Giornata ulivi UNESCO, 250 mln di piante da salvare. E occhio a truffe olio sul web
Xylella, ristoranti chiusi e acquisti online nell'analisi Coldiretti
Redazione Irno24 26/11/2020 0
E’ la giornata mondiale degli ulivi, proclamata dall’Unesco e festeggiata il 26 novembre in tutto il mondo ed in Italia, dove da tutelare c'è un patrimonio di 250 milioni di piante, anche monumentali, decimato dall’avanzare della Xylella e dalla crisi provocata dalla chiusura di ristoranti e agriturismi dove le vendite si sono praticamente dimezzate. E’ quanto afferma Coldiretti nel sottolineare il ruolo economico, ambientale, culturale e salutistico della produzione dell’olio di oliva, colonna della dieta mediterranea.
Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici, delle oscillazioni produttive e dell’emergenza Xylella, con l’Italia che quest’anno ha detto addio a quasi una bottiglia di olio extravergine Made in Italy su tre con il crollo del 30% della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili, secondo l’analisi di Coldiretti sulla base delle previsionali Ismea e Unaprol.
L’Italia – spiega Coldiretti – può contare su 533 varietà di olive contro le appena 70 degli spagnoli che hanno una produzione di massa quasi 6 volte superiore. A pesare quest’anno è anche la chiusura dei ristoranti che, in Italia e nel mondo, rappresentano un importante mercato di sbocco soprattutto per le produzioni di qualità Made in Italy, anche se con la svolta salutista degli italiani a tavola, spinta dall’emergenza Covid, sono cresciuti in Italia del 9,5% i consumi familiari di extravergine di oliva, anche per effetto del maggior tempo trascorso in casa a cucinare.
La Spagna è di gran lunga il principale produttore mondiale seguito dall’Italia mentre sul podio al terzo posto si trova la Grecia. L’Italia - precisa Coldiretti - è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili.
L’aumento record del 29,2% del commercio elettronico nel 2020 in prossimità del Natale spinge anche agli acquisti online di extravergine ma è allarme per il rischio truffe, secondo il rapporto dell’Istituto per la tutela della qualità e repressione frodi (Icrqf), che da febbraio a maggio 2020 nel periodo della prima ondata dell’emergenza Covid ha effettuato ben 558 interventi per la rimozione di inserzioni irregolari di prodotti alimentari sui siti Alibaba, Amazon e Ebay, con quasi la metà (45%) dei casi di irregolarità che hanno riguardato proprio l’olio di oliva.
Con l’82% degli italiani che, con l’emergenza coronavirus, cerca prodotti Made in Italy per sostenere l’economia ed il lavoro del territorio, il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100% da olive italiane, o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo.
Mentre online è meglio verificare anche l’identità del venditore, privilegiando chi ha un legame diretto con la terra o appartiene ad una rete strutturata di agricoltori come Campagna Amica ma è importante anche assicurarsi che il prodotto in vendita sia realmente tipico della zona da cui proviene, magari stando attenti che il nome del prodotto non sia “storpiato” come spesso accade quando ci si trova davanti delle imitazioni delle più note specialità Made in Italy.
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Redazione Irno24 05/06/2023
L'estate porta 50mila crocieristi alla Stazione Marittima di Salerno
Quattromiladuecento sono i crocieristi sbarcati nell’ultimo fine settimana alla Stazione Marittima Zaha Hadid di Salerno. Erano i passeggeri della modernissima e coloratissima “Norwegian Breakaway”, che sabato scorso ha attraccato al Molo Manfredi; 4200 turisti (e 1550 uomini di equipaggio), per lo più americani e scandinavi: hanno scelto tutti di scendere a terra, chi perché interessato a escursioni in città, chi invece perché diretto verso i principali siti turistici della provincia, tra Costiera Amalfitana e templi di Paestum.
Un fiume di crocieristi sorridenti e composti, scena piacevolmente vista già dieci giorni prima, quando nel porto di Salerno avevano attraccato contemporaneamente la “Norwegian Breakaway” e la “Mein Schiff 2”, sbarcando oltre 7000 turisti internazionali. Numeri che confermano l’esponenziale ascesa dell’infrastruttura salernitana, la sua riconosciuta centralità nelle rotte crocieristiche che solcano il Mediterraneo, il gradimento delle grandi compagnie internazionali e l’apprezzamento degli armatori di settore.
Numeri che fanno come da spartiacque tra passato e futuro e che, dopo gli ultimi due anni segnati dal Covid, segnalano la fioritura della prima vera stagione “libera” di offerta crocieristica anche per la “Salerno Terminal Passeggeri”. La stagione crocieristica è partita ad aprile e sono già 21 gli scali registrati, tra cui il ritorno della Msc Crociere, l’arrivo contemporaneo di due grandi navi, le prime over-night (cioè la nave staziona più di un giorno al Molo). Il presente intanto incombe, l’estate sta bussando alle porte, la stagione crocieristica entra nel periodo più vivido e la Stazione Hadid si prepara a una vorticosa girandola di arrivi e partenze.
