Efficacia vaccino su personale Asl Salerno, risultati molto confortanti
L’indagine ha coinvolto circa 7800 operatori
Redazione Irno24 25/05/2021 0
Si è conclusa la prima parte dello studio promosso dall’ASL Salerno per verificare l’efficacia del vaccino anti Covid di Pfizer e Moderna sul personale dipendente. L’indagine ha coinvolto 7.789 operatori, di cui 3918 femmine e 3871 maschi, che sono stati sottoposti a test di laboratorio per valutare l’entità dell’immunizzazione protettiva indotta dal vaccino a distanza di 40 giorni dalla seconda somministrazione.
I valori anticorpali, dosati nei campioni siero-ematici, hanno mostrato nel 84,4% livelli molto elevati di anticorpi contro il recettore RBD della proteina spike di Sars-Cov2. La risposta anticorpale è stata riscontrata nel 97,92% del totale dei vaccinati, solo 2,08% di essi mostrava valori bassi, anche se comunque reattivi.
Nel dettaglio i dati ottenuti sono così stratificati: il 52,8% del campione ha avuto una risposta tra 2.000 BAU e 4000 BAU (Binding Antibody Unit)/ml; il 31.6% ha avuto una risposta superiore a 4000 BAU/ml; l’8,38 % mostrava un titolo tra 500 e 1.000 BAU/ml, il 5,14% mostrava un titolo tra 100 e 500 BAU/ml. Solamente il 2,08% aveva valori inferiori a 100 BAU/ml.
Si tratta di risultati molto confortanti, che spronano l’Asl Salerno a completare il protocollo vaccinale e a continuare il monitoraggio sierologico sul personale dipendente nei prossimi mesi, al fine di valutare se nel tempo sia possibile stabilire la durata di tale risposta, contribuendo a definire una soglia minima anticorpale di protezione contro l’infezione da Sars-Cov2.
L’indagine proseguirà, quindi, con prelievi ed ulteriori rilevazioni a 3, 6 e 9 mesi di distanza dalla somministrazione vaccinale. Lo studio, organizzato dal Dipartimento dei servizi sanitari e dall’UOC Servizio protezione e prevenzione-sorveglianza sanitaria, è tra i maggiori svolti ad oggi in Italia.
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Redazione Irno24 20/08/2025
Polichetti: "Al Ruggi di Salerno ancora pazienti legati, una pratica disumana"
Ancora una volta il nome dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno torna al centro di un caso che scuote l’opinione pubblica: la pratica della contenzione fisica dei pazienti, denunciata attraverso i social da una cittadina che ha documentato la madre anziana legata al letto nel reparto di medicina d’urgenza. Un episodio che si aggiunge a una lunga serie di segnalazioni, in passato già portate alla ribalta da inchieste giornalistiche e che, a distanza di tempo, sembrano non aver prodotto cambiamenti concreti.
Sulla vicenda interviene Mario Polichetti, responsabile del Dipartimento nazionale Sanità dell’Udc, che denuncia con fermezza: "Non possiamo più tollerare simili episodi. Legare i pazienti, soprattutto anziani e fragili, è una barbarie che calpesta la dignità della persona e che non ha giustificazioni cliniche, se non in rarissimi casi eccezionali. La contenzione fisica non è cura, ma abbandono mascherato da terapia.
Siamo di fronte a una prassi che sembra consolidata e che, nonostante le denunce e i riflettori mediatici, continua indisturbata. Se, dopo i servizi televisivi e le indagini del NAS, la situazione è rimasta immutata, significa che c’è una responsabilità gestionale e organizzativa che non può più essere ignorata. Chiediamo al nuovo direttore generale un atto di coraggio: mettere fine a una pratica disumana e avviare seriamente un percorso che privilegi la tutela dei pazienti e il rispetto della loro dignità.
Non servono giustificazioni di facciata, servono provvedimenti chiari e immediati. Chi continua a legare le persone ai letti deve essere richiamato alle proprie responsabilità. Un ospedale è un luogo di cura, non un luogo di sofferenza aggiuntiva. Continueremo a vigilare affinché nessun paziente debba più subire l’umiliazione di essere immobilizzato come fosse un problema da gestire e non una persona da assistere".
NOTA STAMPA MARIO POLICHETTI
Redazione Irno24 23/05/2025
Polichetti (UdC): "Moduli Covid dimenticati all'ospedale di Salerno"
Dopo anni di silenzio e polemiche, saranno i tanto discussi moduli prefabbricati “stile Cina”, acquistati all’inizio dell’emergenza Covid e mai entrati realmente in funzione, a ospitare temporaneamente il reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, durante i lavori di ristrutturazione del presidio di via San Leonardo. Una decisione resa nota solo in queste ore dalla direzione generale dell’Azienda, che suscita perplessità e critiche da parte del responsabile nazionale del Dipartimento Salute dell'Udc, Mario Polichetti.
«Fino al nostro intervento - dichiara Polichetti - nessuno parlava più dei moduli Covid del Ruggi, erano finiti nel dimenticatoio. Poi, dopo il nostro tentativo di visitare quei locali, in nome e per conto dei cittadini contribuenti, ci è stato negato l’accesso. Solo allora, improvvisamente, il direttore D’Amato annuncia che quei moduli verranno utilizzati per ospitare i pazienti della Rianimazione. Una coincidenza difficile da ignorare.
Non ci sembra corretto che una forza politica nazionale venga tenuta fuori da strutture pubbliche e che le decisioni sulla loro destinazione vengano rese pubbliche solo dopo la nostra richiesta. È evidente che l’uso dei moduli era un’opzione nota da tempo, ma taciuta fino a quando non è stato impossibile nasconderla. La trasparenza dovrebbe essere la base dell’amministrazione sanitaria, soprattutto quando si tratta di strutture finanziate con denaro pubblico».
NOTA STAMPA MARIO POLICHETTI
Redazione Irno24 19/11/2021
Covid, De Luca: "Il dato preoccupante è la fascia giovanile"
"Il dato preoccupante - afferma il Governatore De Luca in diretta streaming circa la situazione Covid - è la fascia giovanile, abbiamo ad oggi 2 casi gravi di giovani tra 11 e 12 anni. Solo in Asl Napoli 2 Nord per le scuole abbiamo 30 focolai, per un numero complessivo di ragazzi positivi, parliamo di primaria e media, di 129 unità. Sono 67 le classi in isolamento".
E sui no vax, dice: "Quando si parla un alfabeto che non è uguale si perde tempo, è come se noi parlassimo la lingua italiana e loro in afgano. Andiamo avanti, non perdiamo tempo. Il nostro obiettivo oggi è di tutelare per quanto più possibile la salute dei nostri concittadini e abbiamo l'obiettivo di non far chiudere la nostra regione e l'Italia".