Coldiretti: "Pil cala solo in agricoltura, sos prezzi"
Con balzo costi energia raddoppia spesa semine e mangimi
Redazione Irno24 29/10/2021 0
In controtendenza all’andamento generale, il valore aggiunto cala solo in agricoltura per effetto del boom dei costi di produzione, dai carburanti ai fertilizzanti, dalle macchine agli imballaggi fino ai mangimi per alimentare il bestiame. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare i dati Istat sull’andamento del Pil nel terzo trimestre del 2021 e dell’inflazione ad ottobre.
Il balzo dei costi energetici oltre a spingere l’inflazione - sottolinea Coldiretti - si trasferisce a valanga sui costi di produzione e sui bilanci delle imprese. Con l’avvio delle operazioni colturali, gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione.
L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, per l’essiccazione dei foraggi, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne.
Il rincaro dell’energia – continua Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi.
Le imprese di allevamento da latte sono ormai allo stremo con compensi da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione che sono esplosi per effetto dei rincari nei mangimi. Serve - conclude Coldiretti - responsabilità della intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle.
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Redazione Irno24 14/03/2022
Agricoltori campani pronti a produrre 2 milioni di quintali di grano e mais
"Gli agricoltori campani sono pronti a fare la propria parte aumentando, per le prossime semine, di 2 milioni di quintali la produzione di mais per gli allevamenti, di grano duro per la pasta e tenero per la panificazione e la pasticceria – dichiara Gennarino Masiello, presidente Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – un’esigenza fortemente sentita per la crisi del settore agroalimentare, colpito duramente dagli effetti del conflitto in Ucraina.
L’obiettivo è puntare alla costruzione dell’autosufficienza – aggiunge Masiello – di una regione che oggi non riesce a soddisfare la domanda e dove, viste le quotazioni del prezzo del grano in borsa sempre più crescenti, la coltivazione potrebbe rappresentare un investimento capace di produrre reddito per le aziende agricole.
Un’occasione che potrebbe segnare la svolta per l’intero comparto nel ridurre la dipendenza dall’estero, da dove arriva circa la metà del mais necessario all’alimentazione del bestiame, più del 30% del grano duro per la produzione di pasta e oltre il 60% del grano tenero per la panificazione inoltre, legherebbe le produzioni al territorio nel perseguire un modello di biodiversità e sostenibilità.
Pertanto, è importante rafforzare il comparto attraverso la coltivazione dei terreni incolti con un piano di potenziamento produttivo e di stoccaggio e con bacini di accumulo delle acque piovane per combattere la siccità, non si può più pensare di dipendere da altre realtà, perché alla prima situazione come quella in corso si rischia di rimanere a terra".
Redazione Irno24 13/06/2022
Salario minimo per legge, le preoccupazioni di Confesercenti Salerno
La proposta legislativa finalizzata all’introduzione di un salario minimo per legge vede la contrarietà della Confesercenti Provinciale di Salerno. "Un intervento per legge in tale ambito - dichiara il Direttore, Pasquale Giglio - porterebbe una possibile alterazione degli equilibri economici e negoziali raggiunti della contrattazione collettiva.
Infatti, se il valore minimo fissato dal Legislatore fosse più basso di quello stabilito dai contratti collettivi di lavoro, si correrebbe il rischio di disapplicazione degli stessi, poiché per le aziende il salario negoziale sarebbe considerato come mero ed incomprensibile costo ulteriore. Al contrario, se fosse più alto, l’ingerenza legislativa in tale campo determinerebbe uno squilibrio nella rinegoziazione degli ambiti. Conseguenza, non voluta, di tale disapplicazione contrattuale potrebbe essere il peggioramento delle condizioni generali dei lavoratori".
"Se lo spirito del salario minimo per legge è quello di combattere il lavoro nero - dichiara il Presidente, Raffaele Esposito - credo non raggiungerà mai il suo obiettivo; infatti i lavoratori in nero nella nostra provincia sicuramente non vedrebbero applicato il salario minimo, poiché la lotta al lavoro nero avrà un suo risultato solo garantendo la certezza delle regole, l’applicazione dei Contratti Collettivi vigenti e delle correlate attività rispettive degli organi di vigilanza.
Inoltre, l’introduzione del salario minimo non permetterebbe al lavoratore di superare la soglia di povertà, anzi avrebbe l’effetto di spiazzare i lavoratori a basso salario, relegandoli a percepire solo il minimo, oppure a trasformarli in disoccupati".
Redazione Irno24 29/11/2023
Confesercenti Salerno: "Distretti e Natale per salvare commercio tradizionale"
La crisi nel settore del commercio tradizionale è spesso associata a diversi fattori, tra cui la crescente concorrenza dell'online, i cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori e le sfide economiche globali. I negozi tradizionali possono faticare a competere con la comodità e la vasta gamma di opzioni offerte dalle piattaforme di e-commerce, sempre pronte ad "offrire" saldi, svendite e promozioni, non avendo la pressione fiscale degli esercenti fisici e soprattutto le spese fisse.
Inoltre, gli impatti della recessione economica in atto da anni influiscono negativamente sulla spesa dei consumatori, colpendo direttamente e principalmente i negozi fisici. Per affrontare questa crisi, molti commercianti tradizionali stanno cercando di adattarsi alle nuove dinamiche del mercato, migliorando l'esperienza di acquisto, implementando strategie di marketing online, così come ha proposto Confesercenti Salerno, attraverso la piattaforma buymore.it e sfruttando la tecnologia per rimanere competitivi.
Anche gli "esperimenti" istituzionali aiutano il settore: è recente il bando regionale, misura che consiste per le MPMI, ricadenti nell'ambito dei distretti riconosciuti dalla Regione Campania, in un contributo una tantum, a titolo di ristoro e senza vincolo di rendicontazione, nella misura massima della variazione in diminuzione dei ricavi subita nell’annualità 2020 rispetto all’annualità 2019.
"Il nostro Centro Assistenza Tecnica, con diverse sedi operative in ambito provinciale, sarà al fianco dei nostri commercianti di tutta la provincia - fa sapere il presidente di Confesercenti Salerno, Raffaele Esposito - per istruire gratuitamente le pratiche per ottenere il contributo regionale. Siamo impegnati attivamente sul territorio salernitano al fianco delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, in questo caso favoriremo una serie di richieste da parte dei nostri operatori indirizzate alla Regione, che ha bandito questa opportunità per gli operatori economici che hanno subito gravi perdite di fatturato.
Per i commercianti tradizionali abbiamo da sempre chiesto la massima tutela istituzionale ed il massimo supporto per far sì che le nostre città non diventino strade e piazze isolate, vuote e prive di importanti presidi di legalità e di vivibilità che i negozi fisici ben rappresentano. Dopo la "spesa" del Black Friday, che ha purtroppo visto consolidare il ruolo dei grandi players online, speriamo che il Natale alle porte rappresenti davvero un momento di respiro economico e sociale per le migliaia di piccole attività commerciali del salernitano, dove spesso si ritrovano le emozioni della riscoperta dei negozi tipici legati alla tradizione e si capisce davvero il senso ed il valore di queste attività, vere luci pulsanti delle nostre città e delle nostre comunità".