Montoro, GB Agricola è innovazione sostenibile 4.0 col Factory Lab
L'avanzamento tecnologico può migliorare gli indici di produttività, a vantaggio della salute e dell'ambiente
Annamaria Parlato 07/12/2023 0
Lunedì 4 dicembre, presso Casa Barbato a Montoro, c’è stata l’inaugurazione del Factory Lab-Gb Agricola, che ha visto la presenza di tanti curiosi e illustri ospiti, nonché relatori al convegno "Innovazione per la tutela e la valorizzazione del nostro territorio". Alle ore 19:00 i relatori, moderati dalla giornalista irpina Rosa Iandiorio, hanno dato vita al dibattito attorno alla digitalizzazione dell’agricoltura territoriale, ben rappresentata dalla cipolla ramata, regina delle tavole e toccasana per la salute, il cui iter per l’ottenimento dell’IGP è a buon punto.
Ad aprire le danze il patron Nicola Barbato, “il folle Nicola” come lui ama definirsi, che dal 2010, in una sfida costante, è riuscito, grazie al supporto della sua famiglia e del suo staff, a portare ai massimi livelli di sostenibilità e tracciabilità la cipolla ramata e non solo, riuscendo a sfidare qualsiasi ostacolo che si interponesse sul proprio cammino di imprenditore e visionario, tanto da riuscire a mettere in piedi un sistema agricolo più intelligente, cosa impensabile tredici anni fa.
I principali obiettivi dell'agricoltura 4.0 sono orientati a migliorare l'efficienza, la sostenibilità e la produttività del settore agricolo attraverso l'adozione e l'integrazione di tecnologie avanzate, che in sintesi significa: aumentare l'efficienza operativa, ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura attraverso pratiche più sostenibili, migliorare la resa delle colture e la produzione di alimenti, garantendo al contempo la loro qualità e sicurezza.
Nicola Barbato dichiara: “L’innovazione non finisce mai, bisogna sempre essere al passo con i tempi. Oggi la nostra azienda agricola è multifunzionale perché noi coltiviamo il prodotto, lo trasformiamo e lo vendiamo direttamente. Quindi, quello senza difetti viene immesso sul mercato per la grande distribuzione, quello che presenta invece imperfezioni va convertito poi in conserva, poiché, data la forte crescita della popolazione mondiale, ci sarà sempre più bisogno di approvvigionamento di cibo e gli scarti che vanno a finire nella terra, diventando sostanza organica, noi li recuperiamo e li invasettiamo dopo un processo di pastorizzazione o sterilizzazione, per fare in modo che si conservino per diversi anni. Sono prodotti che possono sembrare cattivi ma che invece al cuore sono ottimi e quindi noi pensiamo di recuperarli.
Inoltre, i macchinari di GB Agricola vengono attivati attraverso l’energia solare dei nostri pannelli fotovoltaici e perciò abbiamo pensato dal primo momento alla sostenibilità. Invece, i macchinari del Factory LAB per produrre le conserve sono a tecnologia 4.0, confacenti a preservare le sostanze organolettiche dei vegetali, per ottenere un prodotto nutraceutico seguendo gli studi dei ricercatori scientifici che ci offrono spunti per mettere in pratica ciò che in realtà potrebbe restare solo teoria. Noi diamo concretezza a queste ricerche, o almeno ci proviamo, e la forza per continuare la devo a mia moglie, ai miei figli, ai miei familiari e a tutti i sognatori come me, che non mi abbandonano ma che continuano a restarmi accanto”.
Applausi lunghissimi dal pubblico in sala, con un pizzico di commozione, e poi la parola al Dott. Annibale Discepolo, giornalista enogastronomico de Il Mattino: “Come dice Gigi Marzullo, i sogni aiutano a vivere ma a Nicola si sono tramutati in realtà e fanno vivere anche bene il territorio. Per questa occasione ho tirato fuori una pagina del Mattino datata 12 ottobre 2018, perché esattamente nell’anniversario della scoperta dell’America (12 ottobre 1492) tenemmo qui un convegno sulla cipolla ramata di Montoro, che fu un incontro/raffronto con le altre cipolle campane e si parlò anche di futuro dell’agricoltura, gettando il primo seme per l’ottenimento dell’IGP della ramata.
Quell’evento ha portato sicuramente fortuna, testimoniando anche il fatto di come l’Irpinia sappia sempre evolversi, inventando qualcosa di nuovo. Le cipolle fanno ben sperare e complimenti a tutti quelli che, inseguendo il sogno americano, che adesso è diventato irpino, hanno dato vita ad un laboratorio innovativo, orgoglio dell’intera collettività”.
