Montoro, 50enne denunciato per abbandono di rifiuti speciali
Si trovavano all'interno del suo terreno
Redazione Irno24 23/04/2021 0
I Carabinieri Forestali di Forino (AV) hanno denunciato all'Autorità Giudiziaria un 50enne di Montoro, ritenuto responsabile di gestione illecita di rifiuti: all’interno del suo terreno erano stati abbandonati circa 10 metri cubi di rifiuti speciali che sono stati sottoposti a sequestro.
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Redazione Irno24 05/08/2021
Montoro, concerto di Gragnaniello al Convento: accesso solo con Green Pass
Sabato 7 Agosto 2021, alle ore 21:30, concerto di Enzo Gragnaniello presso il Convento Santa Maria degli Angeli di Montoro. In ottemperanza al DPCM del 23/07/2021, la partecipazione all'evento è consentita solo ai possessori di Green Pass e solo previa prenotazione gratuita, entro le ore 13:00 del 7 agosto, via Whatsapp al numero 3471974241. Il messaggio deve contenere il numero dei partecipanti ed i dati anagrafici di ognuno.
Redazione Irno24 09/07/2021
Detenzione e spaccio di stupefacenti, nei guai 40enne di Montoro
Continua incessante l’opera di prevenzione e repressione in ordine al contrasto di attività illecite legate al fenomeno dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti disposta dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino.
Nell’ambito di tali servizi, i Carabinieri della Compagnia di Solofra hanno tratto in arresto due persone. Si tratta di un 40enne di Montoro ed un 43enne di Prata di Principato Ultra con a carico precedenti di polizia, ritenuti responsabili di detenzione e coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Annamaria Parlato 29/06/2021
Montoro in guscio e il ritorno delle arachidi, già coltivate nella Valle dell'Irno
Il termine “Frutta Secca” viene genericamente utilizzato per indicare i frutti e i semi che non rilasciano acqua, quindi comprende anche la frutta disidratata. Noci e mandorle facevano parte del costume alimentare degli Egiziani e fu proprio da loro che tali frutti si introdussero nella civiltà greca e in quella romana. Nei banchetti la frutta secca faceva parte della “secunda mensa” quando i greci cambiavano il piano del tavolo prima di servirla, e i romani sostituivano la tovaglia.
Nella Roma antica le noci si spargevano sul pavimento della casa del futuro marito in occasione delle nozze, e pertanto erano simbolo di matrimonio. Rabano Mauro, benedettino tedesco IX sec., sottolineava come questi frutti avessero una struttura contraddistinta dalla presenza di un guscio duro e di un interno gustoso. Un tempo, il consumo di frutta secca era limitato principalmente ad occasioni particolari o a determinati periodi dell’anno, ad esempio le festività natalizie.
Oggi invece, grazie ai preziosi nutrienti di cui è ricca, per la riserva di proteine e di antiossidanti, la frutta secca è un alimento da inserire in sana ed equilibrata alimentazione quotidiana, soprattutto come snack, per uno spuntino salutare e facile da gustare. Per chi pratica sport, sia a livello agonistico che semplicemente per tenersi in forma, la frutta secca è un vero alleato. Contiene ferro, vitamina E, calcio, magnesio, fibra alimentare, omega 3 e omega 6, grassi che aiutano l’organismo a difendersi dall’aterosclerosi in quanto favoriscono l’aumento del colesterolo HDL (quello buono) e la riduzione dell’LDL (colesterolo cattivo), riducendo il rischio di malattie cardiovascolari e coronariche.
L’arachide è una pianta erbacea annua della famiglia delle Leguminose (Arachis bypogaea), che produce frutti secchi contenenti uno o più grossi semi commestibili, noti comunemente col nome di noccioline americane o giapponesi. L’arachide è originaria dell’America Latina e più probabilmente del Brasile. Ha portamento cespuglioso, fusti eretti o prostati, più o meno ramosi, foglie alterne, composte da due paia di foglioline ovali; i fiori sono ascellari, papilionacei, gialli.
Il frutto è un legume indeiscente, allungato, cilindraceo con accenni a strozzature, arrotondato alle due estremtà, scrobicolato-rugoso all’esterno e di colore paglierino o terreo; contiene da uno a quattro semi ovoidali, rivestiti da una pellicola rossastra. I frutti dell’arachide maturano sottoterra ed ivi sono spinti dal lungo peduncolo che si incurva verso il suolo dopo l’abbonimento degli ovuli. I semi dell’arachide contengono, in alta percentuale un olio commestibile molto usato nell’alimentazione umana, in sostituzione i quello di oliva; con essi si produce anche una specie di burro. I panelli residui costituiscono un buon mangime.
