Salerno, aperti a Ferragosto la Pinacoteca e il Castello Arechi

Strianese: "Lo scopo è quello di intercettare i flussi turistici previsti sul territorio"

La Pinacoteca provinciale

Redazione Irno24 10/08/2022 0

La Provincia di Salerno, in occasione della giornata festiva del 15 agosto, dispone l'apertura straordinaria al pubblico di alcuni musei provinciali. Per quanto riguarda il capoluogo, saranno aperti la Pinacoteca provinciale (dalle ore 9:00 alle 14:00) e il Castello Arechi (dalle ore 9:00 alle 17:00).

"Cerchiamo di rendere fruibili i nostri spazi museali anche in momenti festivi come questo - dice Strianese - con lo scopo di intercettare i flussi turistici previsti sul territorio. Stiamo vivendo un momento di delicata ripartenza economica e noi come Provincia ci siamo".

Potrebbero interessarti anche...

Federica Garofalo 24/12/2020

La tradizione del Natale a Salerno fra leccornie, "cunti" e rituali

Molti pensano che il Natale vissuto a Salerno non sia altro che quello vissuto a Napoli “in scala ridotta”: in realtà delle differenze ci sono, quello salernitano è un Natale forse più “ancestrale” e “tenebroso”. Certo, anche a Salerno tradizionalmente scendono gli zampognari per la Novena di Natale, i botti fanno parte del paesaggio sonoro dell’ultimo scorcio di dicembre, e nelle pasticcerie (o “spezierie manuali”, come venivano chiamate a fine Ottocento) campeggiano susamielli, roccocò, raffiuoli, mostaccioli, divino amore, paste reali e cassate della tradizione napoletana.

I dolci casalinghi natalizi tipicamente salernitani, tuttavia, sono leggermente più semplici e rustici. Anzitutto le zeppole, ciambelle fritte e guarnite di zucchero o miele, addirittura un’antica credenza vuole che l’esplosione di una zeppola troppo gonfia porti male, e per scongiurare il pericolo si debba sputare nel fuoco e recitare la scaramanzia: “Puzzate jettà ‘o sango!” [“che possiate buttare il sangue”]; poi ci sono i cazuncielli, sorta di panzerotti di pasta dolce ripieni di cacao e castagne e poi fritti e bagnati di miele; e gli immancabili struffoli, forse di origine longobarda data l’origine germanica della parola, palline di pasta fritte e bagnate nel miele, tra l’altro ne esiste anche una versione salata condita con lardo e aglio.

La cena della vigilia di Natale (che comincia circa alle 19) è, come a Napoli, a base di pesce, venduto prima a via Porta di Mare, la cui piazza era chiamata appunto “Pietra del Pesce”, poi a Piazza Flavio Gioia. Il primo piatto sono gli immancabili spaghetti con le vongole (“lupini” prevalentemente) o, in mancanza di queste, con la tipica colatura di alici della Costiera Amalfitana; segue il capitone fritto, la frittura mista di pesce e il baccalà fritto o all’insalata; d’obbligo per contorno l’insalata “di rinforzo” (cavolfiore e sottaceti con olive, capperi e acciughe) e i broccoli di Natale; per dessert, insieme ai dolci sopra nominati, frutta secca a volontà.

Dopo cena, si aspettava la mezzanotte giocando a tombola o a “sette e mezzo”, mentre i bambini ascoltavano i cunti che, dalla bocca della nonna o dell’anziana zia, raccontavano loro storie di spiriti, streghe, diavoli e munacielli; al momento della nascita del Cristo, saranno proprio loro a portare in processione il Bambinello nel presepe al canto di “Tu scendi dalle Stelle”. Una tradizione tipicamente salernitana vuole che le donne compiano un “rituale di purificazione” girando per le stanze della casa con un braciere pieno d’incenso recitando formule propiziatorie.

