Investimenti esteri, intesa fra Regione e Confindustria Campania

Sostenibilità ambientale e welfare fra i punti chiave dell'accordo

Redazione Irno24 12/10/2021 0

La Giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo d'intesa tra la Regione Campania, Confindustria Campania e Confindustria per il consolidamento e l'attrazione di investimenti esteri.

Questi gli obiettivi dell'intesa: aumentare la conoscenza del ruolo e delle potenzialità derivanti dalle imprese a capitale estero per i territori, oltre che su aspetti strettamente economici, anche per i programmi di sostenibilità ambientale, di economia circolare e di welfare;

promuovere l'istituzione di una funzione di assistenza per gli investitori esteri sul territorio, e contribuire attivamente alla loro fidelizzazione; aumentare le sinergie strategiche ed operative tra le imprese multinazionali ed il complesso sistema degli incentivi di carattere regionale, nazionale e comunitario a supporto degli investimenti, le agenzie nazionali e le strutture amministrative regionali di competenza.

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Redazione Irno24 21/03/2020

Coldiretti Campania: "Zero trasparenza su latte dall'estero, basta speculazioni"

L'emergenza Covid-19 sta creando ripercussioni negative in tutte le filiere agroalimentari. Tra queste, a causa della chiusura obbligatoria delle attività di ristorazione ed il conseguente crollo di domanda di latte fresco - ma anche di panna, fior di latte e mozzarella - la filiera lattiero-casearia risulta una delle più colpite.

A denunciarlo è Coldiretti Campania, che si è attivata subito per coinvolgere gli attori della filiera e cercare tutte le soluzioni possibili e percorribili in tempi brevi.

"Prima di programmare qualsiasi strategia - spiega Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania - è necessario avere contezza dei reali flussi di latte che entrano in Italia dall'estero e la loro destinazione finale sul territorio regionale. Solo così sarà possibile indirizzare gli aiuti in maniera corretta, sostenendo concretamente chi raccoglie il latte dei produttori locali e non chi furbescamente potrebbe approfittare della situazione di crisi continuando ad utilizzare prodotto estero a prezzi insostenibili per i nostri allevatori.

Se è vero che la domanda interna si è contratta per la chiusura dei ristoranti, e se è altrettanto vero che la produzione nazionale è insufficiente a coprire il fabbisogno, qualcosa non torna se si continuano a vendere prodotti lattiero-caseari e allo stesso tempo non viene ritirato il latte.

Pertanto Coldiretti Campania – conclude Loffreda – chiede con forza di poter disporre dei dati sui flussi in entrata di latte e di cagliate dall'estero, a partire dal 1° Gennaio 2020. E' in questi momenti che un sano patriottismo dovrebbe guidare le scelte di tutto il sistema economico, stoppando a monte le speculazioni. Se riusciamo a fare questo, saremo in grado di tenere in piedi il settore primario e contribuire a risollevarci da questa situazione senza precedenti".

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Redazione Irno24 01/04/2022

Confesercenti Salerno: "Masterplan litorale grande opportunità per imprese"

"Fanno ben sperare le parole istituzionali di ieri - fanno sapere da Confesercenti Salerno - a margine dell'incontro tenutosi a Paestum sul preliminare del Masterplan Salerno Sud, un progetto di riqualificazione della fascia costiera che comprende ben otto comuni ed oltre 50 km di costa da Salerno a Castellabate, coordinato dall'arkistar Boeri. Ottimi gli intenti e le finalità della progettazione, per la quale Confesercenti Salerno e distretto turistico “Riviera Salernitana” hanno aderito per mezzo della manifestazione di interesse promossa proprio dalla Regione.

Riteniamo strategica la progettualità in atto; quando sentiamo discorsi tesi alla riqualificazione, alla mobilità sostenibile, alle attenzioni verso l’ambiente, e quindi anche alla sostenibilità balneare e turistica, non possiamo che essere pienamente d'accordo. Confesercenti lungo la fascia costiera rappresenta molte realtà imprenditoriali turistiche e dei servizi, oltre quelle commerciali, anche per mezzo delle Confesercenti zonali storiche come quella di Eboli, di Battipaglia e di Capaccio Paestum.

Siamo certi che a breve si apriranno nuovamente i necessari confronti con il mondo della rappresentanza delle imprese che insistono lungo la fascia costiera, che hanno bisogno del supporto istituzionale e della tutela amministrativa, anche attraverso i nuovi strumenti urbanistici, per poter entrare a pieno titolo e con spirito propositivo nella nuova ed importante progettualità. Riqualificare le proprie attività di impresa, con la certezza delle dovute garanzie, anche amministrative, sarà un aspetto fondamentale perché siamo tutti in una fase di ripartenza dopo i mesi terribili della pandemia".

