Nuove forme di espressione nella ceramica per Sandra Massaro

Salernitana di nascita, a Torino ha approfondito gli studi di scultura lignea e restauro di manufatti

Anna De Rosa 23/12/2023 0

Sandra Massaro, nata e cresciuta a Salerno, all'età di 23 anni si è trasferita, per motivi professionali e di studio, a Torino, dove ha vissuto per 15 fruttuosi anni, laureandosi ed approfondendo con passione gli studi di scultura lignea, progettazione, lavorazione e restauro di manufatti lignei presso antiche scuole artigiane torinesi, curando, inoltre, il restauro di alcuni arredi della Reggia di Venaria Reale (TO).

Amante delle Belle Arti e di ogni espressione creativa, ha studiato l'antica arte orientale dello shiatsu, da cui ha mediato le conoscenze per la struttura del corpo umano, ed ha appreso dal tango argentino l'armonia e la leggerezza per il movimento. Ritornata nella propria città d’origine nel 2013, ha ricercato nella ceramica nuove forme di espressione, attraverso varie tecniche cromatiche e foggia di forme plastiche, fortemente influenzate dall'energia ineguagliabile dei colori e dei profumi della Costiera Amalfitana, terra dei suoi avi.

Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico?

Cresciuta in una famiglia in cui erano presenti un insegnante di discipline umanistiche, una zia pittrice e poetessa, fortemente legata alle sue origini amalfitane, ed un padre professore di tecnologia, con una profonda passione per l'alta ebanisteria, mi è stato impossibile non apprezzare e farmi affascinare dal concetto di bellezza e di armonia, imparando ad amare l’Arte in generale.

Volendo seguire le orme di mio padre, ho iniziato sin da piccola a costruire manufatti in legno, mentre con l’argilla ho cominciato a sperimentare e creare. A Torino ho iniziato lo studio della scultura e del restauro di manufatti lignei; una volta tornata al Sud, ho iniziato l’incessante ricerca e studio delle forme plastiche e delle tecniche cromatiche, nonché la sperimentazione degli smalti e dei lustri raku.

Cosa ti caratterizza, quali sono i tuoi valori e le tue motivazioni?

Nel quotidiano sono una persona solare, empatica e socievole, ma sono molto a mio agio anche quando entro nel mio mondo di riflessione e di introspezione, circondata dall'argilla e dalle pitture. La solitudine mi dà la possibilità di spaziare con la fantasia e le emozioni, dando forma alla mia creatività. So di avere una predisposizione per le attività manuali e creative e sono semplicemente in cammino sul sentiero della scoperta progressiva delle leggi della materia.

Come nasce una tua opera?

Da un'emozione che attraversa il cuore, la mente o i sensi. È l’opera che chiede di renderla materia, di darle forma e vita e non viceversa. Nasce dal silenzio e dal nulla, facendosi spazio nel fragoroso frastuono della quotidianità.

Cos’è per te l’ispirazione?

È un richiamo, un lampo che nasce dal nulla o forse il meraviglioso frutto della mente che, da un apparente stato di ozio platonico, partorisce un’idea. Essa nasce silenziosamente ma definisce minuziosamente, tassello per tassello, ogni cosa che poi diventa una creatura “vivente”. Spesso traggo ispirazione dalla bellezza e dalla magia degli elementi di madre natura o dalle piante, le mie creature verdi, a cui dedico i mie esperimenti botanici.

Cosa cerchi di comunicare attraverso le tue Opere?

La positività, l'amore e la bellezza, nelle loro varie sfaccettature. Sono convinta che favorire il diffondersi della bellezza, della gentilezza delle forme e dei pensieri, nonché dell'armonia anche cromatica, faccia bene al cuore, alla mente ed allo spirito di ogni individuo.

Come scegli il soggetto di un tuo lavoro?

Un lavoro artistico può nascere da un sentire interiore, strettamente personale ed intimo, o dal desiderio di descrivere uno spaccato di vita, Ogni opera sa già cosa vuole dall'artista e chiede essa stessa di essere “tirata fuori” dalla materia informe (argilla, metalli, legno) o trasposta con i colori su tela o altri supporti.

I riferimenti artistici e culturali e gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato

La pittura astratta è stato il mio primo approccio all’arte. Ho conosciuto le opere del Piffetti ed ho ammirato sin da bambina Michelangelo Buonarroti, di cui porto il secondo nome di battesimo. Nella pittura apprezzo lo stile gli impressionisti ed i preraffaelliti.

