Specialità tipiche in tempo di Covid, la Campania svetta in Italia

In 20 anni un aumento del 167% dei prodotti salvati dal rischio estinzione

Redazione Irno24 18/11/2021 0

Sono ben 5.333 le specialità alimentari tradizionali presenti sul territorio nazionale nel 2021 in Italia salvate dalla pandemia grazie agli agricoltori per sostenere la rinascita del Paese. E’ quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni, presentato dalla Coldiretti al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione a Villa Miani a Roma.

La Campania si piazza in testa alla classifica delle regioni con più specialità tipiche, ben 569, davanti a Toscana (463) e Lazio (438). A seguire si posizionano l’Emilia-Romagna (398) e il Veneto (384), davanti al Piemonte con 342 specialità e alla Puglia che può contare su 311 prodotti.

A ruota tutte le altre Regioni: la Liguria con 300 prodotti tipici censiti, la Calabria (269), la Lombardia (262), la Sicilia (264), la Sardegna (217), il Trentino Alto Adige (207), il Friuli-Venezia Giulia (179), la Basilicata con 163, il Molise (159), le Marche (154), l’Abruzzo (149), l’Umbria con 69 e la Val d’Aosta con 36.

Grazie all’opera di intere generazioni di agricoltori, impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari, il numero delle tipicità regionali che l’Italia può offrire è passato – sottolinea Coldiretti – dalle iniziali 2.188 del primo censimento nel 2000 alle 5333 attuali con un aumento del 167% dei prodotti salvati dal rischio di estinzione, accelerato dall’emergenza sanitaria.

“Il primato della Campania – commenta Gennarino Masiello, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Coldiretti – conferma ancora una volta che la nostra terra è un concentrato straordinario di cultura del cibo, un sapere millenario che si è sedimentato grazie alle influenze e alle eredità dei tanti popoli che l’hanno attraversata e vissuta.

Dai Greci ai Romani, dai Longobardi ai Normanni, dagli Spagnoli ai Francesi, ogni contaminazione ha lasciato il segno in uno o più specialità alimentari, costruendo quel patrimonio immenso che arricchisce la Dieta Mediterranea e che non a caso è stato riconosciuto patrimonio Unesco proprio da uno studio condotto nel Cilento. L’ultimo riconoscimento Unesco è stato quello all’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, a conferma della grandezza della cultura del cibo in Campania”.

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Redazione Irno24 21/07/2020

Avviso pubblico per agevolazioni ad imprese campane in fase di avviamento

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania del 13/07/2020 è presente l’Avviso pubblico “Campania Start Up 2020” per sostenere la creazione e il consolidamento di start-up innovative. L’Avviso prevede una procedura di selezione a “graduatoria” e la concessione di agevolazioni per imprese in fase di avviamento.

Possono presentare domanda le micro e piccole imprese campane costituite da non più di 60 mesi dalla pubblicazione dell'avviso sul BURC e che risultino essere iscritte nel Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura alla Sezione speciale dedicata alle start-up innovative.

L'intensità di aiuto per ciascun beneficiario è pari al 70% della spesa ammissibile. L’importo massimo del contributo concedibile è pari a € 300.000, l'importo minimo del contributo concedibile è pari a € 50.000. La domanda di agevolazione deve essere compilata e presentata esclusivamente a mezzo PEC entro le ore 12.00 dell'11 settembre 2020. Ulteriori dettagli sul nostro blog dedicato alle imprese facciamoimpresa.eu.

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Redazione Irno24 03/03/2022

Soluzioni per disoccupati e precariato, De Luca incontra Ministro Orlando

Si è svolto questa mattina a Roma, presso il Ministero del Lavoro, un incontro tra il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e il ministro Andrea Orlando, nel corso del quale è stata affrontata anche la problematica relativa alla platea di disoccupati di lunga durata e delle sacche di precariato storico presenti in Campania.

De Luca ha rappresentato la peculiarità della situazione campana e richiesto l'attivazione di procedure di stabilizzazione attraverso un ruolo speciale ad esaurimento per i lavoratori idraulico forestali e per le quote residue degli LSU regionali.

Inoltre, De Luca ha chiesto di individuare forme di incentivazione all'assunzione per la platea dei disoccupati di lunga durata. Il ministro ha assicurato che gli uffici saranno impegnati a individuare le forme più utili allo sbocco occupazionale dei lavoratori.

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Redazione Irno24 08/04/2020

Limoni come oro, prezzo raddoppia: uso come disinfettante innalza domanda

Con lo scoppio dell’emergenza Coronavirus, è boom di richieste di limoni in Europa e nel resto del mondo con la produzione insufficiente che ha fatto quasi raddoppiare i prezzi. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti, dal quale si evidenzia che a spingere le quotazioni è l’incremento della domanda mondiale come disinfettante naturale.

Le esportazioni di limoni - sottolinea Coldiretti - sono sottoposte addirittura a controllo preventivo al pari di mascherine, ventilatori polmonari e altro materiale sanitario in Turchia dove l'agrume è impiegato in modo massiccio nella produzione di disinfettanti a base alcolica nelle abitazioni private e nei locali pubblici, con una conseguente impennata dei prezzi. Anche in Spagna, che è il primo produttore di limoni dell’Unione Europa. la domanda è aumentata enormemente mentre la produzione è risultata limitata per motivi climatici ed i prezzi sono schizzati.

L'Italia è il secondo produttore europeo dopo la Spagna con una superficie coltivata di poco più di 25.000 ettari dalla quale si sono ottenuti circa 3,8 milioni di quintali nel 2019. La regione maggiormente interessata dalla coltura è la Sicilia, dove si ottiene più dell’87% del raccolto nazionale ed a seguire la Campania e la Basilicata. Una produzione che non è sufficiente a soddisfare i consumi nazionali. La produzione nazionale era notevole in passato, ma negli ultimi decenni si è persa oltre la metà della superficie coltivata, a causa soprattutto - sottolinea Coldiretti - dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori al di sotto dei costi di produzioni.

I limoni italiani peraltro sono di migliore qualità e, a seconda del tipo, si trovano tutto l’anno: limoni “primofiore” tra la fine di settembre e la fine di novembre, limoni “invernali” tra dicembre ed aprile, limoni “bianchetti” tra aprile e maggio e limoni “verdelli” tra giugno e inizio settembre. Particolarmente rilevante è il gruppo dei limoni con riconoscimento comunitario, sono ben 6 i limoni IGP: Costa d’Amalfi, Rocca Imperiale, Siracusa, Sorrento, Femminello del Gargano, Interdonato di Messina.

Il caso eclatante dei limoni è la punta dell’iceberg dello sconvolgimento in atto sul mercato agroalimentare mondiale dove si riducono i commerci con fluttuazioni violente dei prezzi e carenze per alcune categorie di prodotto. Gli effetti della pandemia hanno fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dalla produzione agricola per l’alimentazione, l’ambiente e la salute dei cittadini - conclude Coldiretti - nel sottolineare che in uno scenario di questo tipo l’Italia in futuro potrà trarre beneficio dalla sua tradizione rurale ma occorre invertire la tendenza del passato a sottovalutare il patrimonio agroalimentare nazionale.

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