Salerno, cordoglio per la morte dell'attore e regista Antonio La Monica
Il sindaco: "In ogni spettacolo profondeva passione, competenza ed enorme rispetto per il pubblico"
Redazione Irno24 09/02/2024 0
"La Civica Amministrazione - scrive il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli - partecipa al cordoglio per la morte di Antonio La Monica. Ai familiari, amici e compagni d'arte un abbraccio di fraterna solidarietà. La Monica è stato tra i più vivaci e creativi protagonisti della vita artistica e culturale cittadina.
Attore e regista, in ogni spettacolo profondeva passione, competenza ed enorme rispetto per il pubblico. Ne ricordiamo anche, con gratitudine, l'impegno profuso come consigliere comunale tra il 2001 ed il 2006. Addio, caro Antonio. Resterai sempre nei nostri cuori".
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Redazione Irno24 19/07/2021
Piergiorgio Pulixi vince il SalerNoir Festival con "L'isola delle anime"
Si sono svolte venerdì 16 e sabato 17 le serate conclusive della programmazione di luglio del Concorso Letterario Nazionale "SalerNoir Festival - Le notti di Barliario" con due appuntamenti importanti: venerdì con l’evento che ha visto Antonio Manzini, per la prima volta a Salerno, vincitore del “Premio Attilio Veraldi” e sabato con la proclamazione di Piergiorgio Pulixi, vincitore del SalerNoir Barliario con “L’isola delle anime”.
A premiare Pulixi è intervenuto Domenico Credendino, Presidente della Fondazione Carisal, che ha sostenuto il Festival SalerNoir e che ha messo in palio i premi assegnati agli scrittori e agli studenti della VII edizione.
“Anche quest’anno, il Festival ha registrato numerose presenze e ha riscosso grande successo - afferma Credendino - siamo felici, in particolare, del forte coinvolgimento dei giovani studenti e speriamo che in futuro il Festival potrà continuare a crescere. La Fondazione Carisal continuerà a porre al centro del proprio operato la cultura”.
Il Festival si concluderà mercoledì 4 agosto, alle 19.30, sempre nel Quadriportico del Duomo, serata in cui il protagonista sarà Maurizio De Giovanni e il suo ultimo libro, “Una sirena a Settembre”. La kermesse è organizzata dall’Associazione "Porto delle Nebbie" di Salerno con la collaborazione e il contributo della Fondazione Carisal, il patrocinio e il contributo del Comune di Salerno.
Redazione Irno24 11/11/2024
Riprende con "L'elisir d'amore" la stagione lirica del Verdi a Salerno
Si rialza il sipario sulla stagione lirica 2024 del teatro Verdi di Salerno. Questa mattina, alle ore 11:00, sarà presentato in conferenza stampa l’allestimento de “L’elisir d’amore”, in coproduzione con il conservatorio Martucci di Salerno. Rappresentazioni dal 22 al 24 novembre.
Intervengono alla conferenza, che si svolgerà presso il foyer del teatro, il presidente del conservatorio, Luciano Provenza, il direttore del conservatorio, Fulvio Artiano, il segretario artistico del teatro, Antonio Marzullo, il regista dello spettacolo, Riccardo Canessa.
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Musica di Gaetano Donizetti
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani dal libretto Le Philtre di Eugène Scribe
Prima rappresentazione: Teatro della Canobbiana, Milano, 12 maggio 1832
Direttore d’Orchestra, Jacopo Sipari di Pescasseroli
Regia, Riccardo Canessa
Maestro del Coro, Francesco Aliberti
Scene e Costumi, Alfredo Troisi
Adina, Enkeleda Kamani
Nemorino, Juan Francisco Gatel
Belcore, Massimo Liisin
Il dottore Dulcamara, Alfredo Daza
Giannetta, Miriam Tufano
Federica Garofalo 24/12/2020
La tradizione del Natale a Salerno fra leccornie, "cunti" e rituali
Molti pensano che il Natale vissuto a Salerno non sia altro che quello vissuto a Napoli “in scala ridotta”: in realtà delle differenze ci sono, quello salernitano è un Natale forse più “ancestrale” e “tenebroso”. Certo, anche a Salerno tradizionalmente scendono gli zampognari per la Novena di Natale, i botti fanno parte del paesaggio sonoro dell’ultimo scorcio di dicembre, e nelle pasticcerie (o “spezierie manuali”, come venivano chiamate a fine Ottocento) campeggiano susamielli, roccocò, raffiuoli, mostaccioli, divino amore, paste reali e cassate della tradizione napoletana.
I dolci casalinghi natalizi tipicamente salernitani, tuttavia, sono leggermente più semplici e rustici. Anzitutto le zeppole, ciambelle fritte e guarnite di zucchero o miele, addirittura un’antica credenza vuole che l’esplosione di una zeppola troppo gonfia porti male, e per scongiurare il pericolo si debba sputare nel fuoco e recitare la scaramanzia: “Puzzate jettà ‘o sango!” [“che possiate buttare il sangue”]; poi ci sono i cazuncielli, sorta di panzerotti di pasta dolce ripieni di cacao e castagne e poi fritti e bagnati di miele; e gli immancabili struffoli, forse di origine longobarda data l’origine germanica della parola, palline di pasta fritte e bagnate nel miele, tra l’altro ne esiste anche una versione salata condita con lardo e aglio.
La cena della vigilia di Natale (che comincia circa alle 19) è, come a Napoli, a base di pesce, venduto prima a via Porta di Mare, la cui piazza era chiamata appunto “Pietra del Pesce”, poi a Piazza Flavio Gioia. Il primo piatto sono gli immancabili spaghetti con le vongole (“lupini” prevalentemente) o, in mancanza di queste, con la tipica colatura di alici della Costiera Amalfitana; segue il capitone fritto, la frittura mista di pesce e il baccalà fritto o all’insalata; d’obbligo per contorno l’insalata “di rinforzo” (cavolfiore e sottaceti con olive, capperi e acciughe) e i broccoli di Natale; per dessert, insieme ai dolci sopra nominati, frutta secca a volontà.
Dopo cena, si aspettava la mezzanotte giocando a tombola o a “sette e mezzo”, mentre i bambini ascoltavano i cunti che, dalla bocca della nonna o dell’anziana zia, raccontavano loro storie di spiriti, streghe, diavoli e munacielli; al momento della nascita del Cristo, saranno proprio loro a portare in processione il Bambinello nel presepe al canto di “Tu scendi dalle Stelle”. Una tradizione tipicamente salernitana vuole che le donne compiano un “rituale di purificazione” girando per le stanze della casa con un braciere pieno d’incenso recitando formule propiziatorie.
Eccone una:
Uocchie, maluocchie,
frutticielle all'uocchie;
schiatta 'a mmiria
e ccrepa lu maluocchio.
Maluocchio, maluocchio,
chi tene mmiria pozza schiattare.
Chesta è 'accetta
ca ogne mmale annetta,
chesta è 'a ronga
ca onne mmale stronga.
Uocchio, maluocchio,
ddoje uocchie afferrano,
e ttre uocchie levano;
lu Patre, lu Figlio e lu Spiritussanto!
Fremmate, uocchio,
nu gghì cchiù 'nnanze!
Attenzione però ai bambini che nascono in questa notte: potrebbero diventare lupi mannari!
Per saperne di più: Francesco Maria Morese, L’Eredità degli Antenati, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2019.