Vendemmia 2020 nel salernitano, ottima qualità ma preoccupa quotazione uve

Lo conferma un monitoraggio Coldiretti

Redazione Irno24 24/09/2020 0

E’ in corso in molte aree della provincia di Salerno la vendemmia 2020. Lo conferma un monitoraggio di Coldiretti Salerno. Un’annata molto positiva per la quantità di uva e la qualità della produzione ma con una crisi dei prezzi che rischia di abbattersi sul mondo vitivinicolo, creando problemi al settore.

“Il problema è il prezzo di quotazione delle uve - afferma il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano - più basso rispetto allo scorso ma non perché la resa delle uve sia alta o il tasso zuccherino basso, ma perché il congelamento commerciale causato dal Covid-19 si sta abbattendo sui produttori, con prezzi di ritiro delle uve che non coprono nemmeno i costi di produzione”.

L’andamento climatico è stato positivo con un’elevata piovosità nei mesi invernali e senza particolari criticità climatiche nei mesi più caldi. Un quadro che ha portato ad oggi a uve sane da un punto di vista fitosanitario, indispensabile premessa per la qualità.

Ma i consumi rappresentano un’incognita: “Le difficoltà nell’export e del canale di vendita Horeca ovviamente creano difficoltà al comparto - continua Tropiano - stiamo seguendo con attenzione l’andamento della vendemmia affinché i viticoltori non rischino di lavorare in perdita. Vigileremo per evitare che sulla nostra produzione si attivino speculazioni al ribasso del valore delle uve, fenomeno inaccettabile dopo i problemi già subiti in questi mesi dalle imprese agricole”.

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Redazione Irno24 01/05/2020

Coldiretti: "Riaprire agriturismi, crack da mezzo miliardo"

Occorre far riaprire subito i 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. E’ quanto chiede la Coldiretti in occasione della festa del Lavoro, tradizionalmente dedicata alle gite fuori porta in campagna, in riferimento all’inizio della Fase 2 il 4 maggio.

Nel rispetto delle misure di precauzione, ci sono tutte le condizioni per riaprire le strutture agrituristiche - sottolinea Coldiretti - che per effetto della chiusura forzata hanno già subito danni, secondo Terranostra, per mezzo miliardo di euro senza i classici ponti di primavera.

Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire subito, aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy.

Il conto è salato per le mancate scampagnate di primavera – continua Coldiretti – che colpiscono il sistema agrituristico in grande difficoltà dopo settimane di chiusura con 253mila posti letto vuoti e quasi 442mila posti a tavola deserti. A pesare sono state anche le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno.

In attesa della riapertura, anche per la festa del Lavoro diversi agriturismi – spiega Coldiretti – hanno organizzato dei veri e propri picnic a domicilio portando a casa grigliate, piatti tipici e dolci.

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Redazione Irno24 30/12/2020

Saldi in Campania, data ancora non fissata: riunione il 4 Gennaio

In relazione alla diffusione di notizie sulla data di inizio dei saldi invernali, la Regione ribadisce, come già annunciato, che sul tema è stata convocata insieme con le associazioni di categoria un'apposita riunione per Lunedì 4 Gennaio 2021. Pertanto, ad oggi, non è fissata alcuna data per l'inizio dei saldi in Campania.

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Redazione Irno24 30/01/2023

Chiusura negozi storici a Salerno, Confesercenti: "Si perde l'anima cittadina"

Pandemia, venti di guerra e caro bollette, un mix micidiale per migliaia di attività commerciali in Italia e anche in provincia di Salerno, un tessuto sociale che negli anni si è ulteriormente impoverito che ha costantemente bisogno di supporto e di sostegno per alimentare la vita quotidiana di cittadini e il lavoro di piccoli e medi imprenditori.

È questa la fotografia impietosa per grossi versi che Confesercenti Salerno traccia dopo tre anni tremendi di "crisi", alle quali si aggiungono l'inflazione, lo spettro della dura recessione e la certificazione della speculazione, elemento, quest'ultimo, che infastidisce forse in maniera preponderante la pubblica opinione e lede oltre ogni misura le "tasche" di molti piccoli consumatori.

Un dato che certifica un momento storico davvero critico è la continua chiusura degli esercizi commerciali tradizionali e storici, vera anima delle cittadine salernitane, cuore pulsante delle comunità, che non riescono più a mantenere l'onda d'urto delle continue "crisi" ed inesorabilmente vengono fagocitate dalla velocità del cambiamento che appartiene ai giorni d'oggi.

Commenta il presidente provinciale di Confesercenti, Raffaele Esposito: "Il mondo economico è cambiato in maniera velocissima negli ultimi 10 anni, il boom dell'e‐commerce ha devastato i negozi di vicinato e tradizionali, baluardi e presidi indispensabili delle nostre comunità, per i quali si è fatto troppo poco e solo nell'ultimo periodo si è pensato di programmare i distretti del commercio, forse unica ancora di salvezza se adeguatamente finanziati; non c'è stato un ricambio generazionale per la maggior parte delle attività, coi "figli" dei commercianti hanno scelto di studiare, di puntare alle professioni o ad altro, come ad esempio alle opportunità dell'economia digitale.

È chiaro che un commerciante che è prossimo alla pensione sceglierà di chiudere se non ha l'elemento della continuità aziendale; affitti alle stelle, caro energia e caro vita hanno determinato una lenta agonia delle attività tradizionali, che, unitamente alla pressione fiscale, si sono trasformate in attività a tempo per arrivare alla soglia minima pensionabile e "gettare" la spugna. Non possiamo assolutamente condannare tale atteggiamento, dopo una vita di lavoro e di sudore è giusta questa considerazione, resta però il rammarico e la consapevolezza, almeno per la parte istituzionale, di aver fatto poco per il sostegno e la continuità di queste attività.

Abbiamo, nel recente passato, lavorato ad una piattaforma digitale (www.buymore.it) per consolidare la tradizione dei nostri esercizi storici e tradizionali, ma offrire allo stesso tempo opportunità digitali e di economia circolare. Confesercenti non vuole lasciare sole e nel dimenticatoio le attività commerciali che da decenni hanno dato vita e lustro alle nostre comunità".

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