Sostegni Bis, Fipe Salerno: "Felici, ma non dimentichiamo nessuno"
Le considerazioni di Mario Ventura, responsabile territoriale
Redazione Irno24 28/05/2021 0
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale e, dunque, pienamente operativo, DL Sostegni bis rappresenta un aiuto importante alle imprese della ristorazione e dei pubblici esercizi in generale, in vista della piena ripresa dell’attività. Questo nuovo provvedimento integrativo, il settimo dall’inizio della pandemia, consentirà agli imprenditori di coprire una quota dei ricavi perduti nel corso degli ultimi 14 mesi, in una forbice che va dal 17 al 26%. A dirlo è l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, che ha effettuato alcune simulazioni sulla base del nuovo provvedimento.
Ad esempio, un ristorante che nel 2019 ha fatturato 443mila euro e l’anno successivo 309mila euro, ovvero il 30,2% in meno, calcolato su base mensile, riceverà un contributo di 5.600 che si andrà ad aggiungere ai 29 mila euro dei precedenti ristori per una copertura delle perdite del 25,7%. Ma nel caso in cui la soglia della perdita mensile del 30% non dovesse essere raggiunta, anche per pochi euro, i 5.600 euro sfumano come è già capitato con il DL sostegni e pertanto i ristori complessivi scenderanno da 34mila euro a 23mila euro, il 17,6% del totale fatturato perso. Discorso simile per quanto riguarda i bar.
Da Fipe Salerno, giungono le considerazioni di Mario Ventura, responsabile territoriale: “Siamo felici di questo decreto e, in effetti, lo stavamo attendendo; non si può pensare a una ripartenza senza avere liquidità in cassa. Non dimentichiamo che, ad oggi, ci sono attività ancora chiuse verso cui porre l’attenzione. Dunque, ci auguriamo un occhio di riguardo in direzione del comparto dello spettacolo, con le discoteche e i concerti, che ormai soffre da sedici mesi. Ripartiamo sì, che sia in sicurezza e in modo definitivo, e non trascuriamo nessuno, soprattutto in questo momento”.
Potrebbero interessarti anche...
Redazione Irno24 09/04/2020
Fondo per piano socio economico della Campania portato a 900 milioni
"Con un ulteriore straordinario sforzo nel reperimento di risorse - afferma in una nota il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca - il fondo per il Piano Socio Economico della Campania è stato portato a 900 milioni di euro. L'incremento di altri 300 milioni in aggiunta ai 600 già stanziati consentirà di aumentare tutte le pensioni al minimo e gli assegni sociali.
Intanto si sta completando il lavoro per la definizione della platea dei beneficiari di tutte le misure di sostegno previste dal Piano e per l'attivazione della piattaforma informatica che consentirà di accedere alle stesse.
Inoltre, a conclusione di un lungo lavoro cominciato nei mesi scorsi, si è chiuso l'iter per un'altra misura straordinaria di sostegno alle imprese, con l'operazione finanziaria dei 'mini bond' garantiti dalla società della Regione 'Sviluppo Campania'. Un'operazione di sostegno al credito importante che va a integrare il Piano Socio Economico della Campania, e che sarà utilissima nei prossimi mesi".
Redazione Irno24 04/11/2020
Coldiretti: "Con DPCM stop a un ristorante su due, perdita di circa 4 miliardi"
Una perdita di fatturato di 3,8 miliardi è l’effetto della chiusura per un intero mese degli oltre 180mila ristoranti, bar e pizzerie situati nelle aree classificate di gravità massima o elevata in base al rischio contagio da coronavirus. E’ quanto emerge dallo studio della Coldiretti sulle conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo DPCM pubblicato in Gazzetta Ufficiale che individua tre livelli di rischio lungo la Penisola.
Sulle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e in quelle di massima gravità - sottolinea Coldiretti - sono sospese tutte le attività di ristorazione e, quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. Si tratta - precisa Coldiretti - di oltre la metà delle strutture di ristorazione presenti sull’intero territorio nazionale. Nelle zone critiche è consentita la sola consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali.
A preoccupare – denuncia Coldiretti – è anche lo stop all’attività degli oltre 10mila agriturismi presenti in queste aree. La più colpita dalle misure restrittive sul fronte dei consumi fuori casa è la Lombardia, che è la regione italiana con il maggior numero di locali per la ristorazione, oltre 51mila. Limitazioni permangono però anche nel resto del territorio nazionale non compreso nelle due fasce più critiche, dove le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.
Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione - continua Coldiretti - si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco.
In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato. Le limitazioni alle attività di impresa - conclude Coldiretti - devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione in un settore chiave del Made in Italy.
Redazione Irno24 24/01/2023
Cisl Giovani Salerno: "Mobilità professionale per sviluppare competenze"
Negli ultimi anni, il fenomeno dell'emigrazione giovanile dal Sud Italia è stato un problema a lungo termine, con molti giovani che hanno dovuto lasciare il loro paese per cercare opportunità di lavoro altrove. Tuttavia, la mobilità professionale non deve necessariamente significare emigrare. Ci sono molte opportunità di lavoro anche all'interno del paese e molti programmi di scambio internazionali che possono offrire ai giovani l'opportunità di fare esperienze all'estero, senza dover lasciare il loro paese.
Una questione su cui Luigi Bisogno, presidente della Cisl Giovani Salerno, ha le idee chiare: “Potrebbe essere utile incrementare l'accesso a programmi di scambio internazionale come l'Erasmus o altri programmi di scambio universitari o professionali; aumentare la collaborazione con le imprese del Nord e dell'estero, attraverso stage e tirocini; sviluppare programmi di tutoraggio che mettano in contatto i giovani del Sud con professionisti esperti del Nord e dell'estero, per promuovere l'apprendimento e l'inserimento professionale.
Spesso, la mobilità professionale viene vista come una scelta difficile e rischiosa, soprattutto per coloro che vivono in aree dove le opportunità di lavoro sono scarse o limitate. In realtà può anche essere vista come un modo per sviluppare le competenze e le conoscenze dei giovani, rendendoli più competitivi sul mercato del lavoro”.