Iervolino e Milan smentiscono notizie relative alla vendita della Salernitana

Come col Milan, la Salernitana vede materializzarsi all'Arechi un'altra beffa nei minuti di recupero. Stavolta, in occasione del 19° e ultimo turno di andata, è la Juventus a sorridere e a conquistare addirittura i 3 punti (1-2 il risultato finale), dopo che i granata avevano chiuso la prima frazione in vantaggio per 1-0.

La Salernitana, ben messa in campo da Inzaghi, disputa un primo tempo perfetto, difendendosi con ordine sulle iniziative dei bianconeri, che comunque non impegnano mai il portiere Costil. Al 39°, Tchaouna lavora un ottimo pallone e libera l'inserimento di Maggiore, che infila Szczesny con un gran sinistro ad effetto. Lo stesso Maggiore, però, al 53° viene espulso per doppia ammonizione e costringe i compagni ad un'affannosa partita di contenimento, anche se la Juventus, pur controllando il gioco, non punge in modo particolare, se non con un colpo di testa ravvicinato di McKennie che lambisce il palo.

Al 65°, Vlahovic "liscia" il pallone e confeziona un assist involontario per il neonetrato Iling, che scarica sotto l'incrocio. La Salernitana, con coraggio e carattere, non rinuncia a proporsi in avanti e sfiora il clamoroso vantaggio con Bradaric dalla distanza e con Simy da due passi, ma al 91°, su un disimpegno troppo leggero di Ikwuemesi, Danilo crossa dalla destra e trova la testa di Vlahovic per l'1-2 definitivo.

Infelice a dir poco il quarto debutto di Colantuono sulla panchina della Salernitana. A Reggio Emilia, contro il Sassuolo, arriva la sconfitta per 4-0, in occasione del 14° turno di B. Inizio incoraggiante della Salernitana, che al 10° spreca un'ottima chance in contropiede: ad un facile diagonale da distanza favorevole, Wlodarczyk preferisce l'assist a Verde e la difesa neroverde neutralizza.

Col passare dei minuti, il Sassuolo sale di tono. Fra il 30° e il 35°, quattro palle gol eclatanti per la squadra di Grosso: Boloca stuzzica il palo, Thorstvedt sul prosieguo dell'azione mette fuori di testa a porta vuota; Fiorillo, invece, compie una super parata sul rasoterra di Berardi; Pierini, infine, sfiora l'incrocio da posizione ravvicinata. Chiusura di primo tempo in grande affanno per i granata.

La ripresa si apre sulla stessa falsariga: il Sassuolo parte forte e segna con Mulattieri, ma il VAR annulla per fuorigioco. Lo stesso Mulattieri al 50° calcia alto una sorta di rigore in movimento. La Salernitana risponde con una rovesciata di Verde, smanacciata da Moldovan. Sull'altro fronte, nuova chance Sassuolo con Thorstvedt che sfiora il palo, Fiorillo può soltanto guardare. E' un botta e risposta vibrante, al 60° Moldovan ci arriva su un rasoterra di Wlodarczyk. Al 64°, erroraccio di Fiorillo in disimpegno, Berardi serve Pierini che scarica in rete dal limite. Al 71°, Wlodarczyk sfiora l'angolino dalla distanza, dall'altra parte Pierini mette fuori di testa da 2 metri, o forse meno.

All'82°, il Sassuolo chiude la partita: altro errore in costruzione della Salernitana, stavolta con Ferrari, che agevola l'inserimento vincente in campo aperto di Laurientè (già vicino al gol qualche istante prima). La Salernitana, sbilanciata in un 4-2-4 disperato, è completamente sfiduciata ed incassa il 3-0 su rigore, che Moro trasforma addirittura con un irridente "cucchiaio". A recupero scaduto, il solito Thorstvedt (che segna sempre quando affronta la Salernitana) si giova di una difesa immobile e confeziona il 4-0 con un tiro non irresistibile. Un'altra batosta difficile da digerire, al di là della differenza di valori tecnici emersa chiaramente in campo.

Nessuna sorpresa allo stadio Arechi nel derby fra Salernitana e Napoli, inserito nel programma dell'undicesima giornata di serie A. La squadra di Rudi Garcia si impone facilmente 0-2, lasciando i granata ancora all'asciutto di successi in questo campionato. Le reti portano la firma di Raspadori al 13° (l'azione però è viziata da un fuorigioco di Oliveira) ed Elmas all'82°.

I partenopei controllano per lunghi tratti la partita, sfruttando la propria superiorità tecnica. Numerose le conclusioni verso la porta avversaria, con Ochoa chiamato spesso all'intervento decisivo. A centrocampo, Lobotka ed Anguissa intercettano gran parte dei passaggi, facilitando le incursioni dei compagni negli spazi. Dal canto suo, la squadra di Inzaghi ci mette volontà e intensità, cercando l'immediata aggressione sul primo possesso palla, ma sul fronte offensivo non si rende mai pericolosa dalle parti di Meret.