Ritiro turco per la Salernitana dall'8 al 15 dicembre

Il lavoro di preparazione si svolgerà nella località di Belek

Davide Nicola (da pagina fb Salernitana)

Redazione Irno24 30/11/2022 0

L’U.S. Salernitana 1919, in partnership con Match Pr Spor, è lieta di comunicare che gli uomini di Davide Nicola, in vista della ripresa del campionato, svolgeranno un lavoro di preparazione in ritiro a Belek (Antalya) dall’8 al 15 dicembre. E' quanto si legge sul sito ufficiale della società granata.

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La Salernitana di Colantuono dovrebbe schierarsi col 4-3-3. In porta, il ristabilito Ochoa insidia Costil e potrebbe quindi ritornare i difendere i pali dal 1° minuto. Il reparto difensivo verrà diretto da Manolas, sicuro di una maglia, con al suo fianco Pirola. Il solito Bradaric confermato sulla sinistra, mentre sulla destra Pierozzi è insidiato dal rientrante Gyomber, che vede in rialzo le sue chance di partire dall’inizio.

Il terzetto di centrocampo è quasi forzato, viste le assenze di Basic e Kastanos: Coulibaly farà da vertice basso alle due mezzali Gomis e Maggiore. In avanti, sulle ali, Candreva e Tchaouna, con Simy (favorito) e Weissman in ballottaggio per il ruolo di prima punta. Più indietro nelle gerarchie il nigeriano Ikwuemesi.

La Lazio dovrebbe rispondere con il suo classico 3-4-2-1. I biancocelesti hanno Immobile, Provedel, Zaccagni, Romagnoli, Guendouzi e Pellegrini fermi ai box. Tra i pali, quindi, ancora Mandas, che verrà difeso dal terzetto formato da Casale, Gila e Patric, rientrato dall’infortunio. In mezzo al campo, confermata la coppia Kamada-Vecino, con le corsie esterne presidiate da Marusic e uno tra Lazzari e Isaksen. In avanti, certa la presenza di Luis Alberto e Felipe Anderson, a sostegno dell’unica punta Castellanos. Pedro e Cataldi pronti a subentrare dalla panchina.

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Ultima sosta Nazionali, la Salernitana riordina le idee per il rush finale

Non si scenderà in campo questo fine settimana, le Nazionali prendono banco con i loro impegni e i club dei campionati maggiori e le rispettive cadetterie si fermeranno per l’ultima sosta prima del rush finale. Otto partite, 8 finali dal 30 marzo fino al 9 maggio in cui la Salernitana si giocherà la più importante fetta di tutta la stagione, per provare ad evitare quello che sarebbe un disastroso doppio salto all’indietro dopo la rovinosa retrocessione dalla Serie A.

Momento di riflessioni in casa granata, l’ultimo nel quale provare a mettere in ordine pensieri, riamalgamare il gruppo e ritrovare forze mentali e fisiche per affrontare al meglio e con un impeto diverso il prossimo incontro casalingo contro il Palermo. Proprio di impeto è importante parlare, quello che sembra stia mancando in tutte le partite: Breda, finora, sembra non abbia saputo trasmettere ai giocatori quel giusto atteggiamento che una squadra, penultima in classifica, dovrebbe avere per provare l’ardua impresa della salvezza.

I granata sono in una situazione difficile e ormai possono permettersi pochi errori. Con Breda in panchina, a partire dal 12 gennaio contro il Sassuolo capolista, 10 gare con 3 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, per un totale di 12 punti. La media è 1,2 punti a partita: continuando con questo trend fino a maggio, la Salernitana guadagnerebbe all’incirca 9-10 punti, chiudendo il campionato a quota 39-40. Stando alle classifiche finali delle ultime 10 stagioni di B, la Salernitana sarebbe retrocessa in 6 occasioni direttamente, 2 volte avrebbe giocato i playout e solo in 2 occasioni avrebbe trovato la salvezza. Statistiche decisamente impietose, che non possono essere trascurate e devono far capire che quanto fatto finora non può bastare.

La Bersagliera non può più accontentarsi del pareggio fuori casa (ad esempio contro il non irresistibile Bari), nè fare troppo affidamento su vittorie abbastanza "casuali" come con Cremonese e Modena. Qualcosa va cambiato, soprattutto nell’atteggiamento. Breda continua a parlare di equilibrio, di difesa, di giocare "senza presunzione", anche quando l'avversario di turno non è poi così uno spauracchio. La Salernitana, di fatto, mostra poco coraggio e così non può salvarsi. Il gioco è quello che è, ormai a questo punto non si può pretendere di più, ma l’atteggiamento è imprescindibile: i granata devono essere più propositivi, attaccare con più uomini, aggredire difese che non sono certamente attrezzate per la Champions League e che, messe sotto pressione, possono andare in difficoltà.

Sono troppe le partite terminate con 1 solo attaccante e 5 difensori, per lo più condotte tenendo più uomini "sotto palla" in fase di impostazione. Rischiare, evidentemente, fa troppa paura; il pensiero attanagliante delle possibili conseguenze negative di una mossa "azzardata" pesa molto più dei possibili risvolti positivi. Ma la paura è umana e chi agisce con coraggio non lo fa senza di essa. La Salernitana, adesso, deve osare.

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