Salerno, detenuto violento incendia cella ed aggredisce poliziotti
La denuncia del segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Tiziana Guacci
Redazione Irno24 07/05/2024 0
“Ieri mattina, nel carcere di Salerno, un detenuto, già noto per aver posto in essere atti turbativi dell’ordine e della sicurezza, ha incendiato per ben tre volte la cella, pretestuosamente, perché voleva essere inserito nel Reparto Articolazione Mentale; così, secondo lui, sarebbe riuscito ad accedere ad una comunità”.
Ne dà notizia il segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Tiziana Guacci, che aggiunge: “L’uomo, inviso alla popolazione detenuta ed aggressivo nei confronti di tutti gli operatori penitenziari, continua a permanere presso la Casa Circondariale di Salerno. Sempre ieri, nel pomeriggio, ha appiccato nuovamente il fuoco nella cella, con il pretesto di andare in infermeria.
Quando la Polizia Penitenziaria ha aperto la cella, il detenuto ha sputato e poi ha scagliato una sedia contro un Agente, procurandogli contusioni al polso; inoltre, ha minacciato l’Ispettore di Sorveglianza Generale con un pezzo di ceramica e ha sferrato un forte pugno alla schiena ad un altro poliziotto. Una volta giunto in infermeria, il detenuto ha distrutto una stanza dove sono custoditi farmaci pericolosi, ingerendo poi psicofarmaci”.
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Redazione Irno24 03/06/2023
Qualità della vita, Tommasetti: "La provincia di Salerno va a picco"
“La provincia di Salerno precipita nella classifica della qualità della vita”. Così Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Lega, commenta il report annuale stilato dal Sole 24 Ore, che presenta dati non certo lusinghieri per il salernitano. La provincia, infatti, si colloca solo al 91° posto su un totale di 107.
“Rispetto all’ultimo rilevamento si registra un’ulteriore picchiata – osserva Tommasetti – abbiamo perso otto posizioni e siamo ormai stabilmente relegati sul fondo della classifica. Infatti, dagli indicatori che sono serviti a stilare il report, vengono fuori molte cattive notizie. Ad esempio l’aspettativa di vita per i cittadini sopra i 65 anni, dove siamo 87esimi”.
Ma il declino coinvolge tutte le fasce di età: “Non andiamo oltre il 91° posto per la qualità della vita dei bambini, con il particolare della spesa dedicata ai servizi per i più piccoli, pari a 23,4 euro per bimbo: meno della metà della media nazionale, che si attesta sui 47,9. Siamo, inoltre, una provincia dove la retta della mensa scolastica incide molto sul reddito pro capite (4,8% contro il 3,7% del dato nazionale)”.
Curve negative anche per quanto riguarda i giovani: “Qui addirittura peggioriamo la classifica generale, scendendo al 95° posto. In provincia di Salerno quasi un terzo dei nostri ragazzi (30,1%) appartiene ai cosiddetti “neet”, cioè non lavora o non studia. Il dato sulle aree dedicate allo sport praticamente inesistente, mentre gli occupati nella fascia di età tra i 20 e i 34 anni sono mediamente insoddisfatti del loro lavoro. Non c’è da sorprendersi, dunque, della tendenza dei nostri giovani a emigrare”.
Per Tommasetti, in conclusione, “un quadro desolante che fotografa un fallimento di cui i vertici provinciali e regionali, dello stesso colore politico, dovrebbero prendere atto. E sia in Regione che in Provincia è ora di cambiare guida”.
Redazione Irno24 17/12/2021
Arriva proroga precari del "Ruggi", soddisfazione Fp Cgil Salerno
Questa mattina è stata pubblicata dall'Azienda Ospedaliera Ruggi d’Aragona di Salerno la delibera per la proroga dei contratti dei lavoratori precari. Sono stati rinnovati tutti i contratti dei lavoratori a tempo determinato e co.co.co. di tutti i profili professionali al 30/06/2022.
Questo il commento del Segretario Generale della Funzione Pubblica CGIL di Salerno, Antonio Capezzuto: "È un importante risultato frutto della mobilitazione costante di questi ultimi due mesi messa in campo dalla FP CGIL di Salerno. La Rsu CGIL del Ruggi e la Segreteria Provinciale della FP CGIL hanno portato avanti una vertenza che aveva quale obiettivo la dignità degli operatori sanitari e soprattutto la garanzia dei servizi essenziali da garantire ai cittadini in un momento ancora complicato per il sistema sanitario regionale e nazionale.
È stato riconosciuto ai lavoratori precari lo straordinario impegno portato avanti con tanto coraggio dai primi giorni della pandemia. Centinaia di lavoratori, anche al primo impiego, che hanno lottato con il virus in prima linea. Un ulteriore aspetto positivo sarà la possibilità prevista dalla nuova Legge finanziaria che prevede la possibilità della stabilizzazione per coloro che raggiungeranno i 18 mesi di servizio appunto al 30/06.
