Dimissioni infermiera 118 a Salerno, le preoccupazioni di Polichetti
"Le istituzioni si impegnino per garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso"
Redazione Irno24 30/04/2024 0
Il prof. Mario Polichetti, primario del reparto di Gravidanza a Rischio presso il Ruggi d'Aragona di Salerno, nonchè sindacalista Uil Fpl provinciale, esprime profonda preoccupazione di fronte alla decisione della storica infermiera del 118, Anna Vignolo, di abbandonare il servizio di emergenza territoriale.
La testimonianza di Vignolo, che ha elencato motivazioni gravose come aggressioni, mobbing, disorganizzazione e turni estenuanti, per Polichetti è un segnale allarmante dello stato di salute della sanità salernitana. La sua scelta coraggiosa è un grido d'allarme che non può essere ignorato.
“È imperativo che le istituzioni locali e regionali prendano seriamente in considerazione questa situazione e si impegnino con determinazione per garantire un ambiente di lavoro sicuro e dignitoso per tutti gli operatori sanitari. La fuga di professionisti altamente qualificati come Anna Vignolo non può essere considerata un evento isolato, ma piuttosto un sintomo di un problema sistemico che richiede un intervento urgente e mirato. La priorità assoluta deve essere quella di preservare e valorizzare il sistema sanitario pubblico, evitando l'impoverimento delle risorse umane a favore del settore privato”.
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Redazione Irno24 02/06/2022
Salerno, nuovo parto eccezionale al Ruggi: la soddisfazione del dott. Polichetti
Nuovo parto eccezionale all'ospedale di Salerno. La professionalità dell'equipe diretta dal dott. Mario Polichetti, responsabile del reparto "Gravidanza a rischio", ha raggiunto un obiettivo unico nel campo della medicina. La signora Anna Vicinanza, 28enne di Salerno, ha partorito nella mattinata del 1° giugno un bimbo alla 36esima settimana e quattro giorni.
Raffaele, questo il nome del nascituro, è venuto al mondo dopo che la madre aveva rotto il sacco con la perdita di liquido amniotico e l’innesco del travaglio a partire dalla 20esima settimana. La gravidanza è proseguita per quattro mesi in condizioni di monitoraggio e grazie alle terapie praticate nell'Unità operativa di "Gravidanza a rischio" dell’ospedale di Salerno diretta dal dott. Polichetti.
"Questo è un caso veramente eccezionale e dimostra che non siamo secondi a nessuno in patologia ostetrica - ha dichiarato Polichetti - Con la mia equipe siamo stati contattati dall’ospedale Bambin Gesù di Roma per partecipare ad un progetto di chirurgia fetale. Queste soddisfazioni mi riempiono il cuore di gioia: diamo lustro ad un'Azienda seria come quella del Ruggi, poi personalmente la medicina non finisce mai di stupirmi e affascinarmi. Questo reparto lavora al massimo per le proprie pazienti e i loro figli".
Soddisfatta anche la signora Vicinanza: "L'equipe del dott. Polichetti mi ha seguita passo passo in questo travaglio particolare. Tutto è andato per il verso giusto e sono felice che Raffaele stia bene. Tutto merito dei medici dell'ospedale di Salerno".
Chiara Di Capua 28/11/2021
"Mio figlio vuole abbandonare la scuola", cosa c’è dietro la ribellione di un adolescente
Le riprese a singhiozzo della frequenza scolastica in presenza, alternate con la DAD o, talvolta, con la sospensione delle lezioni, sono una forte forma di demotivazione allo studio per la popolazione studentesca. Il Tavolo Interistituzionale della provincia di Salerno, dopo un censimento su oltre 300 istituti, ha fatto emergere un dato allarmante ma prevedibile: c’è un forte aumento dei casi di dispersione scolastica sul territorio salernitano e gli alunni più a rischio sono quelli con svantaggio sociale ed economico.
Sono sempre di più infatti le richieste di intervento che arrivano agli psicologi sul territorio da parte di genitori disperati e impauriti per la condizione culturale e sociale dei loro figli adolescenti. Certo, il “sintomo” visibile è la volontà di abbandonare gli studi o le frequenti assenze ingiustificate e spesso nascoste. Ma dietro questo sintomo, che pare che accomuni molti adolescenti salernitani, c’è l’individuo e la sua storia e quindi è fondamentale attenzionare eventuali episodi di bullismo, di evitamento delle situazioni sociali, di crollo dell’autostima, di attacchi di ansia o di panico.
Il peso delle aspettative
La problematica che viene più spesso riportata agli psicologi da parte dei ragazzi è il peso delle aspettative. Per capire di quali aspettative parlano i nostri ragazzi è necessario contestualizzare la loro condizione nel sistema scolastico italiano, fatto di interrogazioni talvolta programmate, programmi da rispettare entro la fine dell’anno (con la conseguente “corse agli armamenti” nei mesi finali per chiudere l’anno secondo il programma).