Artisti, galleristi, Istituzioni. Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese?

Non conosco a fondo i meccanismi delle gallerie d’arte. Credo però che l’arte dovrebbe essere un elemento fondante della cultura scolastica e dovrebbe essere assolutamente sostenuta dalle Istituzioni e dagli Enti periferici, svincolati da interessi temporanei di settore o personali. Salerno e la Valle dell’Irno, per quanto archeologicamente ed artisticamente ricche, non ricevono l’eco che meriterebbero.

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Anna De Rosa 30/04/2023

Il mare come elemento essenziale dell'opera di Clarita Laureti

Ho conosciuto Clarita Laureti anni fa. La sua arte perché mi piace, mi intriga, mi sorprende con il suo dipingere su superfici grandi per esprimere la sua fede, il suo tormento, la sua gioia, la sua realtà; le sue opere mi trasmettono emozione e meraviglia. I temi di Clarita sono espressione del suo sentire del momento, del suo cavalcare l’emozione che la vista porta nel suo stato d’animo.

Dove sei nata? Dove vivi?

Sono nata a Roma, ma vivo a Salerno da molti anni.

Qual è la tua formazione, che tipo di persona sei, cosa ti caratterizza?

Vengo da studi classici, mi sono laureata presso l’Università di Salerno in Pedagogia, ho preso la seconda laurea in Lettere e Filosofia e mi mancavano 7 esami per la laurea in Lingua e Letteratura straniere, facoltà che ho lasciato per dedicarmi a studi di economia e sono entrata in banca, dove ho lavorato per 40 anni.

Il mio pensiero va verso una vita con valori sani, la mia priorità sono i miei figli e nipoti, cui do rispetto e tutela. Sono una donna poliedrica, sportiva, amo dipingere e fare ceramica. Prediligo ambienti stimolanti, ricchi di novità, mi piace stare con persone estroverse, esuberanti, odio la solitudine; dedico il mio tempo libero alla pittura partecipando a collettive d’arte ed eventi.

Quando e come è iniziato il tuo percorso artistico?

A 12 anni realizzai un pannello a scuola sui quartieri di Roma, riuscì così bene che venni premiata, compresi che l'arte era la mia passione; in realtà già all'asilo, a 3 anni, mi fu riconosciuta la bravura nel disegno quando mi cimentai in un acquarello. E poi ho continuato a dipingere, a interessarmi anche alla ceramica. Sono un po' figlia d'arte perché, da piccola, quando vivevo a Roma, mia zia, una pittrice quotata, mi portava nei salotti d'arte, nei musei e nelle gallerie dove esponeva.

Come nasce una tua opera? Cos'è per te l'ispirazione?

Amo la vita, il contatto con la natura, soprattutto il mare, qui al sud è l'essenza. I miei quadri riportano sempre l'azzurro del mare. Sono appassionata della musica di Beethoven, all'ascolto di tale bellezza mi ispiro e inizia il mio processo creativo. Dipingo volti di donne con sguardi evocativi amore, smarrimento, inseriti in paesaggi della Costiera Amalfitana che mi ha preso l'anima.

Il mare è elemento di riferimento sia nella vita (non a caso mi sono innamorata del mio allenatore di nuoto, che ho sposato in un matrimonio subacqueo) che nell'arte; è il mio focus, il mio soggetto preferito, mi permette di dimenticare le preoccupazioni quotidiane, i dolori, le ferite inferte dalla vita. La mia pittura è estemporanea, proviene da un impulso immediato, i colori predominanti nelle mie tele sono il turchese, l'azzurro e il blu cobalto.

Cosa cerchi di comunicare attraverso le tue opere?

Lascio emozionare chi le guarda, recependo la mia emotività.

I riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato?

Mi piace Botticelli, mi sento vicina alla sua pittura, uno degli artisti che fu simbolo del Rinascimento con la sua splendida Venere, che rappresenta la potenza generatrice della natura. Mi piace anche Leonardo, perché è ossessionato dalla perfezione e dal tentativo di liberare dalla pietra le figure imprigionate. Provo una sensazione di stupore e meraviglia guardando le sue opere. Mi piacciono le sculture di Michelangelo.