Il Prof. Raffaele Coppola, Direttore del Dipartimento di Agraria UNIMOL, aggiunge: “Nicola ha dedicato tanto tempo a questa azienda con grande forza. Lui è la dimostrazione di come fare innovazione partendo dalla tradizione. Con enorme intelligenza, in casa sua ha creato un enorme patrimonio familiare, diventando l’esempio lampante di come la qualità cammini di pari passo con le quantità e l’industrializzazione. A lui l’augurio di guardare lontano e di valorizzare al massimo il nostro territorio, spesso teatro di scempi ed abusi”.
A seguire la quarta relatrice, la Dott.ssa Rosaria Cozzolino, ricercatrice del CNR Avellino, che da anni studia gli effetti salutari e benefici per l’organismo della cipolla ramata: “Come CNR ci occupiamo anche di valorizzazione dei prodotti del territorio e quindi della cipolla ramata. Già gli Egizi si erano accorti delle proprietà farmacologiche della cipolla. Oggi diciamo infatti che la cipolla è un antinfiammatorio, potente antiossidante, antibatterico e anticoagulante, perché è ricca di sostanze fitochimiche come i composti solforati, i polifenoli e le fibre.
Questa cipolla inoltre è ricca di vitamina C, di aminoacidi solforati che catturano i metalli pesanti, inquinanti dell’aria e dell’acqua, di potassio. Per quanto riguarda i polifenoli, abbiamo paragonato quelli della ramata a quelli della cipolla rossa di Tropea; benché presenti nella prima in quantità minori, abbiamo notato che qualitativamente hanno potere superiore rispetto alla blasonata calabrese. Se ne consiglia quindi l’uso quotidiano per l’elevato potere antiossidante”.
Il Prof. Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di onco-ematologia Azienda Ospedaliera S.G. Moscati Avellino, proseguendo sul tema delle ricerca scientifica, ha ammesso che la cipolla è antitumorale e ci sono degli studi in vitro che dimostrano la capacità in laboratorio di ridurre, tramite gli estratti di cipolla (coercitina), le masse tumorali. Ha poi elogiato il progetto di Nicola Barbato, che con la sua lungimiranza è stato capace di introdurre in azienda macchinari che lavorando a basse temperature non alterano le sostanze nutraceutiche della cipolla, ottimizzando la produzione.
La Dott.ssa Giulia Alessio, Direttore Studi e Sviluppo CREDITALIA, spiega come il progetto di Nicola Barbato sia stato finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, partendo da una quota minima di 400.000 euro, nonostante il bando fosse di tipo industriale. Nicola, avendo un codice ATECO collegato alla sua attività che inglobasse anche la trasformazione in house del prodotto, si è potuto imbarcare in un’avventura che ha lo poi premiato nel giro di nove mesi, con l’ottenimento fondo perduto al 60%, che poi è diventato 65%.
Giovanni De Feo, Professore ordinario al Dipartimento di Ingegneria Industriale UNISA, sottolinea: “Montoro, per quanto incredibile a credersi, è l’ombelico del mondo e nel mio nuovo libro, fresco di uscita, che presenteremo a Casa Barbato, c’è la storia di Nicola e della cipolla. E’ lui che ha insegnato un sacco di cose a noi ricercatori e non il contrario, perché ha il coraggio di lanciarsi nelle belle idee e non è assolutamente un folle. Ha costruito una rete di persone interessanti e di sostanza, che hanno avvalorato il suo sogno: amata, ramata, dolce e profumata, come terra la mia serra con i piedi nella terra. Buona cipolla a tutti”.
La Presidente Provinciale Coldiretti Avellino, fresca di nomina, Veronica Barbati, anch’essa imprenditrice nel settore agricolo, evidenzia la determinazione di Barbato e la sua grande apertura di visioni complessive. “Se pensiamo alla sostenibilità in queste aree, dobbiamo immaginare un percorso in cui riusciamo a tenere gli agricoltori sui territori. E questo è fondamentale perché viviamo in un momento storico di grandi trasformazioni, in cui eliminando l’agricoltura elimineremo tutto quello che è presidio e gestione dei territori. Se invece riusciamo a tenerla, vinceremo due volte perché da un lato offriremo reddito alle persone che fanno agricoltura, dall’altro apporteremo benefici al territorio, perché riusciremo a custodirlo e gestirlo. Sostenibilità è guardare con occhio amico all’agricoltore, se non faremo questo resterà solo uno slogan bellissimo ma senza concretezza. Nicola ha fuso la mission sociale con quella ambientale ed economica, centrando la questione, e questo è sicuramente l’esempio da seguire per una buona imprenditoria”.
