detenzione e porto abusivo di armi.

Il provvedimento si fonda sui gravi indizi di colpevolezza acquisiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Salerno nell’ambito delle indagini avviate in seguito al ferimento, mediante colpi d’arma da fuoco, di Mario Mautone, avvenuto nella serata del 24 luglio 2020 nel quartiere Pastena di Salerno, territorio dove il pluripregiudicato Stellato è noto come "Papacchione" ed è da sempre temuto per numerose azioni criminali sin dagli anni 2004/2005, imitato dal figlio Domenico, evidentemente ansioso di dimostrare anche lui una capacità di imporsi nella zona orientale.

Ed è proprio la volontà dimostrativa il movente dell’azione delittuosa condotta in forma così plateale da padre e figlio ai danni di Mautone. Attraverso la lunga e certosina analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza, è stato possibile ricondurre con certezza ai due indagati la “gambizzazione” di Mautone; l'attività di polizia giudiziaria che ha permesso di evidenziare come Giuseppe Stellato si sentisse così intoccabile nel “suo” territorio da arrivare a sparare in pieno giorno e in un locale pubblico senza nemmeno coprirsi il viso, a differenza di quanto fatto dal figlio che indossava un casco integrale.

Dagli esiti delle successive intercettazioni è emerso come l’aggressione fosse da inquadrare nell’ambito di un avvertimento legato al controllo dello spaccio di stupefacenti sul territorio presso cui Giuseppe Stellato, al termine di un lungo periodo di detenzione, era tornato con l’intenzione di ristabilire il proprio predominio incontrastato.

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"Il ricavato della vendita delle mele - spiega la presidente provinciale di Copagri, Angela Pisacane - verrà devoluto al Centro Antiviolenza Febe, in Via Quintino di Vona a Salerno, fondato dall’Aps La Crisalide. Copagri è un’organizzazione professionale agricola a vocazione generale, che conta oltre 650mila associati ed è presente in tutta Italia, con una sede nazionale, 20 regionali, 77 provinciali, 261 comunali.

Crediamo nell’associazionismo quale strumento di valorizzazione e rappresentanza delle diverse componenti della società, è per questo che il nostro obiettivo primario è tutelare gli interessi economici, professionali e sociali di tutte le aziende agricole, dei lavoratori autonomi e dei produttori agricoli singoli e associati aderenti alla Copagri, molte delle quali sono donne.

E in questa giornata speciale abbiamo deciso di scendere in campo e, da imprenditrici, lavoratrici, mogli, mamme, sorelle e amiche, sostenere chi ogni giorno lavora per aiutare donne vittime di violenza e le supporta nel percorso di affermazione della loro libertà".

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