Dal 12 giugno al 5 settembre saranno 25 gli attracchi, comprese 4 "over night": quasi 50mila crocieristi sbarcheranno da giugno ai primi di settembre. Tra le grandi navi da crociera ci sono da segnalare 5 attracchi della Royal Caribbean e 2 della Norwegian Cruise: su ognuna di queste navi viaggiano in media più di 3500 turisti. Quattro le over-night, con Artemis e Artania che resteranno in banchina per più di un giorno: navi da crociera del segmento extralusso, che confermano il gradimento e la centralità dello scalo salernitano in questo specifico settore, tra l’altro in grande crescita.
Sempre nel segmento luxury c’è da segnalare la prima volta a Salerno dell’Oceania, che appartiene al gruppo Norwegian: vi fanno parte la nuovissima “Vista” (24 giugno e 24 luglio) e poi la “Sirena” (24 agosto), che attraccheranno al Molo Manfredi. Per tre volte lo farà invece la “Seven Seas Mariner” del gruppo Regent, il 5 settembre arriveranno contemporaneamente “Club Med 2” e “Enchantment of the Seas”.
Redazione Irno24 04/12/2020
Fenailp: "Governo condanna a morte l’economia, pagheremo le tasse nel 2022"
“Le tasse le pagheremo nel 2022” lo avevamo annunciato già durante la prima fase di pandemia, lo scorso Aprile, da quando da oltre due mesi la gran parte delle Imprese Italiane erano chiuse, fatte salve quelle poche beneficiarie della “lotteria” dei codici ATECO che hanno potuto continuare l’attività e lo ribadiamo alla vigilia del periodo commercialmente più importante dell’anno. Senza clienti, senza incassi, ma con dipendenti, contributi, tasse, affitti, bollette, mutui ed impegni pregressi, per non parlare della merce e delle scorte.
Poi è arrivata la seconda fase, temuta da tutti gli Operatori Commerciali, ed il Governo non ha fatto altro che rinviare di qualche mese solo alcune scadenze fiscali e dare per taluni Settori Merceologici dei veri e propri palliativi. La situazione è diventata ormai esplosiva, con risvolti non solo economici, ma anche sociali e umani pesantissimi.
Le aziende sono attonite, atterrite e disorientate da una situazione mai vista prima, che sta producendo effetti disastrosi ben al di là di ogni peggiore previsione, gli esercenti che hanno chiesto sempre e soltanto di poter lavorare al servizio dei propri clienti e delle proprie città si trovano oggi nella impossibilità di farlo per motivi non certo imputabili a loro responsabilità. Ma mentre gli è di fatto impedito, per legge, di lavorare e quindi di fatturare e di incassare, chi governa non si è preoccupato di fermare i costi a cui le aziende devono far fronte e che invece devono continuare a correre.
Gli Operatori del Commercio, dell’Artigianato del Turismo e dei Servizi sono allo stremo. Ed è per questo che la FeNAILP ed i suoi Associati non pagheranno fino al 31 dicembre 2021 nessuna Tassa. Questa è la forma di protesta estrema, alla quale la categoria si sente costretta per mille validissimi motivi, ultimo dei quali uno che supera e comprende tutti gli altri: le aziende non hanno più risorse e preferiscono continuare a pagare prioritariamente dipendenti e fornitori rispetto ad uno Stato che non comprende, anzi calpesta, le ragioni di esistere delle Categorie Commerciali da sempre traino della Economia Nazionale.
Non pagare le Tasse vuole essere una ribellione pacifica e silenziosa contro un sistema statale che continua a trattare le imprese e i professionisti come bancomat, senza tutela né rispetto. Soprattutto, senza riconoscerne l’importanza prima dell’era Covid-19 e poi, nel 2020 il brusco stop imposto dalla pandemia, che già ha portato i consumi indietro di trent'anni e che ora rischia di compromettere l’esistenza di un intero sistema. Mentre il Governo emana Dpcm di “ristori” spesso irrisori, e la sospensione per qualche mese della contribuzione fiscale, non considerando che non lavorando, e quindi non incassando, le Aziende non avranno risorse per far fronte a questi impegni.
In base a criteri che francamente appaiono incomprensibili, il sacrificio che viene chiesto ricade sulle spalle di alcuni e non di tutti col rischio di vanificare il sacrificio e, soprattutto, di spostare arbitrariamente i consumi da un settore all’altro. Perché è evidente che se un negozio di abbigliamento o di articoli per la casa non potrà stare aperto in questo periodo, gli acquisti di Natale saranno concentrati su altri settori ai quali invece è concesso di lavorare. È mai possibile che, solo per fare alcuni esempi, “i centri commerciali e la grande distribuzione possano trattare la vendita di prodotti che ai negozi di vicinato non è consentito vendere, i commercianti su aree pubbliche non siano autorizzati a vendere, per esempio, fiori o calzature per bambini, mentre invece lo sia concesso alle analoghe attività a posto fisso?”.