L’On. Maurizio Petracca, Presidente Commissione Agricoltura Regione Campania, conclude il dibattito portando l’esempio di altri imprenditori illuminati (come Barbato), che stanno investendo in agricoltura, un comparto in grande crescita e su cui la Regione punta fortemente con cospicue risorse finanziarie, che dall’anno prossimo saranno stanziate a favore del Programma di Sviluppo Rurale, collegate però alla ricerca e all’innovazione.
A seguire, in degustazione i migliori piatti di Casa Barbato, preparati dallo chef resident Rinaldo Ippolito e dalla sua brigata di cucina, come i famosi ziti spezzati alla genovese, il mallone con la pizza fritta di granturco o i croccanti anelli di cipolla, tanto per elencarne alcuni, e le spettacolari pizze margherite piegate a portafoglio di Lorenzo Grimaldi, confezionate a regola d’arte. Brindisi e taglio della torta con tutti i Barbato presenti, meritevoli di festeggiare un momento così sentito e importante per la loro carriera di imprenditori sognatori un po' folli. Stay hungry, stay foolish, stay at Home Barbato.
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Annamaria Parlato 21/09/2022
L'ampeloterapia a Salerno si fa con la Sanginella, l'uva di San Matteo
Simbolo emblematico dell’autunno, è sicuramente l’uva. I suoi chicchi rotondi, profumati e maturi, si alimentano e crescono proprio con il calore del sole estivo, un vero e proprio toccasana per la nostra salute. L’uva, uno dei frutti di più antica conoscenza, risulta di numerose bacche (acini) riunite lungo graspi più o meno ramificati.
Gli acini variamente colorati (bianchi, ambrati, verdicci, alabastrini, rossi o violacei) sono solitamente rivestiti da una “pruina” opaca, glaucescente, costituita da cera: sono formati da un involucro esterno (buccia o fiocine) e racchiudono una polpa, ora densa, ora acquosa, con “vinaccioli”, due o quattro semi piccoli e durissimi, talvolta mancanti.
Ma l’uva è soprattutto un alimento terapeutico e depurativo. Infatti, l’ampeloterapia è una dieta fatta di sola uva, che dona all’organismo proprietà ricostituenti e disintossicanti. Il termine deriva dal greco ampelos, che significa vite. Questa terapia, che consiste nel mangiare gli acini dell’uva o nel berne il succo, era praticata sia in Grecia, sia nella Roma Imperiale e perfino nei paesi Arabi. L’uva è indicata nelle gravidanze, nelle convalescenze, nelle dermatosi, nei disturbi dell’ipertensione. Oltre ad essere alleata della bellezza, è un efficace antidoto contro lo stress quotidiano o generato dal rientro post-vacanza, grazie al suo potere tranquillante.
Digeribile, contribuisce a ridurre il livello di colesterolo nel sangue e ad espellere l’acido urico. E’ un grande rimedio per prevenire e combattere i tumori. La cura (ampeloterapia) va fatta se possibile per una o due settimane. Il succo d’uva, definito anche latte vegetale, poiché simile per la sua composizione al latte umano, è consigliato in particolar modo a bambini, studenti, sportivi, anziani. Prima di essere mangiata, l’uva va sempre accuratamente lavata, in modo da togliere polvere ed eventuali tracce di solfato di rame.
Perché una cura a base di uva sia efficace, bisogna alimentarsi con uno o due chili di uva al giorno. Durante il periodo estivo, il corpo umano tende a produrre una dose massiccia di radicali liberi, quindi bisogna proteggere l’organismo prima dell’inizio dell’inverno. Inoltre l'uva, con il suo alto contenuto di acqua e un con discreto contenuto di fibra, permette di purificare l'intestino e il fegato. Non solo, essendo anche ricca di minerali, come il potassio, contribuisce a ridurre la pressione sanguigna e regolare il battito cardiaco.
Il periodo utile per iniziare la cura va dalla fine di agosto alla fine di ottobre. Prima d’iniziare la cura è opportuna una preparazione di alcuni giorni a base di frutta e verdura cruda. Se la cura si dovesse prolungare oltre una settimana, sarebbe opportuno reintegrare gli alimenti in maniera graduale. Spremute, frullati, centrifugati, sono ideali prima di passare a frutta e verdura cruda masticata molto, sino poi a riprendere man mano la normale alimentazione. Disintossicarsi con l'uva è possibile, attenzione però al "fai da te", consultate il medico prima di intraprendere l’ampeloterapia.
L'uva, infatti, per l'elevata presenza di zuccheri come glucosio e fruttosio, può rappresentare un problema per chi soffre di glicemia alta, secondo quanto suggerisce il sito web della Fondazione Veronesi. Nelle zone collinari di Salerno e in alcuni comuni dei Picentini, è possibile reperire, anche se con un po' di difficoltà, l’uva Sanginella, protagonista da sempre sulle tavole dei salernitani nel giorno della festa del Santo Patrono Matteo.
