Saldi estivi in Campania dal 6 luglio, non dureranno più di due mesi

La decisione della Giunta è stata condivisa con le associazioni di categoria

Redazione Irno24 07/06/2023 0

La Giunta della Campania, facendo seguito alla riunione della Conferenza delle Regioni-Commissione Attività Produttive, ha individuato per il 6 luglio 2023 la data di inizio dei saldi estivi, per la durata non superiore a 60 giorni. La decisione è stata condivisa con le associazioni di categoria. Lo si apprende in una nota da Palazzo Santa Lucia.

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Redazione Irno24 14/01/2021

Fipe-Confcommercio Salerno dice "no" all'apertura di protesta dei ristoratori

“Il settore è stremato e la situazione grave e confusa, servono subito misure aggiuntive in grado di dare certezza agli imprenditori e adeguato ristoro alle perdite imposte alle loro aziende. Fipe Confcommercio continuerà a lavorare incessantemente per ottenerle, garantendo nel frattempo ai propri imprenditori il massimo dell’ascolto e del supporto”.

Questo il commento della Federazione Italiana Pubblici Esercizi in risposta all’iniziativa #ioapro che ha promosso, attraverso i social, l’apertura dei ristoranti per la giornata di domani, venerdì 15, oltre gli orari consentiti dai provvedimenti governativi di gestione dell’emergenza epidemiologica.

Continua Mario Ventura, coordinatore Fipe Confcommercio Salerno: “La disobbedienza civile, adesso più che mai, è inadeguata. Condividiamo la frustrazione e il senso di spaesamento di tanti esercenti, che possono indurre a gesti radicali, ma come rappresentanza del settore più grande e diffusa dell’intero Paese, esercitiamo il nostro ruolo e la nostra responsabilità, cercando di difendere e di rappresentarne gli interessi reali, valorizzandoli per la loro capacità di contribuire al bene e al futuro del territorio”.

E, considerando le eventuali conseguenze, aggiunge: “Se in seguito ad aperture forzose si dovesse casualmente registrare un nuovo picco nei contagi, l’intera categoria sarebbe ulteriormente danneggiata anche da questo punto di vista. Gli italiani, come i salernitani, hanno sempre manifestato grande attaccamento e vicinanza ai loro Pubblici Esercizi, ma sarebbe difficile solidarizzare con atti così distanti dal comportamento condiviso che penalizzano tutti. Necessitiamo di co-partecipazione.

Porteremo, quindi, ancora ai tavoli sindacali e istituzionali le nostre necessità, rappresentandole con la forza delle nostre ragioni e il peso della nostra serietà. A differenza di quello che si dice, i ristori sono arrivati, certamente in ritardo e, certamente, non sono sufficienti a sanare quanto abbiamo finora perso. Non smetteremo di batterci per chiederne ancora per il prossimo trimestre”.

Dà manforte Giuseppe Gagliano, Presidente Confcommercio Salerno: “Da 70 anni, attraverso le sue federazioni di categoria, Confcommercio svolge con grande responsabilità e nel pieno rispetto delle regole il suo ruolo, che è quello di tutelare le imprese. Nel merito, condividiamo appieno le ragioni di chi vuol prolungare l’apertura oltre gli orari consentiti, ma il disagio, sebbene legittimo, non è un buon motivo per violare le norme in vigore. Questa modalità di protesta espone i pubblici esercizi non solo al rischio di sanzioni pecuniarie, ma soprattutto alla sospensione dell’attività stessa. La dignità dei ristoratori va difesa strenuamente e, su questo, siamo tutti d’accordo.

Pertanto, con fermezza e senza esitazioni, ogni giorno confrontandoci con le istituzioni e ai tavoli sindacali rappresentiamo le problematiche del settore e l’incongruenza di provvedimenti che penalizzano oltremodo i ristoratori, trattati alla stregua di untori. Tuttavia, se vogliamo continuare a farci apprezzare come una categoria che nei mesi scorsi si è resa disponibile e pronta ad adeguare l’offerta ai protocolli garantendo il rispetto delle norme, non si può protestare infrangendo le stesse, per quanto siano insostenibili. Così facendo si creerebbe soltanto pregiudizio per l’intera categoria”.

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Redazione Irno24 13/10/2021

PNRR, la Regione chiede al Governo 641 milioni per l'agricoltura

Nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la Giunta Regionale ha approvato la delibera con la quale la Campania chiede al Governo di finanziare, attraverso 641 milioni del PNRR, l’overbooking maturato sul PSR 2014-2020.

"Grazie all'attenzione che ha sempre dimostrato il Presidente De Luca - ha dichiarato l'Assessore regionale all'Agricoltura Nicola Caputo - riusciamo a dare una risposta concreta a tanti che in questi anni hanno atteso i tempi lunghissimi della burocrazia".

Con le risorse richieste saranno finanziati i progetti ammissibili ma non finanziabili per esaurimento della dotazione finanziaria dei bandi: per la TI 4.1.1, 938 progetti per un valore di 244.312.047,24 euro; per il Progetto Integrato Giovani, 1.241 progetti, per un valore di 308.971.047,61 euro;

per la TI 4.4.2, 257 progetti, per un valore di 42.375.125,81 euro; per il Progetto Collettivo di Sviluppo Rurale, 42 progetti (42 interventi pubblici proposti da comuni e 102 attività produttive proposte da soggetti privati), per un valore di 45.257.263,07 euro. "Una grande occasione per l'agricoltura campana - conclude Caputo - per quel salto di qualità necessario per affrontare le sfide del futuro".

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Redazione Irno24 03/11/2020

Covid, Coldiretti Salerno: agricoltura in affanno, florovivaismo in profonda crisi

L'emergenza Covid inizia a far sentire i suoi effetti anche sull'agricoltura salernitana. Tutti i settori stanno risentendo del forte impatto della pandemia. Secondo Coldiretti Salerno, a pagare il conto più pesante ​è il settore del florovivaismo, ma difficoltà sono segnalate anche per ortofrutta, formaggi, salumi e vino. "E' un momento difficile anche per l'agricoltura salernitana - conferma il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo - le vendite, in particolare di prodotti freschi, dall'ortofrutta al lattiero caseario, hanno ridotto notevolmente le vendite nel canale horeca. Chi lavora con bar e ristoranti perde una fetta di mercato importante con le limitazioni in atto soprattutto le imprese agricole e quelle che trasformano prodotti freschi.

In alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. A pesare sulla crisi anche la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà con l'export". Le limitazioni economiche e il rimbalzo negativo delle vendite potrebbero farsi sentire, sulla media e lunga distanza, anche sui prodotti stagionati. In questa fase sono meno danneggiati i prodotti stagionati e i salumi che possono allungare la vita in magazzino per qualche mese ma un aumento degli stock comporta sempre una distorsione dei prezzi.

Discorso a parte merita il settore florovivaistico: "L'impatto economico, anche per la provincia di Salerno, dove operano decine di imprese florovivaistiche è pesantissimo – spiega Busillo – le aziende hanno dovuto mandare al macero il prodotto per via del blocco delle cerimonie e dei mercati. E' necessario avviare subito le procedure per richiedere lo stato di calamità per il settore florovivaistico che a causa dell'emergenza Coronavirus registra danni pari al 100% della produzione con l'aggravio dei costi a carico delle aziende che devono garantire anche il corretto smaltimento". Problemi anche per gli agriturismi dove la chiusura della mobilità interprovinciale e il clima di incertezza ​ stanno creando problemi sia per i pernottamenti del weekend che per i pranzi fuori porta.

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