Fp Cgil Salerno: "Asl proroga contratti infermieri, dal Ruggi nessuna risposta"

Capezzuto: "Facciamo appello affinché si chiuda finalmente una stagione di precariato"

Antonio Capezzuto (foto da facebook)

Redazione Irno24 16/05/2022 0

"Dopo le continue sollecitazioni dei sindacati, l'Asl Salerno ha deliberato la proroga dei contratti a tutto il 31 dicembre degli operatori sanitari dei diversi presidi e distretti. Una risposta importante, a fronte della carenza di personale ancora presente nelle diverse strutture ma soprattutto per la necessaria garanzia dei livelli essenziali di assistenza su tutto il territorio provinciale.

È una buona notizia, anche perché in linea con quanto annunciato più volte dal Presidente della Regione, De Luca. Ora però ci aspettiamo la stessa determinazione da parte della Direzione Strategica del Ruggi. Non riusciamo a comprendere per quale motivo molte Aziende sanitarie campane, oggi anche l'Asl Salerno, hanno deciso di prorogare al 31 dicembre mentre al Ruggi siamo ancora in attesa di capire cosa vorranno fare per i precari in scadenza al 30 giugno.

Questa situazione ci preoccupa e, proprio per questo, la settimana scorsa come Fp Cgil abbiamo inviato una nota per una richiesta di incontro alla Direzione Generale. Risposte? Zero. Siamo pronti a portare avanti la nostra mobilitazione per la proroga dei contratti di tutti gli operatori sanitari assunti a vario titolo durante l'emergenza Covid. Se si sta attenuando l'emergenza legata al virus nei reparti, non si attenua l'emergenza legata alla carenza di personale sanitario.

Facciamo appello affinché si chiuda finalmente una stagione di precariato e chiediamo quindi la proroga al 31 dicembre, attivando contestualmente le procedure di stabilizzazione previste dalla legge per coloro che intanto abbiano raggiunto i requisiti sia all'Asl Salerno che al Ruggi". E' quanto si legge in una nota a firma di Antonio Capezzuto, Segretario Generale Fp Cgil Salerno.

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Redazione Irno24 31/07/2021

Nuova ordinanza regionale, De Luca conferma tutte le misure anti Covid già adottate

E' in corso di pubblicazione l'ordinanza regionale n. 21 del 31 luglio 2021, a firma del Presidente Vincenzo De Luca, che proroga le misure in scadenza e aggiorna alle direttive, che scatteranno dal 6 agosto sul territorio nazionale, le disposizioni relative agli spettacoli e ai controlli all'aeroporto di Capodichino.

1.1. Dalle ore 22,00 e fino alle ore 6,00: a) è fatto divieto di vendita con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, da parte di qualsiasi esercizio commerciale (compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici; b) è fatto divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, compresi gli spazi antistanti gli esercizi commerciali, le piazze, le ville e i parchi comunali;

c) ai bar, “baretti”, vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di somministrazione ambulante nonché agli altri esercizi di ristorazione la vendita di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, è consentita esclusivamente al banco o ai tavoli; d) sono comunque vietati affollamenti o assembramenti per il consumo di qualsiasi genere alimentare in luoghi pubblici o aperti al pubblico.

1.2. E’ fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramenti, in particolare nelle zone ed orari della “movida”.

1.3. In conformità a quanto previsto dall’Ordinanza del Ministro della Salute del 22 giugno 2021, l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’esterno, resta fermo, tra l’altro, in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti.

L’utilizzo dei dispositivi resta pertanto obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato - ad es. nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento - nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all'aperto quali traghetti, battelli, navi.

2. Lo svolgimento, sul territorio regionale, di spettacoli, concerti ed eventi pubblici ed aperti al pubblico è subordinato alla definizione ed adozione, da parte delle competenti Autorità, delle misure e specifìche prescrizioni, da individualizzare sulla base delle concrete caratteristiche dei luoghi e dei singoli eventi, idonee a scongiurare assembramenti ed altre situazioni di rischio sanitario anche nelle aree limitrofe al luogo di svolgimento e ad assicurare i relativi controlli.