I fruttivendoli, sino al 1960 circa, esponevano davanti al banco della frutta i famosi “pennacchi” di sanginella, come devozione verso il Santo. Poi, questa cultivar è andata scomparendo, sia per la difficoltà nel coltivarla sia perché la fillossera ha intaccato pian piano i vigneti, e oggi se ne sta tentando il recupero, tant’è che nel 2021 ha ricevuto anche la denominazione De.Co.
Ha grappoli di media grandezza, acini fitti ed allungati, carnosi dolci, poco sugosi, polpa croccante, matura in agosto; il colore dell'acino varia, secondo l'esposizione solare, da verde a giallo dorato. Se ne ricava un ottimo passito ed è ideale se impiegata in cucina per arricchire panettoni, dolci, gelati e affinare formaggi. Già la Scuola Medica ne esaltava le proprietà benefiche, e nel Giardino della Minerva sono state rinvenute alcune tracce della presenza di questo vitigno. E allora perché non approfittare della Sanginella per depurarsi, magari dopo le abbuffate di tutte le prelibate pietanze preparate dalle cuoche salernitane nel giorno della festa di San Matteo?
Redazione Irno24 04/09/2025
Salerno, le tipicità del centro Sud nell'edizione estiva di "Gusto Italia"
Quattro giorni, una squadra di artigiani e produttori provenienti da tutto il centro Sud Italia, artisti di strada e musicisti: sono i principali ingredienti dell’edizione estiva 2025 di Gusto Italia a Salerno. Da giovedì 4 a domenica 7 settembre, il Lungomare Trieste si vestirà a festa e, dalle ore 10:00 a mezzanotte, sarà possibile godere del mercatino e di un calendario di eventi adatto a tutta la famiglia. Con ingresso libero e gratuito a tutte le attività, questa tappa è promossa dalla CNA di Salerno, con il patrocinio della Camera di Commercio di Salerno, del Comune di Salerno e dell’Unione Nazionale Organizzatori di Eventi.
L’area espositiva di Gusto Italia è, da sempre, una passeggiata nell’Italia che produce e racconta il suo gusto ed il suo saper fare. Tante le tipicità e i prodotti di 7 regioni italiane: Lazio, Umbria, Campania, Puglia, Molise, Calabria e Sicilia. Un ruolo da protagonista lo rivestiranno i salumi ed i formaggi, tante le tipicità provenienti dall’Irpinia, dal Molise, dalla Calabria, ma anche da cittadine del gusto come Norcia ed Amatrice. Dai taralli pugliesi dolci e salati ai classici della pasticceria campana, dalle composte di frutta al liquore allo zafferano prodotto ad Avellino.
Dalla nocciola di Giffoni IGP, disponibile anche in versione spalmabile e nel croccante realizzato al momento, passando per l’imperdibile nduja ed altre tipicità della regione. Immancabile il miele biologico del Cilento, la birra artigianale prodotta a Serre ed il cioccolato artigianale, in tante forme e in tanti gusti. Dal mondo dell’artigianato arriveranno dalla Puglia quadri e borse dipinte a mano, da Napoli borsellini ed articoli in pelle, ma anche bijoux di vario tipo.
Imperdibile la ceramica artigianale campana, gli oggetti realizzati all’uncinetto, i pupazzetti artigianali raffiguranti vari personaggi dei cartoni animati e gli charms artigianali che si adattano a collane e a bracciali. Tra gli altri, sarà presente un artigiano che realizzerà live incisioni laser su vari oggetti. Non mancheranno, inoltre, creme alla lavanda, all’aloe ed infusi.
Redazione Irno24 13/09/2025
Solofra crocevia di esperienze sensoriali e culturali con Indivino 2025
Il Complesso Monumentale di Santa Chiara, a Solofra, torna ad accogliere Indivino, la rassegna che unisce vino, cibo, cultura e territorio, giunta nel 2025 alla nona edizione. Dal 19 al 21 settembre, Solofra diventerà crocevia di esperienze sensoriali e culturali, che racconteranno la Campania del vino e delle tradizioni gastronomiche.
La manifestazione è ad ingresso libero e i visitatori potranno vivere l’esperienza delle degustazioni nel chiostro attraverso i banchi delle oltre 40 cantine presenti, in un percorso enogastronomico che guiderà tra vini bianchi e rossi delle diverse denominazioni irpine e salernitane. Accanto ai calici, sarà possibile assaporare piatti tipici, norcineria, formaggi e pasticceria della tradizione. Le serate saranno arricchite da spettacoli musicali e momenti di convivialità, mentre la città aprirà le porte dei suoi tesori con visite guidate alla Collegiata di San Michele Arcangelo e al centro storico.