Etichettature fuorvianti minacciano il successo della Dieta Mediterranea
E' record export nel giorno del complenno del riconoscimento Unesco
Redazione Irno24 16/11/2021 0
La pandemia spinge la domanda dei prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy nel mondo dove nel 2021 si registra complessivamente il record nelle esportazioni nazionali per frutta, verdura, pasta, extravergine di oliva e vino. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione dell’anniversario del riconoscimento Unesco del 16 novembre 2010 sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2010.
Con la tutela Unesco è cresciuta nel mondo la consapevolezza del valore della dieta mediterranea e con essa anche la domanda dei prodotti Made in Italy con un balzo del +56% in media e incrementi importanti per i singoli prodotti che vanno - sottolinea Coldiretti - dal +72% per il vino al +59% per la pasta, dal +50% per la frutta e verdura conservata al +39% per quella fresca fino al +38% per l’extravergine di oliva nell’arco degli ultimi undici anni.
Un risultato importante spinto dall’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco anche grazie agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno. Una ricchezza del Paese che - riferisce la Coldiretti - è stata eletta migliore dieta al mondo del 2021 davanti alla flexariana e alla dash sulla base del best diets ranking elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s.
L’alimentazione all’italiana - precisa Coldiretti - risulta la migliore soprattutto dal punto di vista della salute dell’organismo è inoltre la dieta più facile da seguire e primeggia anche per quanto riguarda le diete a base vegetale e in quelle per chi vuole mangiare sano.
Un successo che oggi è sotto attacco a livello internazionale dei sistemi di etichettatura a colori come il Nutriscore francese e quello a semaforo inglese che promuovono cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e sfavoriscono elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea, ma anche specialità come il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano ed il prosciutto di Parma le cui semplici ricette non possono essere certo modificate.
Si tratta infatti - sottolinea Coldiretti - di un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
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Redazione Irno24 02/07/2025
A Fisciano dialogo fra istituzioni e imprese, ciclo di incontri Confindustria
Un nuovo appuntamento del ciclo di incontri promosso da Confindustria Campania e Confindustria Salerno si terrà giovedì 3 luglio 2025 alle ore 17:00, presso la sede della Saggese S.p.A., in via delle Industrie 21 a Fisciano. L’iniziativa, dal titolo “Rete Industriale Campana – In cantiere per crescere”, è pensata come momento di ascolto e confronto sui territori, per raccogliere istanze e proposte direttamente dai protagonisti del mondo imprenditoriale, istituzionale e produttivo locale.
Dopo i saluti introduttivi di Antonello Sada, Presidente Confindustria Salerno, Marco Gambardella, Presidente Piccola Industria Confindustria Salerno, Claudia Santacroce, Responsabile Sistemi Gestione Saggese S.p.A., seguirà l’apertura dei lavori affidata ad Anna Del Sorbo, Presidente Piccola Industria Confindustria Campania.
Tra gli interventi in programma: Vincenzo Sessa, Sindaco di Fisciano; Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania; Antonio Visconti, Presidente ASI Salerno. A chiudere i lavori sarà Emilio De Vizia, Presidente Confindustria Campania. L’incontro prevede anche uno spazio di dialogo con il pubblico (Q&A) e rappresenta un’occasione per rafforzare la collaborazione tra imprese, amministrazioni e attori dello sviluppo regionale.
Redazione Irno24 13/05/2020
Arriva il protocollo per salvare l'estate degli agriturismi
Arriva il protocollo nazionale per la sicurezza anti Covid-19 per i 24mila agriturismi italiani pronti alla riapertura dopo il lungo periodo di lockdown in vista della stagione estiva. E’ quanto annuncia Coldiretti in riferimento all’avvio della Fase 2 per non perdere le quasi 9 milioni di presenze nelle campagne italiane in estate durante la quale si rischia che solo il 20% degli italiani andrà in vacanza.
Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea Coldiretti – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare o nelle città.
Per vivere in tutta tranquillità la sosta e il soggiorno nelle aziende agrituristiche, l’associazione Terranostra di Coldiretti ha stilato un vademecum di comportamenti sia per i servizi di ristorazione che per l’alloggio. Al primo posto c’è la valorizzazione e l’utilizzo degli ampi spazi all’aperto degli agriturismi in modo da garantire al meglio le misure di sicurezza con la massima distanza fra i tavoli.
Il protocollo prevede inoltre diverse misure precauzionali per la tranquillità di ospiti e lavoratori: dall’uso di igienizzanti al mantenimento delle distanze fra gli ospiti e fra i lavoratori, dalla sanificazione delle camere a quella dei dispenser di acqua nelle aree comuni, dalla disinfezione di tavoli e sedie alla pulizia delle stoviglie a temperature mai inferiori ai 70 gradi, dall’organizzazione di momenti di didattica all’aperto per evitare assembramenti in luoghi chiusi, alla gestione dei pagamenti con servizi a distanza per ridurre al minimo qualsiasi contatto con il denaro fisico.
