Maxi sequestro di mascherine non a norma al porto di Salerno
I prodotti irregolari all'interno di un container proveniente dalla Cina
Redazione Irno24 22/10/2020 0
Nei giorni scorsi, durante le ordinarie attività di controllo finalizzate al contrasto dei traffici illeciti, i Funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ed i Finanzieri del Comando Provinciale hanno sequestrato, all’interno del porto, oltre 500mila mascherine protettive, non potendone confermare i requisiti essenziali di salute e sicurezza stabiliti dalla normativa europea.
I prodotti irregolari, rinvenuti all’interno di un container proveniente dalla Cina, erano destinati ad una società laziale di commercio all’ingrosso; lo smercio è stato però impedito dall’intervento delle Fiamme Gialle della 2a Compagnia di Salerno, impegnate in un’attenta analisi dei rischi riguardante la vendita dei dispositivi di protezione, proprio in ragione della delicata funzione assolta da questi presidi individuali nell’attuale fase di emergenza sanitaria.
Sono state rinvenute, durante l’ispezione, centinaia di scatole contenenti mascherine protettive modello “FFP2” che, a prima vista, sembravano del tutto a norma, essendo munite del previsto marchio “CE”, obbligatorio per la commercializzazione e l'utilizzo nel territorio dell'Unione Europea. I successivi approfondimenti hanno però portato i militari ed i Funzionari doganali a scoprire la falsità della marcatura “CE” apposta.
L’attestazione di conformità, alla quale è subordinata l’applicazione del marchio comunitario, era stata sì rilasciata dal competente organismo europeo (il cd. ente “notificato”), ma quest’ultimo aveva espresso quel parere positivo con riferimento ad una partita di mascherine chirurgiche. Si trattava, quindi, di dispositivi del tutto diversi da quelli bloccati in dogana. L’azione congiunta dei militari e dei Funzionari doganali ha condotto al sequestro penale dell’intero lotto di merce, un totale di 552mila dispositivi di protezione, del valore di quasi un milione e mezzo di euro, impedendone l’immissione sul mercato.
Su delega della Procura di Salerno, le ricerche per ricostruire la filiera distributiva sono proseguite con interventi presso tre punti vendita della società importatrice, a Roma e provincia, nonché presso la sua sede legale, a Latina, dove i Finanzieri ed i Funzionari doganali hanno trovato ulteriori 116 mascherine, in questo caso del tutto sprovviste dei certificati di conformità. Il titolare dell’impresa importatrice è stato denunciato per vendita di prodotti industriali con segni mendaci e rischia fino a due anni di carcere, oltre alla multa fino a 20mila euro.
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