Salerno, Loffredo: "Castello Arechi risorsa da valorizzare meglio"
"Prima cosa da fare è potenziare i trasporti e rendere molto più fruibile il sentiero pedonale"
Redazione Irno24 20/08/2023 0
"Il Castello di Arechi - scrive sui social il Presidente del Consiglio Comunale di Salerno, Dario Loffredo - rappresenta uno dei fiori all'occhiello del nostro territorio. Sono fermamente convinto, da tempo, che sia una risorsa da valorizzare meglio, come accade in tante altre realtà, dove siti di interesse storico-artistico, molto meno suggestivi, vengono promossi con grande attenzione.
La prima cosa da fare è quella di potenziare i trasporti e di rendere attrezzato e molto più fruibile il sentiero pedonale dedicato agli amanti delle passeggiate. Inoltre, occorre prevedere un intervento manutentivo per l'area verde circostante, in modo da evitare che le alberature possano causare danni o disagi.
Per questo, come amministrazione comunale, abbiamo già avuto due incontri con la Provincia ed altri ancora ce ne saranno per portare a termine questo ambizioso progetto. Il passaggio successivo sarà quello di coinvolgere gli operatori turistici".
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Redazione Irno24 20/06/2020
Spegne 131 candeline la pizza Margherita, ma è una festa amara
Compleanno amaro per la pizza Margherita, che qualche giorno fa ha “festeggiato” la sue 131 primavere con le vendite praticamente dimezzate a causa del Coronavirus e del lungo periodo di lockdown che fanno sentire i loro effetti anche in questa prima fase di riapertura, mettendo a rischio il futuro di 63mila pizzerie e circa 200mila addetti. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nei giorni in cui si celebra la nascita di uno dei simboli della cucina italiana nel mondo.
Proprio al giugno del 1889 risale, infatti, una lettera del capo dei servizi di tavola della Real Casa Camillo Galli che convocava il cuoco Raffaele Esposito della pizzeria Brandi al Palazzo di Capodimonte, residenza estiva della famiglia reale, perché preparasse per Sua Maestà la Regina Margherita le sue famose pizze. Nacque così la più nota delle pizze napoletane, condita con pomodoro, mozzarella di latte vaccino, basilico fresco, sale ed olio.
Da allora il fatturato della pizza nel mondo ha superato i 100 miliardi di euro, confermandosi un tesoro del Made in Italy e un simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo, tanto che l’Unesco ha proclamato nel 2017 l’arte dei pizzaioli patrimonio immateriale dell’umanità. La colonna portante di un sistema economico che la pandemia ha messo però in gravissime difficoltà.
Nel periodo pre-Covid 19 solo in Italia si sfornavano circa 8 milioni di pizze ottenute grazie all’utilizzo di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. La chiusura forzata dei locali ha avuto dunque un impatto devastante non solo sulle imprese e sull’occupazione ma anche sull’intero sistema agroalimentare che ha visto chiudere un importante sbocco di mercato per la fornitura dei prodotti.
Durante il lockdown dovuto all’emergenza gli italiani non hanno comunque voluto rinunciare alla margherita provando a farla in casa con il raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati. Con le prime riaperture in molti sono ricorsi prima alla consegna a domicilio e poi all’asporto pur di non farsi mancare il piatto simbolo del Made in Italy, anche se la ripartenza per i locali resta comunque difficile a causa di una diffusa diffidenza da parte di chi ha ancora paura e dell’assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i più accaniti consumatori di pizza.
Redazione Irno24 07/04/2021
Covid, Coldiretti: in Campania crack da 35 milioni per 700 agriturismi
Le chiusure affossano i 700 agriturismi della Campania con la primavera che è la stagione preferita dagli italiani per gite fuori porta e scampagnate. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti nel sottolineare che dall’inizio della pandemia l’agriturismo nazionale ha perso 1,2 miliardi di fatturato, 35 milioni di euro in Campania.
L’arrivo della bella stagione – sottolinea Coldiretti – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola.
Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.
In Campania l’offerta agrituristica – prima delle prescrizioni anti Covid – poteva contare su circa 24mila coperti per la ristorazione/degustazione e circa 5mila posti letto al coperto, cui vanno aggiunte le quasi 700 piazzole per il camping. In provincia di Salerno gli agriturismi dispongono di 7.500 coperti e 1.900 posti letto. Nel Sannio si superano i 5.000 coperti e si sfiorano i 1.000 posti letto. Poi Napoli con i quasi 3.900 coperti e 740 letti. Nelle province di Avellino e Caserta con circa 3.700 coperti e 690 letti ciascuna.
"I nostri agriturismi hanno dato una spinta determinante alla crescita del turismo nelle zone rurali - sottolinea Manuel Lombardi, presidente di Terranostra Campania - contribuendo a presidiare e tutelare il territorio come custodi del patrimonio agroalimentare, del paesaggio e delle strutture rurali. L'agriturismo autentico contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne e garantisce il rispetto delle distanze sociali, evitando l’affollamento. Nei nostri agriturismi le distanze si misurano in ettari e non in metri".
Redazione Irno24 25/03/2021
Ordinanza De Luca "sblocca" Campagna Amica, la soddisfazione di Coldiretti
"Siamo pienamente soddisfatti della decisione della Regione, che ha tenuto conto della nostra istanza presentata la settimana scorsa". Salvatore Loffreda, direttore Coldiretti Campania, esprime così la piena soddisfazione dopo l’ordinanza n° 11 che riapre la possibilità dei mercati all’aperto, consentendo il ritorno dei gazebo gialli di Campagna Amica nelle piazze di tutta la regione.
"Il lavoro svolto è stato fondamentale - sottolinea Loffreda - riapriranno già da domani i nostri mercati contadini, che da sempre sono un punto di riferimento per i consumatori e rappresentano un modello di vendita che avviene nel pieno rispetto delle normative sanitarie e delle regole previste per il contenimento del Covid: distanziamento tra banchi, ingresso contingentato, rispetto della distanza, utilizzo delle mascherine, dei guanti e di gel disinfettanti messi a disposizione dei clienti all’ingresso del mercato e presenti su ogni banco.
È una scelta di buon senso che incontra sia le esigenze degli imprenditori agricoli che dei tanti cittadini che hanno stretto con noi un rapporto di fiducia, di tutela dell’ambiente e della salute".