La produzione grafica di Giovanni Timpani al FRaC di Baronissi

La mostra viene inaugurata il 5 Novembre e resta aperta un mese

Redazione Irno24 05/11/2022 0

Sabato 5 novembre, alle ore 18:30, viene inaugurata la mostra "GIOVANNI TIMPANI. L’OMBRA DEL GIORNO", che presenta opere che l’artista ha realizzato tra il 2015 al 2022. L’esposizione si iscrive nel programma di attenzione all’ambito artistico in area regionale, rivolta soprattutto ai giovani artisti; progetto che, da anni, il Museo FRaC Baronissi porta avanti.

In esposizione 40 opere della sua produzione grafica: incisioni all’acquaforte, acquatinta, puntasecca, bulino ma anche serigrafia, in parte realizzate nella calcografia "Il Laboratorio" di Nola. La mostra resterà aperta fino al 4 dicembre 2022. Ingresso gratuito.

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Federica Garofalo 15/02/2021

Alla scoperta dei luoghi della Scuola Medica Salernitana

Vari documenti dei Seicento e del Settecento citano un luogo al di fuori della porta di San Nicola, ubi vulgariter dicitur la Scola Salernitana, in quella che è oggi la località di Canalone, ma che nel 1932 venne identificata con l’attuale Largo Scuola Medica Salernitana. In realtà sono stati molti i tentativi, soprattutto da parte degli eruditi di Età Moderna, di identificare un luogo in cui si riunissero nel Medioevo i maestri e gli studenti della Scuola Medica Salernitana.

La verità è che non ne esiste uno solo, perché il concetto medievale di “scuola” è molto diverso dal nostro, che non prevede una struttura deputata allo scopo, né una rigida organizzazione gerarchica: ed è significativo che le prime testimonianze non parlino di “scuola” ma di “scuole” di medicina salernitana. Un medico particolarmente bravo a insegnare e che raccoglie attorno a sé un gruppo di discepoli costituisce già una “scuola”, e, di solito, insegna a casa propria; e così sarà anche per le prime Università fino circa al Quattrocento.

Ne abbiamo una testimonianza all’inizio del Trecento da Matteo Silvatico, il cui palazzo gentilizio, con relativo giardino utilizzato come un vero e proprio orto botanico, è stato identificato con il luogo in cui sorge l’attuale Giardino della Minerva. Non esistono, però, solo le scuole “private”: esistono anche quelle monastiche, maschili come il monastero di San Benedetto dove nel 1057 fu abate il grande medico e vescovo di Salerno Alfano I, o femminili come il monastero di San Giorgio, al cui interno un documento del 1052 colloca un’infermeria; o, più tardi, quelle legate agli ordini mendicanti, come il convento domenicano di Santa Maria della Porta (l’attuale San Domenico).

Solo alla fine del Duecento, con Carlo I d’Angiò nascerà una vera e propria università (uno studium, come si diceva all’epoca), la cui sede è rintracciabile nel Quattrocento all’interno della Cappella di Santa Caterina in Duomo, le attuali sale San Tommaso e San Lazzaro. La cappella è all’epoca di proprietà della famiglia Solimene, un’illustre famiglia di medici, di cui uno dei suoi membri più illustri, Guglielmo Solimene, agli inizi del Quattrocento ha ricevuto in dono una reliquia della santa dalla regina Margherita di Durazzo, e l’ha deposta nella cappella di famiglia, dove poi è stato sepolto egli stesso.

Ebbene, sappiamo che, almeno dal 1502, questa non è semplicemente una cappella gentilizia, ma è utilizzata anche come aula di lezioni: nell’attuale Sala San Tommaso è collocato lo studium legistarum, in cui si studia soprattutto legge, e nell’attuale Sala San Lazzaro lo studium artistarum, dove si studiano le sette arti liberali. A fine Cinquecento, poi, la famiglia Solimene concede ufficialmente la cappella alle lezioni, in cambio che l’amministrazione cittadina si addossi il pagamento della ristrutturazione dell’edificio, che all’epoca è ridotto veramente male.

