Chiusura negozi storici a Salerno, Confesercenti: "Si perde l'anima cittadina"

Il boom dell'e‐commerce ha devastato gli esercizi di vicinato e tradizionali

Redazione Irno24 30/01/2023 0

Pandemia, venti di guerra e caro bollette, un mix micidiale per migliaia di attività commerciali in Italia e anche in provincia di Salerno, un tessuto sociale che negli anni si è ulteriormente impoverito che ha costantemente bisogno di supporto e di sostegno per alimentare la vita quotidiana di cittadini e il lavoro di piccoli e medi imprenditori.

È questa la fotografia impietosa per grossi versi che Confesercenti Salerno traccia dopo tre anni tremendi di "crisi", alle quali si aggiungono l'inflazione, lo spettro della dura recessione e la certificazione della speculazione, elemento, quest'ultimo, che infastidisce forse in maniera preponderante la pubblica opinione e lede oltre ogni misura le "tasche" di molti piccoli consumatori.

Un dato che certifica un momento storico davvero critico è la continua chiusura degli esercizi commerciali tradizionali e storici, vera anima delle cittadine salernitane, cuore pulsante delle comunità, che non riescono più a mantenere l'onda d'urto delle continue "crisi" ed inesorabilmente vengono fagocitate dalla velocità del cambiamento che appartiene ai giorni d'oggi.

Commenta il presidente provinciale di Confesercenti, Raffaele Esposito: "Il mondo economico è cambiato in maniera velocissima negli ultimi 10 anni, il boom dell'e‐commerce ha devastato i negozi di vicinato e tradizionali, baluardi e presidi indispensabili delle nostre comunità, per i quali si è fatto troppo poco e solo nell'ultimo periodo si è pensato di programmare i distretti del commercio, forse unica ancora di salvezza se adeguatamente finanziati; non c'è stato un ricambio generazionale per la maggior parte delle attività, coi "figli" dei commercianti hanno scelto di studiare, di puntare alle professioni o ad altro, come ad esempio alle opportunità dell'economia digitale.

È chiaro che un commerciante che è prossimo alla pensione sceglierà di chiudere se non ha l'elemento della continuità aziendale; affitti alle stelle, caro energia e caro vita hanno determinato una lenta agonia delle attività tradizionali, che, unitamente alla pressione fiscale, si sono trasformate in attività a tempo per arrivare alla soglia minima pensionabile e "gettare" la spugna. Non possiamo assolutamente condannare tale atteggiamento, dopo una vita di lavoro e di sudore è giusta questa considerazione, resta però il rammarico e la consapevolezza, almeno per la parte istituzionale, di aver fatto poco per il sostegno e la continuità di queste attività.

Abbiamo, nel recente passato, lavorato ad una piattaforma digitale (www.buymore.it) per consolidare la tradizione dei nostri esercizi storici e tradizionali, ma offrire allo stesso tempo opportunità digitali e di economia circolare. Confesercenti non vuole lasciare sole e nel dimenticatoio le attività commerciali che da decenni hanno dato vita e lustro alle nostre comunità".

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Redazione Irno24 14/08/2022

Rifinanziato ON, nuova opportunità nell'imprenditoria per giovani e donne

Per dare forza e nuovo impulso all'imprenditoria in Italia, soprattutto quella giovanile e femminile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha messo sul piatto 150 milioni di euro destinati a rifinanziare ON (Oltre Nuove Imprese), la misura finalizzata a sostenere le micro e piccole imprese. Inoltre, a maggio 2022, sono arrivati altri 100 milioni nel Fondo, destinati esclusivamente all'imprenditoria femminile.

Le agevolazioni prevedono soluzioni miste di finanziamento a tasso zero e contributo a fondo perduto e sono rivolte alle imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni, o da donne di tutte le età, su tutto il territorio. Per la precisione, le imprese devono essere formate almeno per il 51% da giovani under 35 e donne di qualsiasi età. A beneficiare di questa misura sono le imprese che intendono realizzare nuove iniziative o ampliare la loro attività nei settori manifatturiero, dei servizi, del commercio e del turismo.

