Migliora qualità acque campane, "tratto eccellente" anche Torrione a Salerno
I dati confermano il 97% di costa balneabile, a fronte del restante 3% di costa non balneabile
Redazione Irno24 04/01/2024 0
È disponibile la nuova classificazione delle acque di balneazione in Campania, propedeutica alla stagione balneare 2024. Aumentano i tratti di mare di qualità “eccellente” (dall’88 al 90% della costa monitorata), grazie ai miglioramenti registrati in provincia di Caserta. Le acque non balneabili restano al 3%.
Sul Bollettino ufficiale della Regione Campania (n.90 del 27 dicembre 2023), è stata pubblicata la delibera di Giunta che attribuisce a ciascuna acqua, destinata alla balneazione, la specifica classe di qualità per l’intera stagione 2024. La classificazione è stata elaborata dall’Arpa Campania, in particolare dalla UO Mare diretta dal dott. Giuseppe Onorati, mediante elaborazione statistica degli esiti analitici delle ultime quattro stagioni balneari (2020-2021-2022-2023), così come prevede la normativa vigente di settore.
In media, in un anno vengono prelevati, su un totale di circa 480 chilometri di costa campana, adibita alla balneazione, all’incirca 2500 campioni ed effettuate oltre 5mila determinazioni analitiche per la ricerca degli indicatori di contaminazione fecale (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali).
Parimenti alla scorsa annualità, così come dal 2018 in poi, si conferma il 97% di costa balneabile a fronte del restante 3% di costa non balneabile (circa 15 km), perché dichiarata di qualità scarsa nella succitata delibera regionale. Resta esclusa dal conteggio la quota di litorale non utilizzabile ai fini balneari, circa 60 chilometri, per la presenza di aree portuali, servitù militari, canali e foci di fiumi non risanabili, zone di aree marino protette. Per il 2024, rispetto alla scorsa stagione balneare, sono 28 le acque che hanno variato la classe di qualità: ventidue sono migliorate (fra esse, il litorale di Torrione a Salerno) e le restanti 6 in peggioramento.
Se il trend di classe è in miglioramento, resta però sempre costante, come si è detto, la percentuale delle acque scarse (3%). In totale si tratta di sedici tratti (fra essi, a Salerno, la zona Est Fiume Irno e la spiaggia libera fra il Fuorni e il Picentino); queste acque, ancorché classificate qualitativamente “scarse”, possono essere riaperte alla balneazione anche durante la prossima stagione balneare, a condizione che le autorità competenti (sindaci) mettano in atto e documentino alla Regione misure ed interventi di risanamento (manutenzione impianti, condotte, rimozione scarichi abusivi), confermati da esiti favorevoli delle analisi di laboratorio che in ogni caso Arpac continuerà ad assicurare durante la stagione. Il dato confortante per la stagione balneare 2024 è il significativo aumento delle acque “eccellenti” dall’88% della scorsa annualità al 90% per la prossima stagione.


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Un balzo in avanti considerevole, che dovrebbe consentire di raggiungere l’obiettivo del 65% annuo già nel 2022, considerando che le performance dei primi 5 mesi dell’anno erano state tutte al di sotto del 60%, con calo addirittura al 54% nel mese di maggio. I dati sono stati presentati questa mattina nel corso della conferenza stampa al Comune di Salerno con Luca Fernando Ruini, presidente nazionale del CONAI (Consorzio nazionale imballaggi), Vincenzo Napoli, sindaco di Salerno, e Vincenzo Bennet, amministratore unico di Salerno Pulita, la società partecipata che ha in affidamento il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti.
Ruini: "Colmare il gap che separa alcune aree del Mezzogiorno dalle realtà del Nord, in termini di differenziata, avvio a riciclo degli imballaggi e realizzazione di impianti mancanti, è sempre più urgente. È un obiettivo possibile, e questa città ne è l’esempio. Dopo la flessione, legata al periodo delle restrizioni Covid, a Salerno si è tornati ad un trend promettente. E i risultati sono importanti: ricordiamo l’aumento esponenziale della raccolta di scarti tessili in meno di quattro mesi, e il raddoppio della raccolta della carta e del multimateriale".
Bennet: "Il dato più significativo di tutti, che ha anche ricadute economiche per i minori costi di smaltimento, è quello della frazione di non differenziabile, i cui quantitativi sono diminuiti di mille tonnellate rispetto a maggio 2022. Parallelamente alla diminuzione del non differenziabile, sono aumentati i quantitativi dei materiali differenziati da avviare al riciclo".
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