Una disparità di trattamento che causa incredulità, rabbia e sconforto. Per questo, la FeNAILP ha deciso di alzare la voce e fare di tutto per impedire il progetto di liquidazione di un intero settore economico, quello del commercio al dettaglio. La Federazione Nazionale Imprenditori e Liberi Professionisti si batterà fino all’ultimo per la sopravvivenza non solo delle attività associate ma anche di quel pezzo importante del sistema che rappresenta, senza il quale l’evasore fiscale è un ladro della collettività e come tale va condannato, chi protesta contro l’iniquità dello Stato adottando uno strumento legittimo come lo sciopero fiscale compie un atto ben diverso e ben più condivisibile anche da un punto di vista sociale.
NOTA STAMPA FENAILP
Redazione Irno24 18/09/2021
Salerno, Anva-Confesercenti su mancata autorizzazione Fiera di San Matteo
L'Anva Confesercenti Provinciale di Salerno rende noto che aveva inviato al Comune di Salerno, via pec a fine agosto, la richiesta di svolgimento della XX edizione della "Antica Fiera di San Matteo". Sul punto è intervenuto il coordinatore regionale Anva Confesercenti Campania, Aniello Ciro Pietrofesa.
“La manifestazione avrebbe dovuto svolgersi, come da tradizione, dal 18 al 21 settembre. Sarebbero state posizionate 45 casette in legno e 7 giostrine per bambini nel sottopiazza della Concordia. Sarebbe stato utilizzata una sola parte del parcheggio - lato ovest - adottando tutte le misure di prevenzione legata al contenimento della diffusione del Covid.
Come da misure previste per lo svolgimento delle fiere, gli ingressi sarebbero stati vigilati da personale specializzato con obbligo della misurazione della temperatura e verifica della carta verde (Green Pass). I viali di percorrenza all'interno della manifestazione avrebbero avuto un ampiezza di 6 metri (la normativa prevede un minimo di 2,80 fino a 4 metri). Tutti gli operatori partecipanti avrebbero avuto il Green Pass, così come ogni singolo lavoratore.
Assicurato l'obbligo di mascherine e di gel igienizzante oltre ai cartelli apposti per informare gli utenti delle misure in vigore. Tutto questo per far ritornare gli operatori fieristi e gli operatori dello spettacolo viaggiante alla normalità lavorativa che manca oramai da 21 mesi. La nostra richiesta non è stata accolta con la conseguenza di un’altra ingiustificata mancata apertura, insostenibile per le nostre imprese. Adottiamo tutte le misure di prevenzione, gli operatori fieristi si sono vaccinati per ritornare al proprio lavoro in sicurezza.
Non si comprende il motivo del non svolgimento. Nessuna polemica politica, intendiamo però attirare l'attenzione sul disagio sociale di tante famiglie che in silenzio non stanno lavorando. Perché non è possibile organizzare tali eventi nei Comuni in Campania mentre in tutto il resto d’Italia vengono tenuti regolarmente? Va rimarcato che le misure nazionali e quelle in vigore nella nostra regione prevedono lo svolgimento di tali manifestazioni.
La categoria degli operatori ambulanti fieristi è in ginocchio. Da 21 mesi non lavora e nessun tipo di soluzione garantisce la ripartenza del settore. Alcuni sporadici Comuni organizzano spazio-eventi in sicurezza: ad essi abbiamo prestato la nostra esperienza ricevendo i complimenti. Riteniamo inoltre ingiusto assistere al rilascio di permessi a mercatini dell’usato mentre noi, ambulanti regolari, siamo costretti casa con le tasse che comunque arrivano. I Comuni abbiano il coraggio di far lavorare gli ambulanti fieristi, rilasciassero dei permessi singoli temporanei, iniziassero già a pensare al Natale. Chiediamo lavoro non sostegni a vita”.
Dichiarazioni del presidente provinciale di Salerno della Confesercenti, Raffaele Esposito: “Nessun operatore commerciale vuole vivere di assistenzialismo. Chiediamo alle Istituzioni la possibilità di lavorare nel rispetto dei protocolli sanitari vigenti. È evidente dopo mesi e mesi di dura pandemia, dalle conseguenze anche sociali ed economiche, che alcune categorie sono state e continuano ad essere più penalizzate di altre.
È necessario e doveroso porre in essere un'adeguata politica del sostegno; occorrono coraggio e solidarietà. Sostenere con i fatti queste micro imprese, questi piccoli imprenditori è fondamentale per continuare ad avere territori liberi, dignitosi e sempre meno soggetti a distorsioni economiche e sociali. Ci eravamo illusi allorquando gli uffici avevano richiesto la planimetria per poter procedere alla formulazione della delibera di giunta.
Poi la delusione: anche per quest'anno, niente fiera. Nel 2020 fummo noi a rinunciarvi per senso di responsabilità, collaborando a pieno al fine di evitare i contagi. Prendiamo atto che parte degli ambulanti fieristi e dello spettacolo viaggiante non potrà lavorare. A questo punto dobbiamo iniziare a chiedere sostegno per queste imprese oramai in ginocchio. Vorremmo almeno che si avesse il coraggio di programmare il Natale o il rilascio di permessi singoli agli operatori in tutti i Comuni Campani. Chiediamo il lavoro per sostenere le nostre famiglie e le nostre imprese in modo dignitoso".