3. A modifica ed aggiornamento dell’Ordinanza regionale n. 20 del 22 luglio 2021: è fatto obbligo a tutti i passeggeri in arrivo all’Aeroporto Internazionale di Napoli attraverso voli, diretti o di transito, dai Paesi per i quali l’Ordinanza del Ministro della Salute 29 luglio 2021 non preveda l’obbligo di isolamento fiduciario all’arrivo, di sottoporsi ai controlli, anche a campione, organizzati dall’USMAF in raccordo con l’Unità di Crisi regionale, la GESAC, e la Protezione Civile regionale e con il supporto dell’ASL NA 1, secondo le modalità già definite con Ordinanza n. 20/2021.

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Redazione Irno24 25/01/2022

Covid, vuota 1 poltrona su 2 in cinema e teatri

Nell’ultimo anno di pandemia Covid il settore dello spettacolo, dai cinema ai teatri, dai concerti alle discoteche, rispetto ai livelli pre pandemia ha perso oltre il 50% degli ingressi, che in alcuni casi sono stati addirittura azzerati con un impatto devastante su fatturato e occupazione. È l’allarme dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento al nuovo decreto di aiuti per un settore in crisi che vale oltre 320mila posti di lavoro messi a rischio dalla ripresa dei contagi per la variante Omicron, dopo un 2021 che non ha permesso di recuperare il terreno perso a causa del virus.

Una situazione drammatica per un settore dove il gruppo più numeroso è rappresentato dagli attori (25,4%), seguiti dai lavoratori degli impianti e circoli sportivi (11,2%), dagli impiegati (11%) e dai concertisti e orchestrali (9,4%) con più di 45mila giovani fra i 25 e i 29 anni e le donne che rappresentano oltre 4 addetti su 10 (42,5%). Il problema dei lavoratori dello spettacolo non riguarda ovviamente i professionisti già affermati, che hanno risorse economiche per superare il blocco causato dall’emergenza, ma colpisce tutti gli altri che, magari a inizio carriera o con posizioni professionali meno qualificate, hanno una retribuzione media annua che già nel 2019, quando ancora non si era entrati nella bufera Covid, raggiungeva appena i 10.664 euro con meno di 1 giornata di lavoro su 3 da gennaio a dicembre.

In questi due anni, il mondo dello spettacolo è stato uno dei settori maggiormente colpiti dagli effetti delle misure legate al Covid-19. Tanto che fra il 2019 e il 2020 più di 1 lavoratore dello spettacolo su 5 (21%) ha lasciato il mestiere, secondo l’Osservatorio Gestione Lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti dell’INPS. Oltre alle limitazioni per la sicurezza sanitaria, sulla ripresa del settore pesa anche l’effetto psicologico dei timori generati dall’impennata dei contagi che riduce ancora di più la quota di ingressi in teatri, cinema o anche solo nei locali in cui prima della pandemia si organizzavano spettacoli o laboratori in collaborazione con le scuole o con i Comuni.

Siamo di fronte a una crisi senza precedenti che non potrà essere riassorbita in tempi brevi per questo servono aiuti strutturali a lavoratori e aziende. In questo senso è importante il via all’assegno di disoccupazione Alas destinato ai lavoratori autonomi dello spettacolo rimasti senza occupazione a causa della crisi del settore provocata dalla pandemia per la disoccupazione involontaria nei casi di interruzione del rapporto a decorrere dal 1 gennaio 2022.

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Redazione Irno24 11/07/2021

L'Europeo è nostro, battuta ai rigori l'Inghilterra a Wembley!

Incredibile impresa dell'Italia di Mancini, che a Wembley batte l'Inghilterra ai rigori e si aggiudica il Campionato Europeo 2020, disputato quest'anno per la grave pandemia che ne impose la cancellazione l'anno scorso.

Come contro la Spagna in semifinale, i tempi regolamentari si concludono 1-1 (Shaw segna subito, Bonucci pareggia al 67°) e risultano decisivi i tiri dal dischetto: i padroni di casa inglesi ne falliscono 3 su 5 (palo di Rashford, Donnarumma para i tiri di Sancho e Saka) e la squadra azzurra (che pure sbaglia con Belotti e Jorginho) può impazzire di gioia, come una nazione intera.

La nostra nazionale aveva conquistato un altro Europeo, il primo della sua storia, nel 1968, proprio in Italia contro l'allora Jugoslavia, sconfitta 2-0 nella ripetizione della prima finale conclusa in parità.

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