Le linee di finanziamento sono due e variano in base alla data di costituzione dell'impresa. Per le imprese che sono costituite al massimo da 3 anni, è possibile presentare progetti di investimento fino a 1,5 milioni di euro e gli incentivi non possono essere superiori al 20% della spesa ammissibile. É possibile coprire le spese fino al 90%, da rimborsare entro 10 anni. Tra le spese ammissibili ci sono quelle effettuate per: macchinari, imprese e attrezzature; opere murarie e assimilate; programmi informatici; brevetti, marchi e licenze; consulenze specialistiche; spese per la costituzione della società; spese relative alla stipula del contratto di finanziamento.

Le imprese costituite fra i 3 e i 5 anni possono presentare progetti che richiedono spese di investimento fino a 3 milioni di euro. In tal caso le agevolazioni non possono essere superiori al 15% della spesa ammissibile. Tra le spese rientrano: acquisto di immobili solo nel settore turistico; programmi informatici; brevetti, marchi e licenze; macchinari, impianti e attrezzature; opere murarie e assimilate.

Le domande per Nuove Imprese a tasso zero prevedono due step: un colloquio di approfondimento e un secondo colloquio. Nel primo colloquio vengono analizzate le capacità organizzative e le competenze nel settore del team imprenditoriale, ma anche della fattibilità del progetto in relazione al mercato di riferimento. Se il colloquio viene superato, è necessario integrare la domanda sulla piattaforma online con tutte le informazioni di natura economica.

Nel secondo colloquio viene invece valutata la sostenibilità economico-finanziaria del progetto, tenendo conto delle spese previste e delle agevolazioni richieste. Al termine dell'iter di valutazione, Invitalia concede il finanziamento e segue lo sviluppo del progetto. Gli imprenditori interessati possono presentare domanda esclusivamente online sulla piattaforma di Invitalia e lo sportello resterà aperto fino all'esaurimento delle risorse. Sono inoltre necessari un indirizzo di posta elettronica e una firma digitale per completare la domanda.

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Redazione Irno24 11/02/2022

Latte, Coldiretti: pronte prime denunce contro pratiche sleali

La Coldiretti è pronta a presentare le prime denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro delle stalle di fronte alle speculazioni sul prezzo del latte che colpiscono allevatori e consumatori. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nell’annunciare l’avvio della task force contro le pratiche sleali dopo la pubblicazione del decreto legislativo in Gazzetta ufficiale.

Non si può aspettare oltre - sottolinea Prandini - per fermare la speculazione in atto sul prezzo del latte alla stalla che costringe gli allevatori a lavorare sottocosto per l’esplosione dei costi energetici e dell’alimentazione. La Coldiretti sta raccogliendo gli elementi sul territorio per le denunce, con particolare riferimento alla violazione legata al mancato riconoscimento dei costi di produzione, prevista del decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti.

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Redazione Irno24 30/10/2022

Caldo anomalo, allarme Coldiretti: "Natura in tilt, danni in campagna"

La natura è in tilt, con il caldo record che ha fatto scattare l’allarme siccità fuori stagione per tutte le colture in campo, con gli imprenditori agricoli che stanno intervenendo addirittura con irrigazioni di soccorso per non compromettere le coltivazioni, dalle semine di grano ai kiwi, dal radicchio ai carciofi, fino agli ortaggi lungo tutta la Penisola. E’ l’allarme della Coldiretti sugli effetti delle alte temperature, che stanno sconvolgendo la vita di piante e animali.

Nelle campagne - precisa Coldiretti - gli effetti si fanno sentire anche per i parassiti, che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo, come avviene peraltro nelle città, dove sono ancora diffuse zanzare e mosche. Il caldo sta anche provocando l’allungamento della fase vegetativa delle piante, con il pericolo di esporle ai danni di un prevedibile successivo abbassamento delle temperature e la conseguente diminuzione del potenziale produttivo.

Una conferma del cambiamento climatico in atto, con una tendenza alla tropicalizzazione che - continua Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi, con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne che quest’anno superano già i 6 miliardi di euro dall’inizio dell’anno, pari al 10% della produzione nazionale.

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