Ma come si fa a corrispondere alle aspettative dei professori, dei presidi, dei genitori in un periodo in cui il cambiamento è dietro l’angolo? Le aspettative generano ansia: proviamo ad immaginare di dover parlare di fronte ad un pubblico gremito, siamo ben consapevoli che il pubblico ha delle aspettative su di noi, che potrebbe giudicarci positivamente o negativamente, schernirci o applaudirci. Ecco, in molti adolescenti che dichiarano di voler lasciare la scuola i livelli di ansia e la sensibilità al giudizio altrui sono davvero molto alti. Spesso dietro quest’ansia c’è poca integrazione nel gruppo dei pari, professori molto severi o genitori troppo esigenti.
Il cambiamento destabilizza
Cambiare casa, lavoro o vita può essere fonte di forte stress per qualsiasi persona. Ora immaginiamo l’adolescente come un individuo che è in una fase di vita per definizione fatta di cambiamenti, di evoluzioni: sarà sicuramente spaventato e disorientato. Aggiungiamoci i repentini cambiamenti dovuti all’emergenza Covid-19 nelle modalità delle lezioni, delle interrogazioni, dei compiti in classe, della "performance”. Possiamo immaginare come la confusione possa aumentare.
Altro aspetto da tenere in considerazione è quello della socializzazione: i periodi di isolamento sociale hanno prodotto l’esito che i ragazzi non si rapportassero adeguatamente al gruppo dei pari. Il confronto con i pari è un passaggio fondamentale per un adolescente, gli permette di apprendere abilità sociali, di vedere riflesso negli altri cosa gli piace e cosa no, di affermarsi. Allora ci ritroviamo ragazzi che non credono in loro stessi, che pensano di non avere gli strumenti per stare con i compagni e di non poter essere al passo con il cambiamento.
Dove sono chiamati ad intervenire gli adulti?
Questa analisi ci serve per capire il fenomeno della dispersione, per comprendere perché alcuni ragazzi, quasi alla fine dei loro studi, propongono ai genitori di andare a lavorare, non a giustificare le loro scelte dettate dalla paura e dalla credenza di non essere abbastanza. Siamo risaliti all’origine delle loro insicurezze e la risoluzione potrebbe collocarsi proprio qui: nel potenziare l’autostima, la fiducia nelle proprie capacità e le abilità interpersonali.
Un'azione combinata tra sistema scolastico, genitori e figure di riferimento, con l’obiettivo di collaborare per il benessere del ragazzo lo farà certamente sentire più sicuro e fiducioso. Infatti se il giovane è circondato da persone che credono in lui, di riflesso lo farà anche lui stesso. È fondamentale mantenere regole in famiglia, non schierarsi per principio contro i docenti. È altrettanto importante per i professori declinare le aspettative ad hoc per ogni ragazzo, porre obiettivi realizzabili, stimolanti né troppo difficili da raggiungere, né estremamente semplici che potrebbero annoiarlo.
Infine, sarebbe opportuno dare al ragazzo uno spazio tutto suo dove poter essere sé stesso, esprimersi senza che venga giudicato e libero di dire la sua anche se si discosta dalla “norma”, ciò gli darebbe la possibilità di chiarirgli chi vuole essere, in una fase di vita in cui è fondamentale definire la propria identità. È certamente complicato per gli adulti riuscire a stare dietro ad un giovane adolescente nel pieno della sua definizione, non a caso Freud diceva “i mestieri più difficili in assoluto sono nell’ordine il genitore, l’insegnante e lo psicologo”, alla luce di ciò che ci siamo detti non faticheremo a capirne il perché, ma attraverso una potente sinergia delle figure di riferimento si può e si deve intervenire per assicurare ai nostri giovani un futuro degno di loro stessi.
Redazione Irno24 01/03/2022
Screening oncologici gratuiti, parte da Salerno il tour dell'Asl
"Fai la prima mossa con le fermate della salute" è lo slogan che accompagnerà l’edizione 2022 della campagna a supporto degli screening oncologici gratuiti per colon retto (donne e uomini tra i 50 e 74 anni), cervice uterina (donne tra i 25 e 64 anni), mammella (donne tra i 50 e 69 anni) e melanoma (donne e uomini di tutte le età), realizzata dalla Regione in collaborazione con l’Asl Salerno.
Il tour, come tradizione, parte da Salerno, con le prime due tappe: lunedì 7 marzo, Largo A. Santelmo; martedì 8 marzo, Piazza della Concordia. Il camper stazionerà con i suoi operatori dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Lunedì 7 marzo, alle ore 11:30, il Direttore Sanitario Aziendale, dott. Ferdinando Primiano, il Sindaco di Salerno, dott. Vincenzo Napoli, insieme ai referenti delle quattro linee di screening, terranno una conferenza stampa per presentare l’iniziativa, illustrando gli obiettivi, le tappe del percorso e le modalità di svolgimento della campagna.
Il tour, che prevede 20 tappe in altrettanti comuni del territorio provinciale, si propone di riavvicinare l’utenza e rilanciare le attività di screening dopo l’emergenza pandemica, informando e sensibilizzando la cittadinanza sulle attività in essere. Quest’anno, novità assoluta, sarà possibile sottoporsi a mammografia direttamente a bordo del poliambulatorio mobile, previa prenotazione telefonica. Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi ai seguenti numeri, attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00: 0819212227 - 0819212158 (screening mammografico e colon retto), 0819212350 - 0819212299 (pap-test).