Incontro al ProfAgri Salerno sulle opportunità per la figura dell'agrotecnico

Turchi: "Vogliamo che i nostri alunni siano sempre aggiornati"

Redazione Irno24 29/10/2021 0

Accompagnare ed orientare gli studenti nell’acquisizione di nuove competenze per prepararli ad affrontare le innovazioni dell’agricoltura 4.0 che investono il settore. È stato questo l’obiettivo dell’incontro su “Politica agraria europea e Lavoro” che, in parte in presenza - nell’aula magna del Profagri Salerno - ed in parte in modalità a distanza, ha presentato oggi agli studenti le opportunità lavorative offerte dalla nuova figura dell’agrotecnico, un professionista in grado di recepire il percorso evolutivo e generazionale che investe e trasforma il settore primario in chiave innovativa e sostenibile.

“Il mercato del lavoro si evolve continuamente e vogliamo che i nostri alunni siano sempre aggiornati - ha dichiarato il dirigente scolastico Alessandro Turchi - quindi abbiamo aperto questo spazio di riflessione e di comunicazione proprio sulle nuove modalità con cui si lavora, sui nuovi scenari per ribadire che l’agricoltura non è il mestiere dell’aratro e della zappa ma una professione che si evolve, un lavoro antico con il cuore assolutamente di innovazione”.

“Quella che si sta cercando di formare è una nuova figura professionale in perfetta aderenza con quello che è il nuovo modello di agricoltura multifunzionale e multidisciplinare ma soprattutto innovativo e sostenibile - ha spiegato la professoressa Rossella Robusto - quando parliamo di agrotecnico intendiamo un percorso che riesca a dare a questi ragazzi la già possibilità del saper fare oltre al sapere disciplinare”.

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Redazione Irno24 12/12/2023

Palasport Salerno, Tommasetti: "Sperpero di denaro per grande incompiuta"

“A Salerno si continuano a pagare compensi per un’opera che non ha mai visto la luce”. Lo sottolinea Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega. La vicenda è quella del palazzetto dello sport mai completato, che ha visto il Comune siglare una transazione con il direttore dei lavori del primo appalto.

“Siamo al paradosso – afferma Tommasetti – il Palasport è un progetto che risale al 2005 e non si è mai concretizzato, se non in una sorta di ecomostro, simbolo di inefficienza e sperpero, che alla collettività non ha portato nulla di utile. Eppure, a distanza di quasi vent’anni, il Comune continua a pagare compensi a seguito di contenziosi. Ricordo che si tratta di soldi dei contribuenti, sborsati per un’opera che non esiste”.

Il consigliere regionale precisa: “Non metto in dubbio la legittimità della procedura, ma la notizia fa ugualmente riflettere. In particolare sul fatto che il progetto di un nuovo Palasport viene ciclicamente tirato fuori dal cassetto da Comune e Regione, come se i cittadini non avessero memoria. Ma penso anche alle recenti promesse del governatore ed ex sindaco De Luca sui nuovi stadi.

Per quale motivo i salernitani dovrebbero continuare a fidarsi, quando i flop sono sotto gli occhi di tutti e continuano a costare migliaia di euro alle casse comunali? Non vorremmo accorgerci tra venti anni che le grandi iniziative sbandierate in questi mesi siano destinate a finire nello stesso modo. Del resto, in questa città non si riesce a garantire neppure l’essenziale, come dimostrano campetti chiusi e piscine non funzionanti”.

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Redazione Irno24 27/06/2022

Segna +18% l'export agrolimentare campano, metà da provincia di Salerno

Il calo delle restrizioni anti-Covid coincide con una crescita dell’export di cibo campano nel mondo. È quanto afferma Coldiretti Campania in base ai dati Istat del primo trimestre, con il sistema agroalimentare regionale che segna un +18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, tre punti percentuali in meno della media nazionale.

Complessivamente, l’export agroalimentare nei primi tre mesi dell’anno supera 1,2 miliardi di euro, con performance diverse nelle province campane. Quasi la metà dell’export arriva dalla provincia di Salerno, mentre un terzo della produzione alimentare si concentra nel napoletano. Ma, mentre la provincia partenopea cresce del 32% in esportazioni, quella di Salerno è la più lenta con solo il 6%.

Nelle province interne, nonostante i valori assoluti più bassi, si registra una interessante vivacità tra il casertano e il beneventano, che vedono una crescita rispettiva del 38% e del 41%, mentre la provincia di Avellino si ferma al +13%. I prodotti che trascinano l’export agroalimentare campano sono soprattutto la quarta gamma, l’ortofrutta, la pasta, il pomodoro da industria, il latte e la mozzarella di bufala. Anche il vino e l’olio si affacciano sempre più sul mercato mondiale, dove devono reggere la sfida della qualità contro competitor agguerriti.