Artisti, galleristi, istituzioni. Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese?

Credo ci sia ancora molto da lavorare, bisognerebbe coinvolgere non solo grandi città ma anche i piccoli centri e valorizzare l'attività degli artisti in una sana competizione, solo per passione e senza speculazione.

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Anna De Rosa 09/09/2022

Esplosioni cromatiche e versatilità in chiave impressionista, ecco Splò

Loredana Spirineo, meglio conosciuta come Splò, è un'artista salernitana straordinaria, lavora come un'operaia dell'arte, ruba tempo su tempo alla sua quotidianità, produce opere e oggettistica significative e piacevoli allo sguardo, in stile impressionista; il tema delle sue opere è molto versatile, Splò dipinge molte scene diverse in cui spesso è protagonista la natura con paesaggi di mari, tramonti, albe, alberi, adorabili animali e la ritrattistica.

Da ammirare nelle sue opere l'esplosione cromatica, tutto viene visto con una lente d'ingrandimento. Per Loredana la pittura è una passione che viene da lontano, il suo percorso artistico nazionale e internazionale è ricco di premi e soddisfazioni.

Dove sei nata? Dove vivi?

Sono nata e vivo a Salerno.

Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico?

E' iniziato da piccola fra i banchi di scuola; con penne e matite ritraevo, a loro insaputa, i miei compagni. Allora mi veniva naturale, poi crescendo ho iniziato ad utilizzare i pennelli e sperimentare sempre nuove tecniche, facendo mille domande al Sig. Salvatore Cucciniello, che artisticamente è stato per me una guida spirituale.

A lui chiedevo consigli su libri, materiali e procedimenti, perché dalla matita i miei lavori presero colore. Mi incuriosiva "creare", ma tenevo nascosti in casa i miei lavori. Quando fui invitata ad esporli per la prima volta, mi resi conto con grande piacere che il mio papà non solo accolse con gioia la mia decisione, ma ne era emozionato.

Come nasce una tua opera? Cosa cerchi di comunicare?

Le mie opere nascono da un'emozione o un dolore e la tela mi dà modo di esternarli. L'ispirazione è qualcosa che non cerco, forse potrei definirla un soffio di vita che sento vibrare e non mi chiedo, mentre prende vita una tela, cosa ne possa pensare il probabile fruitore.

Ogni opera ha una storia, non nasce a caso ed in essa si può leggere qualunque emozione negativa o positiva, o peggio anche nessuna, può piacere o no ma se viene esposta il momento magico è scoprire se anche un solo sguardo si posa su di essa. I soggetti dei miei lavori sono le infinite persone che ho avuto la gioia o l'amarezza di conoscere nel mio percorso di vita. Si possono tramutare in alberi, in un mare o più difficilmente in qualcosa di astratto che mi ricorda i loro colori e le loro forme.

I riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato?

Adoro Klimt, Caravaggio, Leonardo, Van Gogh, Michelangelo, Monet, Renoir, Cezanne, Andy Warhol e David Bowie.

Artisti, galleristi, Istituzioni: cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese?

Penso che ogni artista abbia qualcosa da donare, nel passato e nel presente, fino a quel che potrà essere il futuro. In alcuni casi vi è una ricerca dell'inimmaginabile e i galleristi premiano qualche volta le correnti artistiche del momento, ma credo che l'arte non abbia confini temporali.

Progetti futuri? Cosa ti ha lasciato la pandemia?

Ho vissuto il mio tempo sospesa fra quel che avrei voluto realizzare e quel che concretamente ho potuto creare. Credo che, per quanto altalenante e dubbioso, il futuro sia ancora "arte", magari con altri profili ma sempre motore di vita per chi, come me, ha come primo pensiero il bisogno di aprire gli occhi al mattino e ringraziare il cielo di avere la mia alleata "luce" che mi permette di fermare immagini su una tela, un foglio di carta, un pezzo di legno o qualunque altro supporto mi capiti a tiro.

Poi, nonostante tante difficoltà e l'impossibilità di essere presente, ho partecipato a diversi contest sui social. Inoltre, cari e stimati amici ospitano le mie opere in alcune location della città, donandomi spazi come "Ares Home", "Costa Cafè", "Antichi ricordi di Salerno".