Eccone una:

Uocchie, maluocchie,
frutticielle all'uocchie;
schiatta 'a mmiria
e ccrepa lu maluocchio.
Maluocchio, maluocchio,
chi tene mmiria pozza schiattare.
Chesta è 'accetta
ca ogne mmale annetta,
chesta è 'a ronga
ca onne mmale stronga.
Uocchio, maluocchio,
ddoje uocchie afferrano,
e ttre uocchie levano;
lu Patre, lu Figlio e lu Spiritussanto!
Fremmate, uocchio,
nu gghì cchiù 'nnanze!

Attenzione però ai bambini che nascono in questa notte: potrebbero diventare lupi mannari!

Per saperne di più: Francesco Maria Morese, L’Eredità degli Antenati, Cosenza, Luigi Pellegrini Editore, 2019.

Leggi tutto

Redazione Irno24 18/10/2023

Art Days Campania, a Salerno 3 eventi della fondazione Bartolomeo Gatto

Art Days chiama, la Fondazione Bartolomeo Gatto risponde. Per la terza edizione del primo evento diffuso e collettivo per l’arte contemporanea, che si svolge in Campania, Salerno c’è con tre appuntamenti dedicati ai mondi inesplorati di Bartolomeo Gatto. Il titolo di quest’anno è Crossing Layers, traccia che descrive l’assetto stratificato tipico del territorio campano e delle diverse identità che ne popolano la scena artistica.

E' proprio seguendo il solco di questo tema che la Fondazione Bartolomeo Gatto ha organizzato tre momenti strutturati come dei veri e propri percorsi. Sabato 21 ottobre, alle ore 21, piazza Bolognini a Salerno (che dal 1998 ospita la scultura di Bartolomeo Gatto dal titolo l’Abbraccio) diventerà il luogo della contaminazione artistica, con una performance/installazione tersicorea a cura di Campania Danza per la coreografia di Antonella Iannone.

Domenica 22 sarà aperto l’atelier di Bartolomeo Gatto, oggi sede della Fondazione. A Giovi, (in via Altimari 10), alle 12 ci sarà l’inaugurazione della mostra “Bricconcelle: forme liberate su tela”, percorso espositivo preparato personalmente dall’artista, prima della sua prematura scomparsa il 19 luglio 2021, ed ora proposto postumo e inedito.

Venerdì 27 ottobre, dalle 9 alle 13, al Comune di Salerno ci sarà il convegno sul tema “Arte e Natura: deontologia di un dialogo” per ragionare, attraverso diverse prospettive, sui diversi modi di intendere arte e natura e su come spesso l’una influenzi l’altra in una scambio simbiotico.

Leggi tutto

Redazione Irno24 08/09/2021

Il viaggio artistico di Guicheteau, Spinillo e Grieco nei luoghi danteschi

A Salerno, presso l'Atelier-Galleria Spinillo, vicolo G. Esposito 5/7, la mostra "Inferno, Purgatorio o Paradiso? Viaggio artistico nei luoghi danteschi", in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. La mostra, curata da Antonio Altilio, inaugura il 14 Settembre alle ore 19 e resterà aperta fino al 21. Sarà visitabile tutti i giorni dalle 19 alle 22.

Le tre artiste, Cecile Guicheteau, Luciana Spinillo e Patrizia Grieco, hanno iniziato durante il confinamento Covid a lavorare da lontano, pur in stretto contatto web, ad un progetto che portava in sè una vera e propria sfida. Come in un percorso attraverso i luoghi della Divina commedia, hanno a loro volta compiuto un viaggio attraverso il proprio vissuto per affrontare un tema così conosciuto e apparentemente classico in modo nuovo.

Cécile Guicheteau ha intersecato varie tecniche per esprimere un "Inferno" colorato e intenso, grave e armonico al tempo stesso, su tele grezze e materiale cartaceo; Luciana Spinillo ha viaggiato attraverso i tre luoghi danteschi utilizzando la ceramica per enigmatiche sculture, ma si è cimentata in disegni digitali - di raro effetto cromatico - presentati su plexiglas; Patrizia Grieco, viaggiando attraverso un paradiso sconosciuto, ha cercato di estrapolarne la contraddizione tra luce e piccolezze terrene, attraverso sculture ceramiche e in cartapesta.

Leggi tutto

Lascia un commento

Cerca...