Regole di sicurezza vengono poi indicate per l’agricampeggio, per il cibo da asporto e per la consegna di pasti a domicilio mentre alle aziende sono state fornite anche le grafiche per i cartelloni informativi da disporre all’ingresso, nelle sale comuni e nelle camere.
Redazione Irno24 29/09/2023
Accordi filiera e Feampa, Agripesca incontra a Salerno i produttori ittici campani
È stato un confronto lungo e fruttuoso, con la presenza di numerosi protagonisti del settore, sul presente e sul futuro della pesca, quello tenutosi ieri presso l’Hotel Polo Nautico di Salerno, con il convegno «Competitività delle imprese di pesca – Feampa e Accordi di Filiera», organizzato da Agripesca (Associazione delle Imprese Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura) e realizzato nell’ambito dell’annualità 2023 del Programma Nazionale Triennale della Pesca e dell’Acquacoltura del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.
L’intenso tavolo tecnico ha affrontato le molteplici problematiche del settore, tra cui l’infrastruttura dei porti, la commercializzazione del pescato, la riqualificazione dei mercati e l’incentivazione dell’occupazione giovanile, attraverso le parole di esperti e di organizzazioni di produttori del settore ittico (campani e non).
Gli interventi sono stati introdotti dai saluti di Antonio Gallo, capitano di vascello della Capitaneria di Porto di Salerno, che ha posto l’accento sull’importanza della filiera nel mondo della pesca, sottolineando come anche i consumatori – spesso protagonisti di usi che non incontrano la prassi normativa – debbano essere inclusi nello sviluppo competitivo del settore. Ha aperto gli interventi Marco Giacchetta, direttore dell’Associazione Produttori Tonnieri del Tirreno (con sede centrale a Salerno), che ha raccontato l’esperienza del particolare settore e di come gli accordi di filiera possano fare davvero la differenza per il settore pesca.
È seguito l’intervento di Marco Pedol, della EM Associates, che ha presentato un vasto ed approfondito studio sugli accordi di filiera, mostrando, anche con il supporto di esempi concreti, prospettive ed opportunità del programma Feampa (Fondo Europeo Affari Marittimi Pesca e Acquacoltura). Il convegno è andato avanti con Giuseppe Nardone, direttore dell’Organizzazione Produttori Pesca del Molise «San Basso» di Termoli, che ha sottolineato l’esperienza diversificata messa in atto dalla sua associazione nei confronti della filiera produttiva, incluso il marchio di qualità «Pesce Nostrum» e l’apertura di un piccolo centro di informazione e degustazione orientato ai turisti presso il porto di Termoli.
L’intervento successivo è stato di Natale Amoroso, presidente dell’Organizzazione Produttori della Pesca di Trapani, che ha presentato un innovativo sistema di alimentazione ad idrogeno dei pescherecci, attualmente in sperimentazione su due barche in Toscana, per rispondere sia all’esigenza di abbassare i costi vivi dei produttori (su cui il gasolio pesa circa per il 60%) e sia per rendere più sostenibile l’attività sotto il profilo dell’inquinamento. Ha chiuso il giro di interventi Domenico Leone, presidente Agripesca Sicilia, che ha parlato più dettagliatamente dell’esperienza associativa e degli interventi politici e di filiera attuati sino ad ora nella sua regione.
Disponibilità alle istanze di Agripesca è stata mostrata dagli interlocutori politici intervenuti, Alessandro Caramiello, deputato e componente della commissione agricoltura alla Camera, e di Tommaso Pellegrino, consigliere regionale campano e componente delle commissioni attività produttive, agricoltura ed aree interne. Ha moderato Gianrolando Scaringi, giornalista de «Il Mattino».
«Agripesca ha, ancora una volta, proposto, con grande vivacità, soluzioni concrete alle criticità del mondo della pesca – queste le conclusioni di Mario Serpillo, presidente dell’associazione e dell’Unione Coltivatori Italiani – mettendo in evidenza le opportunità che si possono dischiudere. Siamo pronti ad affrontare le sfide con determinazione e competenza, guardando al futuro in una forma solidale, costruendo una rete tra associazioni, produttori, rappresentanze, istituzioni ed ogni altro elemento della filiera.
È necessario intervenire con tempestività, poiché i cambiamenti climatici, che mettono a repentaglio i delicati equilibri marini, rappresentano oggi un fronte che è ancora possibile mitigare ma solo se tutte le parti lavorano insieme. Abbiamo anche bisogno di politiche che aiutino nel settore sotto il punto di vista finanziario e che lo rendano attrattivo alle nuove generazioni, vogliamo puntare soprattutto alla formazione nell’ambito della sicurezza ed all’introduzione di nuove tecnologie per difendere, al meglio, il lavoro dei pescatori.
C’è tanto lavoro da fare ed Agripesca ha deciso, innanzitutto, di dare voce ai territori, aprendo il confronto sui temi della pesca e sottolineando l’importanza di favorire l’associazionismo tra produttori per incentivare, aumentare e meglio distribuire il reddito da pesca, accrescendo il merito creditizio delle singole imprese».