Salerno, allestita ai Salesiani una casa di accoglienza per ucraini

Il progetto prevede anche l'apertura di un centro di lingua italiana e di integrazione

Redazione Irno24 04/07/2022 0

Erano locali di proprietà dell’Istituto Salesiano di Salerno, che giacevano in stato di abbandono, dopo esser stati utilizzati, in passato, come scuola. Attraverso una straordinaria sinergia, sono stati recuperati, riadattati, ridipinti, forniti di servizi, arredati, messi completamente a nuovo, per poter fornire ospitalità senza frontiere agli ucraini in fuga dalla guerra.

La comunità salesiana di Salerno, l’Oratorio Centro Giovanile Salesiano, il gruppo VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) di Salerno, con VIS Italia, la Caritas diocesana, l'ufficio Migrantes diocesano, volontari, imprese, sponsor privati e IKEA Salerno sono stati artefici di un progetto che sta diventando di esempio a livello internazionale.

Il progetto prevede anche l'apertura di un centro di lingua italiana e di integrazione, attraverso la pastorale educativa con lo stile salesiano, in collaborazione con la comunità ucraina presente a Salerno. Attualmente, da circa due mesi, presso la struttura di via San Domenico Savio a Salerno vivono già 4 famiglie (4 mamme e 7 bambini) ed altri nuclei familiari sono attesi nella stessa struttura, che per adesso può ospitare fino a 18 persone.

IKEA Baronissi ha preso a cuore il progetto. Non solo ha fornito gli arredi per 5 stanze, ciascuna con letti, scrivanie, armadi, comodini, sedie, frigorifero e altri piccoli elettrodomestici, spazi comuni per i piccoli e gli adulti, ma i dipendenti stessi si sono messi in gioco, offrendosi di dipingere le pareti. Diverse anche le piccole e medie aziende che hanno già dato il loro contributo: Dmv costruzioni generali Srl, Morretta Claudio e Paolo, Macelleria Carmine Russo, Farmacia del Santo, Materassificio Picentino Srl, Rinaldi Group Srl, Ediltecne Srl, Edilmarket Srl.

Nella struttura dell’Istituto Salesiano San Domenico Savio, gli ospiti in fuga dalla guerra non troveranno solo una risposta al loro bisogno primario di accoglienza “ma troveranno - spiega il direttore dell’Opera Salesiana di Salerno, don Pasquale Cristiani - anche un luogo di socialità e condivisione, per favorire un pieno inserimento sociale nel quartiere e nella città, anche attraverso momenti di aggregazione”.

In molti si sono esposti economicamente per poter realizzare il progetto, le imprese edili che hanno anticipato denaro, giornate di lavoro e materiali, i volontari che hanno messo propri fondi, la parrocchia e via dicendo. Ora, però, è necessario gestire con assiduità la casa di accoglienza, garantendo agli ospiti ciò di cui hanno bisogno, pagando le utenze, il cibo e i generi di prima necessità per i bambini.

Si rivolge, quindi, un appello a quanti sono nella possibilità di dare un piccolo o grande contributo: singoli, famiglie, aziende; è possibile utilizzare il conto corrente della Parrocchia dei Salesiani (Iban IT96D0306909606100000061976), specificando nella causale “Emergenza guerra”.

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Francesca Guglielmetti 07/03/2024

Riflessioni sulla Giornata della Donna secondo una prospettiva linguistica

Otto marzo. Da bambina, onestamente, era tutto più facile. Otto marzo = festa della donna. Un po' di auguri dati e ricevuti, qualche ramo di mimosa, forse un grazie in più, un po' di ironia che oggi, credo, sarebbe stata tacciata come “politicamente scorretta”. Famosa, a tal proposito, la frase che Salvatore rivolge alla moglie nel film “Cosí parlò Bellavista” (1984) per impedirle di partecipare alla manifestazione programmata, appunto, per l’8 marzo (“quando faranno la manifestazione della cameriera andrai pure tu”).

Poi, a seguire, andando avanti negli anni, sono arrivate, ferme restando le intramontabili mimose corredate da auguri, e magari anche da prodotti di pasticceria, le possibilità ludico/ricreative: dalla cena “solo donne”, possibilmente ben condita da alcool, allo striptease maschile. Il tutto accompagnato dal (possibilità, concessione, auspicio, realtà? Boh!) “dovrebbe essere sempre l’8 marzo”. Per arrivare, non so dire bene quando e come, alla svolta: da “festa della donna” a “giornata internazionale della donna”.

