Rezza: "Numero decessi cala lentamente perché si riferisce a contagi passati"
L'analisi del direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ISS
Redazione Irno24 14/04/2020 0
“Il numero dei decessi cala lentamente perché si riferisce a contagi avvenuti tempo fa - spiega il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'ISS, Giovanni Rezza - La mortalità è l’ultimo degli indicatori che vedremo deflettere. Il tempo tra il contagio e la morte del paziente, infatti, è più lungo rispetto a quello tra il contagio e la notifica del caso, che è di circa 20 giorni.
Di conseguenza, quando si interpretano i dati giornalieri dell’epidemia è più corretto parlare di 'nuovi casi', non di 'nuovi contagi'. Siamo ancora nella fase 1, dobbiamo stare cauti nonostante i segnali positivi di questi ultimi giorni”.
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Francesca Guglielmetti 08/07/2022
Salerno fra vocazione turistica e degrado, l'approccio della "finestra rotta"
Da molto, troppo tempo, Salerno si trova ad essere rappresentata attraverso due diverse narrazioni. Da una parte, quella che si crogiola nel descrivere una città “a vocazione turistica”; dall’altra, quella che si attarda indignata a documentare la sciatteria, se non il vero e proprio degrado urbano che affligge trasversalmente praticamente tutti i quartieri. Sullo sfondo un’unica colonna sonora: episodi di criminalità che si ripetono sempre più di frequente. Un caso? Decisamente no se, come ci suggerisce la teoria della “finestra rotta”, proviamo a considerare il degrado urbano e gli episodi di devianza come fenomeni interconnessi.
La teoria prende le mosse dal famoso esperimento sociale condotto negli anni ’60 dal sociologo Philip Zimbardo. Egli fece parcheggiare un’automobile senza targhe a New York, nel malfamato quartiere del Bronx, ed una uguale in una strada di Palo Alto, ricca cittadina della California. L’auto nel Bronx fu vandalizzata dopo soli dieci minuti dal suo ‘abbandono’. L’auto parcheggiata a Palo Alto rimase intatta per più di una settimana, ma non appena lo scienziato ne frantumò un finestrino con un martello, accadde che ben presto anche i cittadini della ricca città californiana presero a comportarsi come gli abitanti del Bronx, distruggendo l’auto nel giro di poche ore.
La teoria fu poi ripresa nel 1982 da Wilson e Killing, che nell’articolo “Broken Windows” ampliarono gli studi di Zimbardo, arrivando a formulare un vero e proprio approccio conoscitivo sul quale ormai si fondano numerose strategie per la prevenzione ed il contrasto della criminalità. Secondo tale visione, un ambiente che viene mantenuto ordinato e pulito veicola al cittadino il segnale che l’area è tenuta sotto controllo e che un qualsiasi comportamento criminale non verrà tollerato.
Viceversa, un ambiente urbano disordinato o, addirittura, degradato (ad esempio per la presenza di facciate degli edifici fatiscenti, muri imbrattati di scritte, presenza eccessiva di rifiuti per strada o aree verdi trascurate ed invase da erbacce) invia il segnale che il territorio non è monitorato e che un comportamento incivile, o, peggio, criminale, ha uno scarso rischio di essere rilevato. L’ambiente urbano, oltre ad essere il “biglietto da visita” della città per i turisti, ha un vero e proprio potere comunicativo rispetto alla presenza di regole e di come ci si adoperi per farle rispettare.
Ognuno di noi, più o meno consapevolmente, cercherà nell’ambiente circostante degli elementi in grado di rendere esplicite le più comuni norme sociali ed anche il rischio che si corre nel violarle. Banalmente, in un luogo privo di cestini, è più facile che ci si abbandoni alla tentazione di lasciare in giro dei rifiuti; se poi non si provvede non solo a dotare le aree urbane dei necessari arredi ma, addirittura, le si lascia sporche e prive di cura e manutenzione, si permette al cittadino di maturare la convinzione che quel dato luogo sia privo di controllo sociale informale.
Non è tanto la “finestra rotta” in sé ad essere importante, ma il messaggio che essa veicola, ossia l’indifferenza e la vulnerabilità della comunità e, anche, la mancanza di coesione delle persone all’interno della comunità stessa, la loro incapacità di occuparsi dell’ambiente in cui vivono. Pertanto sarebbe utile assumere una visione un po’ più ampia che ci aiuti ad andare al di là della mera constatazione dell’avvilente stato in cui versa ormai Salerno e delle lamentazioni per le inefficienze delle Istituzioni. La teoria della “finestra rotta” dovrebbe stimolare tutti noi ad occuparci del luogo che ci accoglie, di quella città che prima di essere “turistica” dovrebbe essere appunto “nostra”.
Redazione Irno24 06/06/2025
ASL Salerno istituisce struttura complessa di Telemedicina e IA
In attuazione delle linee strategiche dettate dal nuovo Atto Aziendale, l’Asl Salerno ha istituito, fra le prime in Italia, la Struttura Complessa di Telemedicina e Intelligenza Artificiale, e nei giorni scorsi ha concluso la procedura che ne individua il direttore.
L’Asl Salerno segna un altro importante passo avanti verso un’organizzazione sempre più articolata ed efficiente, che la consente di governare processi complessi, trasversali rispetto alle linee d’attività routinarie dell’Azienda Sanitaria, e che favoriscono la governance dei processi di telemedicina e intelligenza artificiale. La struttura complessa nasce per favorire l’integrazione multi-specialistica e multi-professionale che le linee di attività innovative richiedono.
Redazione Irno24 05/05/2020
Nasce in Campania la prima "app" di teleriabilitazione per bambini con DSA
Nasce in Campania un’app innovativa e unica nel suo genere che consente ai bambini affetti da Disturbi specifici dell’apprendimento di poter svolgere da casa le attività di riabilitazione a distanza. Si chiama Astras ed è stata sviluppata dai ricercatori del Neapolisanit di Ottaviano (NA), l’unico centro campano dotato di un’equipe impegnata nello sviluppo di tecnologie per la riabilitazione.
A causa dell’emergenza Covid-19, i pazienti con dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, o affetti da iperattivismo, o che stanno svolgendo un training ipercognitivo, hanno dovuto sospendere i trattamenti erogati presso il centro. Con questa applicazione sarà garantito loro il monitoraggio, la valutazione e la riabilitazione a distanza, con la supervisione del Servizio sanitario nazionale o di una struttura convenzionata con il Ssn. Il Neapolisanit sta fornendo gratuitamente l’app a i suoi pazienti, aprendo anche la sperimentazione a tutte le strutture interessate.
Il team di ricerca, coordinato da Angelo Rega, con la collaborazione di Raffaele Nappo (ricercatore in neuroscienze e psicologo) e di Michele Iorio (informatico), ha lavorato in questi giorni per offrire ai terapisti uno strumento innovativo, che consente la valutazione delle funzioni esecutive dei bambini con Dsa e fornisce un intervento cognitivo specifico. Sia il processo di valutazione che l’intervento avvengono all’interno di un contesto di gioco, favorendo così un maggior coinvolgimento del bambino, una migliore alleanza col terapista e una maggiore aderenza alla terapia.