Falsa pizza napoletana è fuorilegge, UE approva richiesta Italia
Coldiretti: "Via dai menù se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione"
Redazione Irno24 30/11/2022 0
Via dai menù la pizza napoletana se non rispetta le regole previste dal disciplinare di produzione che riguarda ingredienti, metodi di preparazione e cottura. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Regolamento di esecuzione (Ue) 2022/2313, che ha approvato la richiesta dell’Italia alla Ue di garantire la protezione con riserva del nome per la “Pizza Napoletana” Stg.
Il nome Pizza Napoletana - sottolinea Coldiretti - potrà essere utilizzato sulle confezioni o nei menù di ristoranti e pizzerie in Italia e nell’Unione Europea solo se saranno garantite alcune caratteristiche relative alla preparazione, come le ore minime di lievitazione, la stesura a mano della pasta, le modalità di farcitura, la cottura esclusivamente in forno a legna ad una temperatura di 485°C e l’altezza del cornicione di 1-2 cm, con il controllo di un ente terzo di certificazione.
Ma i limiti - continua Coldiretti - riguardano anche l’utilizzo di materie prime di base, che per le loro peculiarità non possono che essere di provenienza nazionale, come l’olio extravergine d’oliva, il basilico fresco, nonché la “Mozzarella di Bufala Campana Dop” e la “Mozzarella tradizionale Stg”, esclusive per la variante con formaggio a pasta filata. Altri ingredienti necessari nella preparazione della “Pizza Napoletana” sono i pomodori pelati e/o pomodorini freschi, che evidentemente potranno dare nuovo slancio alla produzione di pomodoro nazionale, notoriamente riconosciuto per la sua grande qualità.
Qualora la “Pizza Napoletana” non corrisponda al disciplinare di produzione sarà considerato un illecito, sul quale l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi (Icqrf) è già al lavoro per dettagliare gli aspetti tecnici per aggiornare le relative disposizioni sanzionatorie. Il nuovo regolamento, che entra in vigore il 18 dicembre - continua Coldiretti - offre la possibilità di migliorare la trasparenza verso i consumatori sulla produzione di un piatto simbolo del Made in Italy, mettendo in sicurezza la sua meritata fama internazionale.
Ma la pizza è anche la colonna portante di un sistema economico per un fatturato che ha superato i 15 miliardi di euro, con un’occupazione stimata in oltre 100.000 addetti a tempo pieno, che diventano 200.000 nel weekend. Ogni giorno solo in Italia - conclude Coldiretti - si sfornano circa 8 milioni di pizze grazie all’utilizzo di 200 milioni di kg di farina, 225 milioni di kg di mozzarella, 30 milioni di kg di olio di oliva e 260 milioni di kg di salsa di pomodoro.
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Rinnovata anche la squadra dei Vice Presidenti: Vito Cinque - Il San Pietro Hotel di Positano; Pierluigi Pastore - Meditel s.r.l. di Salerno; Stefania Rinaldi - Rinaldi Group srl di Giffoni Valle Piana; Antonio Sada - Antonio Sada & Figli s.p.a. di Pontecagnano Faiano; Velleda Virno - Di Mauro Officine Grafiche s.p.a. di Cava de’ Tirreni. A questi si aggiungono i Vice Presidenti istituzionali: Lina Piccolo, in qualità di Presidente del Comitato Piccola Industria, e Marco Gambardella, in qualità di Presidente del Gruppo Giovani imprenditori.
“Termino il mio incarico - ha sottolineato il Presidente uscente Andrea Prete - con la consapevolezza che sono stati anni ricchi di sfide che ci hanno visto al fianco delle imprese rappresentandone le istanze ma anche, e soprattutto, i progetti e le ambizioni.
Abbiamo costruito un proficuo dialogo con le Istituzioni che ha portato a risultati importanti. Ricordo, in particolare, la forte sinergia che ha caratterizzato, ad avvio dell’emergenza pandemica, i rapporti con la Prefettura di Salerno nella complessa gestione dei codici Ateco. Lascio il timone nel momento storico più complesso per la nostra provincia, per il Paese e per il mondo intero, per cui il mio unico auspicio è un in bocca al lupo a tutti noi”.
“Ringrazio i soci per la fiducia riposta in me e nella squadra che mi affiancherà – ha dichiarato Ferraioli – Raccolgo il testimone per guidare l’Associazione con grande senso di responsabilità. Non è solo il momento che viviamo a rendere arduo questo compito ma il contesto generale in cui, da sempre, si muove chi fa impresa.
L’azienda è una comunità, un insieme di persone: azionisti, dipendenti, fornitori, clienti che hanno obiettivi comuni e che partecipano ad un processo condiviso di innovazione, ricerca, creazione di ricchezza, scoperta. Un sistema di valori che produce una “cultura” portatrice di benessere e coesione sociale. Questi saranno i valori portanti del quadriennio che mi appresto a vivere, le direttrici lungo le quali muoveremo le nostre azioni. Come dicevano i latini, per aspera ad astra”.
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Via libera agli aiuti per 20 milioni a favore della “quarta gamma”, in cui rientrano i prodotti ortofrutticoli freschi, lavati, confezionati e pronti al consumo. Il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo, esprime soddisfazione per la firma da parte del Ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, del Decreto “Disposizioni relative alle modalità di gestione del Fondo per la quarta gamma e prima gamma evoluta” che raccoglie il lavoro fatto da Coldiretti in questo settore strategico per il comparto ortofrutticolo.
“E’ un sostegno fondamentale in questo momento – sottolinea Busillo – per un settore colpito duramente dall’emergenza sanitaria. Registriamo una flessione generalizzata nella commercializzazione di tutte le produzioni di quarta gamma, in evidente calo rispetto alle forniture dello scorso anno di pari periodo. La crisi di molti mercati esteri, insieme allo stop dell’Horeca e alla minore frequenza d’acquisto degli italiani, sta colpendo duramente il settore. Gli aiuti in questo momento rappresentano una boccata d’ossigeno importante”.
Il decreto definisce i criteri di assegnazione delle risorse, pari a 20 milioni, concesse alle organizzazioni di produttori riconosciute ai sensi del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Consiglio e del Parlamento europeo e alle loro associazioni. Produttori e associazioni devono provvedere a ripartire gli importi (spettanti ai soci produttori destinatari) sulla base di parametri oggettivi e non discriminatori che tengano conto, in particolare, delle perdite di valore di prodotto conferito nei periodi di riferimento. Le domande di sostegno sono presentate all’Agea.