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Redazione Irno24 04/12/2020

Fenailp: "Governo condanna a morte l’economia, pagheremo le tasse nel 2022"

“Le tasse le pagheremo nel 2022” lo avevamo annunciato già durante la prima fase di pandemia, lo scorso Aprile, da quando da oltre due mesi la gran parte delle Imprese Italiane erano chiuse, fatte salve quelle poche beneficiarie della “lotteria” dei codici ATECO che hanno potuto continuare l’attività e lo ribadiamo alla vigilia del periodo commercialmente più importante dell’anno. Senza clienti, senza incassi, ma con dipendenti, contributi, tasse, affitti, bollette, mutui ed impegni pregressi, per non parlare della merce e delle scorte.

Poi è arrivata la seconda fase, temuta da tutti gli Operatori Commerciali, ed il Governo non ha fatto altro che rinviare di qualche mese solo alcune scadenze fiscali e dare per taluni Settori Merceologici dei veri e propri palliativi. La situazione è diventata ormai esplosiva, con risvolti non solo economici, ma anche sociali e umani pesantissimi.

Le aziende sono attonite, atterrite e disorientate da una situazione mai vista prima, che sta producendo effetti disastrosi ben al di là di ogni peggiore previsione, gli esercenti che hanno chiesto sempre e soltanto di poter lavorare al servizio dei propri clienti e delle proprie città si trovano oggi nella impossibilità di farlo per motivi non certo imputabili a loro responsabilità. Ma mentre gli è di fatto impedito, per legge, di lavorare e quindi di fatturare e di incassare, chi governa non si è preoccupato di fermare i costi a cui le aziende devono far fronte e che invece devono continuare a correre.

Gli Operatori del Commercio, dell’Artigianato del Turismo e dei Servizi sono allo stremo. Ed è per questo che la FeNAILP ed i suoi Associati non pagheranno fino al 31 dicembre 2021 nessuna Tassa. Questa è la forma di protesta estrema, alla quale la categoria si sente costretta per mille validissimi motivi, ultimo dei quali uno che supera e comprende tutti gli altri: le aziende non hanno più risorse e preferiscono continuare a pagare prioritariamente dipendenti e fornitori rispetto ad uno Stato che non comprende, anzi calpesta, le ragioni di esistere delle Categorie Commerciali da sempre traino della Economia Nazionale.

Non pagare le Tasse vuole essere una ribellione pacifica e silenziosa contro un sistema statale che continua a trattare le imprese e i professionisti come bancomat, senza tutela né rispetto. Soprattutto, senza riconoscerne l’importanza prima dell’era Covid-19 e poi, nel 2020 il brusco stop imposto dalla pandemia, che già ha portato i consumi indietro di trent'anni e che ora rischia di compromettere l’esistenza di un intero sistema. Mentre il Governo emana Dpcm di “ristori” spesso irrisori, e la sospensione per qualche mese della contribuzione fiscale, non considerando che non lavorando, e quindi non incassando, le Aziende non avranno risorse per far fronte a questi impegni.

In base a criteri che francamente appaiono incomprensibili, il sacrificio che viene chiesto ricade sulle spalle di alcuni e non di tutti col rischio di vanificare il sacrificio e, soprattutto, di spostare arbitrariamente i consumi da un settore all’altro. Perché è evidente che se un negozio di abbigliamento o di articoli per la casa non potrà stare aperto in questo periodo, gli acquisti di Natale saranno concentrati su altri settori ai quali invece è concesso di lavorare. È mai possibile che, solo per fare alcuni esempi, “i centri commerciali e la grande distribuzione possano trattare la vendita di prodotti che ai negozi di vicinato non è consentito vendere, i commercianti su aree pubbliche non siano autorizzati a vendere, per esempio, fiori o calzature per bambini, mentre invece lo sia concesso alle analoghe attività a posto fisso?”.

Una disparità di trattamento che causa incredulità, rabbia e sconforto. Per questo, la FeNAILP ha deciso di alzare la voce e fare di tutto per impedire il progetto di liquidazione di un intero settore economico, quello del commercio al dettaglio. La Federazione Nazionale Imprenditori e Liberi Professionisti si batterà fino all’ultimo per la sopravvivenza non solo delle attività associate ma anche di quel pezzo importante del sistema che rappresenta, senza il quale l’evasore fiscale è un ladro della collettività e come tale va condannato, chi protesta contro l’iniquità dello Stato adottando uno strumento legittimo come lo sciopero fiscale compie un atto ben diverso e ben più condivisibile anche da un punto di vista sociale.

NOTA STAMPA FENAILP

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