“Questi dati – commenta Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania – sono uno spiraglio di luce, ma purtroppo la preoccupazione resta tutta. Il 2022 sarà un anno spartiacque su cui misureremo la tenuta del sistema regionale, dentro un quadro nazionale ed europeo fortemente condizionato dall’esplosione dei costi di produzione.

Mentre da una parte ci inorgoglisce la domanda crescente di cibo prodotto nella nostra regione, dall’altra dovremo fare i conti già in autunno con gli effetti negativi del caro energia e delle oscillazioni dei prezzi di mercato. La guerra in Ucraina e la guerra dell’energia rischiano di mettere piombo nelle ali ad uno dei settori bandiera del made in Italy.

Ci aspettano due grandi problemi da affrontare a breve, che la guerra ci ha messo davanti: l’urgenza di puntare alla sovranità alimentare, mettendo in sicurezza il nostro Paese, e la necessità di rispondere alla domanda crescente di cibo campano e italiano nel mondo. Tenere in piedi questo equilibrio, nel pieno di una tempesta economica e climatica, sarà la più grande prova che ci troveremo ad affrontare”.

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Redazione Irno24 14/01/2021

Fipe-Confcommercio Salerno dice "no" all'apertura di protesta dei ristoratori

“Il settore è stremato e la situazione grave e confusa, servono subito misure aggiuntive in grado di dare certezza agli imprenditori e adeguato ristoro alle perdite imposte alle loro aziende. Fipe Confcommercio continuerà a lavorare incessantemente per ottenerle, garantendo nel frattempo ai propri imprenditori il massimo dell’ascolto e del supporto”.

Questo il commento della Federazione Italiana Pubblici Esercizi in risposta all’iniziativa #ioapro che ha promosso, attraverso i social, l’apertura dei ristoranti per la giornata di domani, venerdì 15, oltre gli orari consentiti dai provvedimenti governativi di gestione dell’emergenza epidemiologica.

Continua Mario Ventura, coordinatore Fipe Confcommercio Salerno: “La disobbedienza civile, adesso più che mai, è inadeguata. Condividiamo la frustrazione e il senso di spaesamento di tanti esercenti, che possono indurre a gesti radicali, ma come rappresentanza del settore più grande e diffusa dell’intero Paese, esercitiamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità, cercando di difendere e di rappresentarne gli interessi reali, valorizzandoli per la loro capacità di contribuire al bene e al futuro del territorio”.

E, considerando le eventuali conseguenze, aggiunge: “Se in seguito ad aperture forzose si dovesse casualmente registrare un nuovo picco nei contagi, l’intera categoria sarebbe ulteriormente danneggiata anche da questo punto di vista. Gli italiani, come i salernitani, hanno sempre manifestato grande attaccamento e vicinanza ai loro Pubblici Esercizi, ma sarebbe difficile solidarizzare con atti così distanti dal comportamento condiviso che penalizzano tutti. Necessitiamo di co-partecipazione.

Porteremo, quindi, ancora ai tavoli sindacali e istituzionali le nostre necessità, rappresentandole con la forza delle nostre ragioni e il peso della nostra serietà. A differenza di quello che si dice, i ristori sono arrivati, certamente in ritardo e, certamente, non sono sufficienti a sanare quanto abbiamo finora perso. Non smetteremo di batterci per chiederne ancora per il prossimo trimestre”.

Dà manforte Giuseppe Gagliano, Presidente Confcommercio Salerno: “Da 70 anni, attraverso le sue federazioni di categoria, Confcommercio svolge con grande responsabilità e nel pieno rispetto delle regole il suo ruolo, che è quello di tutelare le imprese. Nel merito, condividiamo appieno le ragioni di chi vuol prolungare l’apertura oltre gli orari consentiti, ma il disagio, sebbene legittimo, non è un buon motivo per violare le norme in vigore. Questa modalità di protesta espone i pubblici esercizi non solo al rischio di sanzioni pecuniarie, ma soprattutto alla sospensione dell’attività stessa. La dignità dei ristoratori va difesa strenuamente e, su questo, siamo tutti d’accordo.

Pertanto, con fermezza e senza esitazioni, ogni giorno confrontandoci con le istituzioni e ai tavoli sindacali rappresentiamo le problematiche del settore e l’incongruenza di provvedimenti che penalizzano oltremodo i ristoratori, trattati alla stregua di untori. Tuttavia, se vogliamo continuare a farci apprezzare come una categoria che nei mesi scorsi si è resa disponibile e pronta ad adeguare l’offerta ai protocolli garantendo il rispetto delle norme, non si può protestare infrangendo le stesse, per quanto siano insostenibili. Così facendo si creerebbe soltanto pregiudizio per l’intera categoria”.

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