Salernitana, cessioni complicate: Martusciello dovrà riconfermare qualcuno

Si punta su chi abbia voglia di riscatto dopo il disastro dello scorso anno e possa dare una mano in B

foto da pagina facebook Salernitana

Andrea Montinaro 20/07/2024 0

In casa Salernitana continua il lavoro di mister Martusciello e del ds Petrachi per costruire la miglior rosa possibile per la stagione 24/25. Il ritardo sul mercato, sia in entrata che in uscita, e la progettualità poco chiara del club costringeranno gli addetti ai lavori agli straordinari per poter mettere al loro posto tutti i tasselli di un puzzle che al momento sembra davvero difficile da completare.

Finora, gli innesti effettivi, non contando i ritorni alla base, sono stati quelli di Gentile, Njoh e Tongya; visto il diktat societario di vendere prima di comprare, la Salernitana arranca ad uscire da una situazione di stallo preoccupante, ma prevedibile. Le uscite di Tchaouna e Stewart sono state accompagnate dalla rescissione di Gyomber e la conclusione dei contratti di Pasalidis, Boateng, Ochoa, Manolas e Costil. Sembra essere in partenza anche l’attaccante Ikwuemesi.

Tuttavia, la rosa è fin troppo ampia, cedere non è semplice e sembra ormai scontato che Martusciello e Petrachi dovranno scegliere qualcuno da riconfermare, qualcuno che abbia voglia di riscatto dopo il disastro dello scorso anno e possa dare una mano per il prossimo campionato di B. Uno di questi, nonostante l'interesse di alcuni club di A, potrebbe essere Giulio Maggiore: Martusciello lo apprezza per le doti tecniche e di leadership e vorrebbe costruire intorno all’ex Spezia il nuovo centrocampo.

Altro candidato a restare sembra essere Legowski: il giovane polacco è corteggiato dal Palermo, ma anche in questo caso potrebbe tornare utile al neo mister della Salernitana. Stesso discorso anche per il portiere Sepe, tornato alla base dopo il prestito alla Lazio e pronto a prendere il posto da titolare tra i pali. Ha la stima di Martusciello (non solo per la sua capacità di gioco con i piedi) e la scelta di assegnargli la fascia da capitano è un gesto per responsabilizzarlo e metterlo al centro del progetto.

Per il resto, siamo di fronte a tanti, troppi, punti interrogativi e dubbi che andranno risolti al più presto: in primis il rebus Dia, ancora in rosa ma con la testa da tutt’altra parte da ormai un anno. A Petrachi, nei limiti del possibile, l’arduo compito di gestire una situazione sempre più intricata.

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Anche per tale motivo deve essere, tuttavia, esercitata nel reciproco rispetto. L’esonero non deve mai decadere in un’ingiustificata lesione della dignità del lavoratore con esternazioni pubbliche che, focalizzate sulle capacità tecniche ed umane degli allenatori e condite da opinabili giudizi tecnici, svalutano l’operato di coloro che in precedenza erano stati selezionati proprio per la bravura e la competenza maturata nel corso della loro meritevole carriera professionale.

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