Continueremo la mobilitazione per la stabilizzazione dei precari e affinché vengano concluse le procedure concorsuali in atto per consentire ai vincitori di concorso di raggiungere l'obiettivo del tempo indeterminato. Questa vertenza dimostra che il sindacato e i lavoratori, uniti, possono far determinare scelte importanti a tutela del lavoro e dei cittadini utenti".
Redazione Irno24 13/09/2021
Salerno, messaggio dell'Arcivescovo ad insegnanti e personale della scuola
"Carissimi, mi rivolgo a voi, insegnanti e personale della scuola – di ogni ordine e grado – per farvi pervenire, all’inizio di questo nuovo anno scolastico, i miei sentimenti di affettuosa vicinanza e di ricordo nella preghiera. Si apre una nuova stagione con ancora molte incognite sul futuro, legate alla pandemia da Covid non ancora sconfitta.
Tuttavia, l’orizzonte sembra essere più confortante rispetto a quello dei mesi prima dell’estate, anche a motivo di un largo impiego dei vaccini che stanno contrastando il diffondersi del terribile virus. Non spetta tuttavia a me entrare su questo o su altri temi che chiamano in causa direttamente l’ambito delle istituzioni, bensì richiamare a tutti voi – sapendo di toccare punti che stanno a cuore ad ognuno di voi – il ruolo fondamentale che sempre, ma a maggior ragione in questo frangente storico, il mondo della scuola gioca per il futuro dei nostri ragazzi e, di conseguenza, per la nostra società.
Voi conoscete meglio di me gli effetti negativi – talora drammatici – che quest’ultimo anno e mezzo ha causato in moltissimi adolescenti e giovani, in cui l’allontanamento forzato dalle normali attività scolastiche, sportive e di socializzazione ha portato a sentimenti di solitudine, frustrazione e incertezza sul futuro, che non di rado sono poi sfociati in episodi di aggressività e vandalismo.
Certamente questi costituiscono soltanto fenomeni eccezionali, ai quali – grazie al cielo – si contrappongono anche esempi di impegno, amicizia e generosità; tuttavia è quanto mai necessario che i più giovani trovino in noi adulti persone che sanno proporre continuamente idealità forti, orizzonti ampi e cammini educativi da percorrere. Sappiamo bene che l’educazione è più ampia della mera “istruzione” e che il tempo della scuola – accanto al ruolo insostituibile della famiglia – rappresenta un’occasione unica per introdurre le giovani generazioni ad un sano e maturo rapporto con tutta la realtà: dal rapporto con sé stessi, a quello con gli altri, fino a quello con l’ambiente circostante.
Papa Francesco, in un videomessaggio inviato in occasione di un incontro promosso e organizzato dalla Congregazione per l’Educazione cattolica il 15 ottobre dello scorso anno, così si esprimeva a proposito della sfida educativa che ci sta di fronte: «Noi riteniamo che l’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. L’educazione è soprattutto una questione di amore e di responsabilità che si trasmette nel tempo di generazione in generazione.
L’educazione, quindi, si propone come il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’io e nel primato dell’indifferenza. Il nostro futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e d’immaginazione, di ascolto, di dialogo e di mutua comprensione. Il nostro futuro non può essere questo. Oggi c’è bisogno di una rinnovata stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società. Ascoltiamo il grido delle nuove generazioni, che mette in luce l’esigenza e, al tempo stesso, la stimolante opportunità di un rinnovato cammino educativo».
Carissimi, è tempo di guardare avanti con coraggio e con speranza, mettendo al centro di ogni processo educativo la persona, il suo valore, la sua dignità, così da far emergere la sua propria specificità, la sua bellezza, la sua unicità e, al tempo stesso, la sua capacità di essere in relazione con gli altri e con la realtà che la circonda, sostenuti dalla comune convinzione che nell’educazione abita il seme della speranza: una speranza di pace e di giustizia; una speranza di bellezza e di bontà; una speranza di armonia sociale.
Un’ultima parola desidero rivolgerla agli insegnanti di religione cattolica. Mi auguro che possiate essere sempre, per i vostri colleghi e i vostri studenti, un fulgido esempio di quella passione educativa sopra richiamata, mostrando – nel vostro insegnamento, ma anche attraverso il vostro impegno e la cura rivolta ad ogni singolo studente – come la dimensione religiosa sia un fattore originario e costitutivo dell’esperienza umana che, quando autenticamente e profondamente vissuto, porta con sé un frutto di impareggiabile valore per lo sviluppo integrale della persona e la costruzione di una società più fraterna e rispettosa di tutti, non ultimo dell’ambiente in cui Dio ci ha collocato. Augurandovi un buon inizio di attività scolastica, di cuore vi benedico".
Andrea Bellandi - Arcivescovo Metropolita