I semi stessi, leggermente torrefatti, si mangiano come frutta secca, entrano nella fabbricazione di torroni ed altri dolciumi e servono pure a preparare un surrogato del cacao. Vengono tostati con il loro guscio per mantenere inalterate le proprietà organolettiche; privi di sale sono un’ottima fonte di antiossidanti.
Questo ricco e saporito snack può essere aggiunto alle insalate o utilizzato per guarnire dolci, frullati o gelati, inoltre può essere tritato per preparare il famoso burro di arachidi. Oltre a ciò è perfetto per gli aperitivi. Per queste diverse utilizzazioni, l’arachide è oggi una pianta diffusamente coltivata nei paesi a clima caldo o temperato. I paesi che ne producono di più sono India e Cina, seguiti da Sudan, Nigeria, Senegal, Stati Uniti d’America, Indonesia, Brasile, Birmania, Argentina, Repubblica Sudafricana, Congo e Uganda.
Fortemente legata al suo territorio e costantemente coinvolta nei progetti di valorizzazione e promozione delle eccellenze campane, come la nocciola di Giffoni IGP, la Vincenzo Caputo srl di Somma Vesuviana insieme alla Coldiretti Campania, il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, la startup Farzati Tech, la SIS – Società Italiana Sementi e 4 aziende agricole del Sannio e Montoro, ha dato vita nel 2020 al progetto Arcamp: arachidi Made in Campania.
Nel dettaglio il progetto è stato così organizzato: la Coldiretti Campania, che ha aderito al progetto per ottenere un’arachide 100% campana, ha messo a disposizione il proprio gruppo tecnico e alcune aziende agricole del Sannio e del Montorese. Il seme è stato invece fornito dalla SIS di Bologna, primaria azienda sementiera italiana. Il Dipartimento di Agraria di Portici, che ha già maturato esperienza nel comparto, ha curato invece il coordinamento scientifico del progetto e le attività di divulgazione dei risultati, mentre la Start up innovativa Farzati Tech ha sviluppato, attraverso la propria tecnologia BluDev®, la tracciabilità, dal seme al prodotto finito, per certificarne l’origine sicura.
Per il 2020 il progetto ha previsto un’attività di sperimentazione e collaudo sugli aspetti di innovazione varietale e di processo tecnologico relativi alla coltivazione dell’arachide in Campania, per lo sviluppo di una filiera di produzione autoctona, dal seme al prodotto finito. La Campania con Montoro, leader in Italia per questa varietà di prodotto fino agli anni ’60, si ripropone oggi come area vocata per tale specie, da tempo ormai totalmente importata dall’Egitto e dagli USA per soddisfare il bisogno delle aziende di trasformazione. Ogni Montorese che coltivava i campi, assieme alle patate lasciava un po' di spazio per le arachidi, considerate uno sfizio da consumare a casa.
Attualmente la filiera italiana delle arachidi è limitata quasi solo alla fase di trasformazione, di confezionamento e tostatura. Ulteriore punto di forza del progetto è la possibilità di combattere la problematica legata alle aflatossine sulle arachidi, in quanto non solo sarà possibile evitare che le piante subiscano stress durante la fase di coltivazione, ma anche abbattere i tempi di stoccaggio durante le fasi di raccolta e immagazzinamento. Visto il grande interesse da parte dei diversi attori della filiera, nel 2021 l’obiettivo è quello di raddoppiare la produzione e di ottenere un’arachide con seme 100% italiano, con certificazione di tracciabilità foodpassport®.
Con il progetto Arcamp saranno coltivati 200 ettari per il 2022, mentre per il 2023 si punta a raggiungere una produzione di arachidi di 500 ettari dislocati tra Campania, Puglia e Sicilia; queste regioni, già da quest'anno, si sono accostate per la prima volta a produrre tale referenza, ovviamente su superfici ridotte. Infine altro traguardo sarà creare nuove opportunità di lavoro al Sud nel post-pandemia da Covid-19, immettere sul mercato un prodotto, sia in guscio che sgusciato, altamente sostenibile, con un packaging riciclabile, nonché promuovere un progetto in grado di mettere insieme valori in cui da sempre crede la Vincenzo Caputo srl, quali sostenibilità, italianità e sicurezza alimentare.