Svolta? In realtà credo si tratti più di un ritorno alle origini, dal momento che nel lontano 1922, anno in cui fu istituita in Italia, l’8 marzo non individuava una giornata di festa ma, appunto, “la giornata internazionale dei diritti della donna”. Quello che è venuto dopo ancora, ossia questo accanimento il più delle volte generatore di cacofonie, a mio vedere, sulle parole, un po' mi stranisce e un po' mi fa sorridere.

L’avvocata, la ministra, la giudice (o giudicessa??), l’ingegnera, e quanto altro ancora, su cui ci stiamo arrovellando, ci focalizza sulle parole facendo perdere di vista il linguaggio. I linguaggi, ahimè, mi sembrano quasi tutti ancora “maschili”. Il maschio “aiuta in casa”, “aiuta con i figli”, “solleva dai lavori domestici”, giammai sia detto che “fa la sua parte”.

La sessualità è ancora più intrisa di questa dialettica: davanti ad un tradimento, se ci pensiamo, quando si attribuisce a lei la responsabilità, non è difficile che la “lei” sia tacciata di meretricio; quando, invece, le leggerezze (magari ripetute) sono responsabilità di un lui non è difficile sentir dire che la “lei” o le “lei” con cui l’uomo si unisce siano, appunto, delle meretrici (lo so, lo diciamo in modo più crudo ma credo che qui, appunto, sia il caso di fare attenzione al linguaggio).

Insomma, o che lo si metta in atto o che lo si subisca, il tradimento in amore vede sempre attiva, da qualche parte, una donna di facili costumi. Certo il linguaggio è fatto di parole ma le parole, senza una dialettica coerente allo scopo, corrono il rischio di restare, appunto, solo parole.

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Redazione Irno24 06/09/2021

Salerno, riparte da una nuova sede la mensa di Venite Libenter

"Ha riaperto la Mensa degli Invisibili. Come un aeroplano che attraversa tempeste e turbolenze, costretto a rivedere la rotta per raggiungere la sua destinazione, è di nuovo in viaggio con i compagni di sempre. Una grande prova di volontà e determinazione del volontariato cattolico e laico che nelle difficoltà trova le sue più alte espressioni.

Sia di buon auspicio l’arcobaleno che ha salutato l’inaugurazione della nuova sede messa a disposizione dalla Confraternita della Madonna del Carmine, dove torneranno ad operare i volontari di Venite Libenter e delle Parrocchie di Sant’Agostino-Santa Lucia, Immacolata e San Pietro in Camerellis.

Ci lasciamo alle spalle un’esperienza comunque positiva con l’orgoglio di aver seminato anche altrove semi che continuano a dare frutti e la soddisfazione che c’è un posto in più dove chi ha bisogno può trovare amore e aiuto concreto". Lo scrive Rossano Braca, referente dell'associazione Venite Libenter.

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Redazione Irno24 25/10/2021

Salerno, riapre il dormitorio maschile "Gesù Misericordioso"

La Caritas di Salerno comunica che a partire da lunedì 25 ottobre 2021 riapre le porte il dormitorio “Gesù Misericordioso” in Largo Barbuti nel Centro Storico. Dopo dieci giorni di chiusura, durante i quali si è provveduto a un’attenta sanificazione, in vista delle prime emergenze dovute al calo delle temperature riapre la struttura, che può ospitare fino a dieci persone, con una nuova organizzazione voluta del direttore della Caritas don Flavio Manzo.

Per accedere al dormitorio maschile è necessario un colloquio presso il Centro di Ascolto Diocesano, in via Bastioni 4, aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00. Nella struttura, alla quale si accede dalle ore 18.30 alle 21.00 e si può restare fino alle ore 7.00, è attivo il servizio doccia e saranno serviti anche cena e colazione.

In contemporanea con la riapertura, parte anche l’iniziativa “Adotta il dormitorio”, proposta dalla Caritas della parrocchia San Vincenzo de’ Paoli, con lo scopo di raccogliere alimenti, prodotti per l’igiene e indumenti da destinare agli ospiti del dormitorio. Per informazioni è possibile contattare il numero 089226000 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 12.00.

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