Arriva il "Super Green Pass", ecco cosa succede dal 6 Dicembre

Vale soltanto per chi si è vaccinato o è guarito dal Covid

Redazione Irno24 25/11/2021 0

Il Governo ha varato il decreto legge con le misure urgenti per arginare la pandemia ed evitare il ricorso alle chiusure. La novità più significativa è rappresentata dallo "sdoppiamento" del Green Pass, che distingue la condizione di chi è vaccinato da chi non lo è:

dal 6 Dicembre, infatti, al Green Pass "base", ottenibile con tampone negativo (antigenico o molecolare) e valido per servizi essenziali, luoghi di lavoro, mezzi di trasporto, alberghi, palestre e piscine (almeno in zona bianca, negli ultimi due casi), si affiancherà il "Super Green Pass", rilasciato per 9 mesi a chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito dal Covid, che permetterà di accedere a cinema, teatri, stadi e palazzetti dello sport, bar e ristoranti al chiuso, discoteche e musei.

Nessuna limitazione per la consumazione al bancone del bar, la ristorazione e lo sport all'aperto, l'acquisto di cibo da asporto, la spesa al supermercato e lo shopping. In merito all'uso della mascherina, l'obbligo all'aperto e al chiuso vale in zona gialla, arancione e rossa (in Campania in realtà l'obbligo all'aperto, quando non è possibile garantire il distanziamento, non è mai stato eliminato). Saranno ovviamente intensificati i controlli.

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Redazione Irno24 08/11/2020

Pressione su SSN troppo alta, Ordine dei Medici chiede lockdown nazionale

Per bocca del presidente della Federazione nazionale (Fnomceo), Filippo Anelli, l'Ordine dei Medici ha chiesto il lockdown generale al fine di arginare l'ascesa del Covid. E' la stessa Fnomceo che riporta l'appello di Anelli sulla propria pagina facebook ufficiale. Ciò che spaventa i camici bianchi è l'elevato numero di ricoveri "ordinari" e soprattutto in terapia intensiva. In proiezione, entro un mese si andrebbe a delineare un quadro completamente insostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale.

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Redazione Irno24 12/03/2020

Roche fornirà gratuitamente Tocilizumab alle Regioni

Roche Italia schiera le sue forze e il suo network a sostegno del personale sanitario e delle istituzioni che sono in prima linea nel fronteggiare l’emergenza Coronavirus, dei pazienti e dei giovani delle zone più colpite. Con una lettera inviata al Ministro della Salute e a tutti i Presidenti delle Regioni, l’azienda farmaceutica leader nella diagnostica, nel diabete e nelle biotecnologie, si è messa a disposizione del sistema in affanno.

"Come azienda che opera nelle scienze della vita, raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale. Tempi straordinari richiedono sforzi altrettanto straordinari.

Se vogliamo lasciare un’impronta, come Azienda e come persone, dobbiamo pensare in maniera diversa e mettere a disposizione del Paese le nostre competenze e le nostre risorse", sottolinea il Presidente e Amministratore delegato di Roche Farma Maurizio De Cicco.

L’azienda ha deciso di rispondere innanzitutto al bisogno più urgente indotto dalla pandemia: la necessità di disporre di farmaci utili a contrastare l’aggravamento delle condizioni di salute dei pazienti positivi al virus SARS-CoV-2. Il gruppo si impegna a fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza, tocilizumab (RoActemra) a tutte le Regioni che ne facciano richiesta, fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato.

Il farmaco, attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide, non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi. Oltre alla donazione del farmaco, l’Azienda ha dato la propria disponibilità ad AIFA per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.

Altra emergenza cui Roche intende offrire un supporto concreto, riguarda le strutture sanitarie che operano con mezzi economici e dotazioni insufficienti rispetto all’entità del fenomeno. Roche, in collaborazione con Cittadinanzattiva e FIMMG, si impegna a erogare 1 milione di euro per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza individuale, mascherine e occhiali protettivi, per i medici di medicina generale che in questo momento ne sono sprovvisti. Questa operazione include anche una precedente donazione di caschi per la ventilazione dei pazienti ricoverati in terapia intensiva.

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Redazione Irno24 18/10/2021

Precari sanità, Fp Cgil: "La battaglia non si ferma, urgono risposte concrete"

"La battaglia per la proroga dei contratti degli operatori sanitari non si ferma. Dopo la petizione con oltre mille firme dei precari raccolte dalla Funzione Pubblica CGIL Salerno e l’assemblea tenuta al Ruggi d’Aragona, continua la mobilitazione per chiedere la proroga dei contratti a 36 mesi degli operatori sanitari assunti durante l’emergenza COVID-19 a partire dal marzo 2020.

Sarebbe inaccettabile vedere chi ha lavorato in condizioni di emergenza, a rischio della propria incolumità, andare via per colpa di una burocrazia fredda e marziana che non guarda ai reali fabbisogni di assistenza delle nostre strutture ospedaliere e territoriali. Non rinnovare i contratti a questi lavoratori significherebbe tornare ad una situazione ancora più disastrosa del pre-Covid, dopo anni di pensionamenti e mancata attivazione di procedure concorsuali per il reclutamento.

Chi ha colmato la carenza di personale nei presidi ospedalieri durante la fase più acuta dell’emergenza, non può essere rispedito a casa. I lavoratori non sono “usa e getta”. A loro va restituita dignità e stabilità, e questo lo si può fare operando ogni sforzo possibile per la proroga dei loro contratti di lavoro. Medici, infermieri, oss, biologi, tecnici di laboratorio, tecinici di radiologia, l’elenco delle figure assunte dal RUGGI e ASL con contratti a tempo determinato è lungo.

Tra di loro anche coloro che forniscono le prestazioni presso le USCA di tutto il territorio provinciale, istituite ad inizio pandemia per fornire assistenza domiciliare ai pazienti covid e che ogni settimana effettuano migliaia di tamponi per garantire un continuo tracciamento del virus. Un servizio fondamentale, come quello fornito da tutti gli operatori in attività presso gli ospedali della provincia e le strutture distrettuali.

Si tratta, ora, di riconoscere a questi lavoratori il ruolo ricoperto e valorizzare l’esperienza maturata in prima linea nel periodo più difficile della storia del nostro sistema sanitario nazionale. Non chiediamo una “gratificazione” ma la costruzione di un modello di sanità che punti a garantire la presenza del personale necessario a garantire i livelli di assistenza, la turnistica adeguata, evitando turni di lavoro massacranti con ore e ore di straordinario per sopperire alle carenze. Il presente e il futuro della nostra sanità si fonda sul personale in servizio, anche per rispondere al meglio ad eventuali recrudescenze del virus o a nuove forme pandemiche che potrebbero svilupparsi.

Dicembre si avvicina e i precari della sanità salernitana meritano risposte serie ed esaustive. Il silenzio di chi ha in capo questa decisione sta diventando assordante. Ci aspettiamo a strettissimo giro una convocazione dei Direttori Generali dell’ASL e del Ruggi per comprendere le reali intenzioni e per individuare le soluzioni migliori per tutelare assistenza e diritto al lavoro. Ai lavoratori chiediamo di essere uniti e di stringersi in questa battaglia di rivendicazione per un lavoro stabile e dignitoso".

Nota stampa FP CGIL SALERNO (Segretario Generale Antonio Capezzuto) e RSU FP CGIL ASL Salerno e A.O.U. Ruggi d’Aragona

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