Coldiretti, via libera carne finta inganna 9 italiani su 10
Prandini: "No all’hamburger vegano e alla bistecca vegetale"
Redazione Irno24 20/10/2020 0
La carne finta inganna più di 9 italiani su 10 (93%) che non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano. E’ quanto emerge da un'analisi di Coldiretti su dati Eurispes in riferimento al voto del parlamento europeo sull’abolizione del divieto di definire carne qualcosa che non arriva dal mondo animale, ma che nasce invece da un mix di sostanze vegetali, spezie, coloranti ed esaltatori di sapore.
I consumatori rischiano così di trovare sugli scaffali e di mettere nel carrello della spesa finti hamburger con soia, spezie ed esaltatori di sapore o false salsicce riempite con ceci, lenticchie, piselli, succo di barbabietola o edulcoranti grazie alla possibilità - evidenzia Coldiretti - di utilizzare nomi come “burger vegano” e “bistecca vegana”, bresaola, salame, mortadella vegetariani o vegani con l’unico limite di specificare sull'etichetta che tali prodotti non contengono carne.
“Una strategia di comunicazione subdola con la quale si approfitta deliberatamente della notorietà e tradizione delle denominazioni di maggior successo della filiera tradizionale dell’allevamento italiano con il solo scopo di attrarre l’attenzione dei consumatori, rischiando di indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne” afferma il Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini.
La carne ed i prodotti a base di carne fanno parte della dieta tradizionale dei nostri territori e regioni - afferma Coldiretti - le cui ricette tramandate nei secoli appartengono di fatto al patrimonio gastronomico italiano e permettere a dei mix vegetali di utilizzare la denominazione di carne significa favorire prodotti ultra-trasformati con ingredienti frutto di procedimenti produttivi molto spinti dei quali, oltretutto, non si conosce nemmeno la provenienza della materia prima visto che l’Unione Europea importa ogni anno milioni di tonnellate di materia prima vegetale da tutto il mondo.
Il marketing delle imitazioni può creare confusione sui valori nutritivi dei prodotti, per questo il dibattito sulla denominazione della carne non è un attacco ai prodotti vegetali ma una battaglia per la corretta informazione al consumatore.
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De Luca: "Mascherina all'aperto piccolo sacrificio per un grande beneficio"
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Tuttavia, colpisce l’assenza di un confronto diretto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, soggetti che ogni giorno affrontano le problematiche reali dei porti e che dovrebbero essere parte attiva in qualsiasi percorso volto a migliorare la prevenzione e la protezione nei luoghi di lavoro. La sicurezza si costruisce con la partecipazione, non solo con il contributo di esperti e istituzioni.
Come Filt Cgil, peraltro, siamo già attivamente impegnati a livello nazionale su questi temi. Stiamo esplorando l'utilizzo dell'intelligenza artificiale (AI) per il monitoraggio delle condizioni operative nei porti, con l'obiettivo di sviluppare strumenti concreti per prevenire gli incidenti, supportare la formazione continua e rafforzare il sistema di controllo in chiave tecnologica. In questo contesto, riconosciamo l'importanza di fare riferimento a buone pratiche sull'uso dell'intelligenza artificiale per la sicurezza, come il modello Saipem, che dimostra come l'innovazione tecnologica possa essere applicata efficacemente per la tutela dei lavoratori.
Il nostro impegno è volto a garantire che l'adozione di queste tecnologie non perda mai di vista il coinvolgimento umano e sindacale nei processi decisionali. Ci auguriamo che iniziative come quella promossa a Salerno possano diventare occasioni di confronto realmente aperte, capaci di includere tutte le voci coinvolte: tecnici, istituzioni, operatori, ma soprattutto lavoratrici e lavoratori. Perché solo una sicurezza condivisa e partecipata è davvero efficace e duratura".
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