Se la cappella di Santa Caterina in Duomo è dunque il luogo in cui nel Cinquecento lo studium di Salerno tiene le sue lezioni, i diplomi di laurea sono tradizionalmente conferiti nella chiesa di San Pietro a Corte, l’antico palazzo longobardo di Arechi. I diplomi sono conferiti, con un cerimoniale complesso e solenne, dal Collegio medico di Salerno, un’istituzione a parte rispetto all’Università, con i suoi propri regolamenti e statuti: i suoi membri devono essere rigorosamente salernitani di nascita o risedenti in città da almeno vent’anni, e sono investiti del privilegio di poter conferire la laurea in medicina valida per tutto il Regno.

Ormai, però, i tempi d’oro della Scuola Medica Salernitana sono ben lontani: nel Seicento addirittura i diplomi non verranno più conferiti nella chiesa di San Pietro a Corte, ma in un “Palazzo Salernitano” non meglio identificato; infine, nel Settecento, una volta conclusa la costruzione del nuovo seminario, l’attuale Museo Diocesano, un contratto ne concede due locali alle lezioni di medicina. È lì che questa istituzione, nel 1812, sarà abolita da Gioacchino Murat.

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Redazione Irno24 08/04/2025

Salerno, "Die Walküre" inaugura stagione lirica e di balletto 2025 del Verdi

Lo spettacolo "Die Walküre" (La Valchiria) inaugura la stagione lirica e di balletto del Teatro Municipale Giuseppe Verdi di Salerno. Si tratta di una produzione in collaborazione con Sofia Opera and Ballet, nell'ambito di uno scambio culturale internazionale. Gli spettacoli sono in programma venerdì 11 aprile alle ore 18:00 (Turno A) e domenica 13 aprile alle ore 16:00 (Turno B). La durata della rappresentazione è di poco superiore alle 5 ore.

Die Walküre
Dramma musicale in tre atti di Richard Wagner
Libretto e musica di Richard Wagner
Prima rappresentazione 26 giugno 1870, Monaco di Baviera

  • Direttore d’orchestra: Evan-Alexis Christ
  • Regia: Plamen Kartaloff
  • Assistente alla regia: Julia Krasteva
  • Scenografia: Hans Kudlich
  • Costumi: Hristiana Mihaleva
  • Luci: Andrej Hajdinjak
  • Coreografia: Riolina Topalova

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  • Wotan: Olafur Sigurdarson
  • Fricka: Mariana Zvetkova
  • Siegmund: Martin Iliev
  • Hunding: Bjarni Thor Kristinsson
  • Brunnhilde: Gergana Rusekova
  • Siglinde: Tsvetana Bandalovska
  • Helmwige: Stanislava Momekova
  • Ortlinde: Silvia Teneva
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Redazione Irno24 31/08/2020

Duomo Salerno, ritornano all'antico splendore gli affreschi dell’abside

Quasi ultimati i lavori di restauro degli affreschi realizzati da Angelo Solimena nell’abside settentrionale della Cattedrale di San Matteo a Salerno. Gli affreschi raffiguranti la Comunione degli Apostoli e la Caduta della Manna sono databili ai primi anni degli anni '80 del XVII secolo e comunque realizzati dopo il ciclo della chiesa di San Giorgio a Salerno, datati 1675.

I dipinti del Duomo si pongono in linea con i nuovi apporti stilistici pittorici provenienti dalle atmosfere e risonanze barocche di Luca Giordano e Lanfranco, pienamente operanti a Napoli e non solo. Una cultura artistica di grande effetto cui Angelo Solimena non si sottrae. Nella Cattedrale l’artista sigla il riquadro relativo alla Comunione degli Apostoli.

I restauri, voluti fortemente dal parroco della Cattedrale Don Michele Pecoraro, sono eseguiti dalla Ditta Magnificart di Loredana Mastromartino di Salerno. Il progetto è stato approvato a novembre 2019 e reso esecutivo. I lavori, iniziati a giugno 2020, sono seguiti dalla dott.ssa Rosa Carafa, funzionario storico dell’arte nonché responsabile di zona.

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