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Anna De Rosa 07/10/2022

Linee e colori per esprimere sentimenti profondi, l'arte di Antonia Vivone

Antonia Vivone, insegnante, specializzata in lingue e letterature straniere, ama l’arte e la coltiva. Dopo la laurea, ha maturato esperienze pluriennali in diversi settori, che le hanno permesso di acquisire competenze di problem solving, capacità di lavorare in team o individualmente, per raggiungere con successo obiettivi prefissati.

Il suo stile, l’espressione, la nozione analitica di soggetto, sono un’estetica empirica essenziale. Nella rappresentazione della sua arte, Antonia spazia dal figurativo all’astratto.

Dove sei nato/a? Dove vivi?

Sono nata a Salerno e vivo tra Salerno e Bellizzi.

Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico?

Ho iniziato da bambina col disegno e poi ho proseguito con la pittura, approfondendo alcune tecniche e sperimentando molteplici stili. Mi sono accorta, sin da subito, che riuscivo spontaneamente a rappresentare ciò che avevo in mente e a riprodurlo, sia in modo figurativo che astratto.

Come nasce una tua opera?

Ogni opera nasce da un'ispirazione, che per me è una sorta di scintilla che viene dall'interno. Può prendere spunto dal mondo circostante o dal mondo interiore. Spesso nasce dalla curiosità dell'artista o da un particolare momento della vita. Molte delle mie opere nascono per dar voce a sentimenti profondi. Sulla tela, linee e colori si mescolano tra loro, dando origine all'opera.

Cosa cerchi di comunicare attraverso le tue opere?

Le mie tele, soprattutto quelle astratte, sono la voce dell'io interiore o, talvolta, la rappresentazione "emozionale" della realtà. Le opere parlano da sé, comunicando amore, gioia, solitudine, rabbia o malinconia. Gli accostamenti di colore, come anche i soggetti rappresentati, sono lo specchio delle emozioni che hanno spinto la mano dell'artista a dipingere. Ogni forma ed ogni linea ha un suo specifico significato, dalle linee curve, armoniose e delicate, a quelle spigolose, simili a graffi sulla tela.

I riferimenti artistici e culturali e gli artisti che ti hanno maggiormente influenzato?

Nel corso degli anni ho avuto modo di apprezzare numerosi pittori e scultori, da Michelangelo, Leonardo e Raffaello, agli artisti contemporanei. Ognuno di loro, a suo modo, ha tramandato la propria visione del mondo. Tuttavia, l'artista che maggiormente mi ha colpito è stato Van Gogh, di cui ho ammirato i colori accesi e le pennellate veloci, in occasione di una visita ad un museo parigino.

Artisti, galleristi, Istituzioni. Cosa pensi del sistema dell’arte contemporanea del nostro Paese?

Ritengo che l'arte abbia un grosso potenziale nel nostro Paese. L'Italia ha una grandissima dote da sfruttare, quella di numerosi artisti poliedrici che fanno sentire la propria "voce" e quella di altrettanti che, invece, si espongono meno. È necessario, a mio avviso, incentivare le manifestazioni e gli eventi culturali, in quanto l'arte in sé è un canale di comunicazione significativo, per nulla trascurabile, e possiede la capacità di coinvolgere la gente.

Usi i social per promuovere la tua arte?

Si, utilizzo i social per diffondere le opere, in modo particolare Facebook e Instagram, che rappresentano la comunicazione del momento.

Cosa ti ha lasciato la pandemia?

Ho cercato in tutti i modi di sfruttare il periodo della pandemia per portare avanti progetti artistici, traendo il meglio anche dalle piccole cose. Il momento peggiore è stato probabilmente quando ci siamo resi conto che il mondo fuori fosse immobile: la tristezza di tale consapevolezza ha preso diverse forme e, a volte, è stato difficile rimboccarsi le maniche mettendosi in gioco.

Quando, finalmente, siamo usciti da quella realtà parallela, ho apprezzato tutto ciò che per me precedentemente appariva "normale", "consueto". L'arte è rinata insieme a noi ed è tornata a splendere nella sua funzione comunicativa, trasversale ed empatica. Ciò che la rende preziosa è la funzione di trasmettere messaggi importanti e sentimenti inspiegabili a parole. Arte è socialità, integrazione e unione, ciò che vorrei tramandare con le mie opere.

Progetti futuri?

Ho intenzione di continuare a coltivare alcuni progetti artistici e partecipare ad eventi sul territorio.

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