Anva-Confesercenti: "Immotivato stop a sagre e fiere, operatori esasperati"
Pietrofesa: "Costretti a restare a casa, senza alcuna motivazione"
Redazione Irno24 24/08/2021 0
“Sagre e fiere si possono tenere: ai sindaci chiedo ragionevolezza. Nella Anva-Confesercenti troveranno una controparte massimamente aperta al dialogo e collaborativa: ora abbiamo il dovere di salvare la categoria - in crisi - dei commercianti ambulanti”.
Il presidente provinciale di Salerno della Confesercenti, Raffaele Esposito, spiega: “Anche grazie ai chiarimenti sollecitati al Governo, la materia appare oggi ben disciplinata. Allo stato non esistono motivazioni che giustifichino ostracismi burocratico-amministrativi. Gli stessi che determinano perdite di giornate di lavoro da parte di operatori commerciali costretti a non poter allestire i loro stand. Osservati gli obblighi e rispettate le regole anti-contagio, le sagre e le fiere si possono e si devono tenere regolarmente. Coraggio, sindaci: facciamo ritrovare normalità ad un comparto fragile che ha subito molte perdite”.
Il coordinatore regionale Anva, Aniello Ciro Pietrofesa, aggiunge: “Elenchi e date alla mano, segnaliamo al presidente dell’Anci Campania ed ai cinque Prefetti tutte le inopinate mancate autorizzazioni di sagre e fiere. Di contro vengono però autorizzati spettacoli e manifestazioni private di tutti i tipi - mercatini dell’artigianato, dell’usato - a beneficio di operatori generalmente non titolari di licenze.
È un assurdo: noi operatori-contribuenti siamo costretti a restare a casa, senza alcuna motivazione. Questa ingiustificabile preclusione nei nostri riguardi sta facendo affondare il comparto in una profonda crisi. Gli operatori sono tanto esasperati che potrebbero scendere presto in piazza”.
La proposta ai sindaci: “Se hanno il timore di assumersi delle responsabilità, l’Anva è in grado di organizzare - su loro delega - le manifestazioni fieristiche, garantendone la totale sicurezza. L’Anva è pronta ad assumersi l’onere della responsabilità. Lo ha fatto a Camerota in occasione della festa di San Domenico: alla fine l’assessore Cammarano ci ha fatto i complimenti”.
Potrebbero interessarti anche...
Redazione Irno24 22/08/2022
Coldiretti, cibo come souvenir vacanze per un italiano su due
Oltre un italiano su 2 (56%) in vacanza quest’anno acquista prodotti tipici come souvenir, che si classificano come i preferiti nell’estate 2022, segnata dall’aumento dei prezzi del carrello della spesa, che rende ancora più preziosi i gustosi ricordi delle ferie. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixè in occasione del primo grande controesodo delle vacanze, che sono finite per la stragrande maggioranza dei 35 milioni di italiani in viaggio durante l’estate.
Tra le specialità più acquistate primeggiano a sorpresa i formaggi, davanti a salumi, dolci, vino e olio extravergine d’oliva, ma va forte anche il “ricordo virtuale” con quasi un italiano su due (42%) che ha postato sui social fotografie dei piatti consumati al ristorante o preparati in cucina durante le vacanze. L’acquisto di prodotti tipici come ricordo delle vacanze è una tendenza recente, favorita – sottolinea Coldiretti – dal moltiplicarsi delle occasioni di valorizzazione dei prodotti locali che si è verifica nei principali luoghi di villeggiatura, con percorsi enogastronomici, città del gusto, aziende e mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
Particolarmente apprezzate sono state infatti le scelte alternative per conoscere – sottolinea Coldiretti – una Italia cosiddetta “minore”, dai parchi alla campagna, dalla montagna fino ai piccoli borghi, che ben il 70%% degli italiani in vacanza dichiara di visitarli, magari anche solo con una gita in giornata. Molto gettonati secondo Terranostra e Campagna Amica i 25mila agriturismi presenti in Italia, spinti dalla ricerca di un turismo più sostenibile, che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività, con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness.
Nei piccoli borghi con meno di cinquemila abitanti nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche. La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile – spiega Coldiretti – delle vacanze in un Paese come l’Italia, che è leader mondiale del turismo enogastronomico, potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 316 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5450 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 80mila operatori biologici e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie con Campagna Amica.
Redazione Irno24 29/04/2020
Coldiretti: "Chiusura dei ristoranti dimezza le vendite di vino"
La chiusura di bar, hotel e ristoranti per arginare la pandemia di Covid-19 potrebbe portare a un taglio del 50% del valore delle vendite di vino in Europa. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti sugli effetti del prolungamento del lockdown al 1° giugno per la ristorazione, sulla base delle previsione dell’OIV (Organizzazione mondiale della vite e del vino).
In Italia quasi 4 cantine italiane su 10 (39%) registrano un deciso calo del fatturato con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro del vino italiano dal quale nascono opportunità di occupazione per 1,3 milioni di persone per un giro d’affari di 11 miliardi. A pesare – precisa Coldiretti – è la chiusura della ristorazione avvenuta in Italia e all’estero con un forte calo delle esportazioni, aggravato anche dalle difficoltà logistiche e della disinformazione.
Occorre trovare risorse aggiuntive comunitarie e nazionali per finanziare ogni utile strumento per la riduzione delle giacenze e per il contenimento della produzione di vino proveniente dalla prossima vendemmia. La Coldiretti ha presentato al Governo il piano salva vigneti con il quale, attraverso la distillazione volontaria, si prevede di togliere dal mercato almeno 3 milioni di ettolitri di vini generici da trasformare in alcol disinfettante per usi sanitari.
La misura avrebbe inoltre l’importante effetto di favorire l’acquisto di alcol italiano che sugli scaffali è stato il prodotto che ha registrato il maggior incremento di vendite che sono praticamente triplicate secondo Iri, ma anche di ridurre le eventuali eccedenze produttive. Il piano della Coldiretti prevede anche la vendemmia verde su almeno 30.000 ettari per una riduzione di almeno altri 3 milioni di ettolitri della produzione sui vini di qualità in modo da evitare un eccesso di offerta, considerate le conseguenze della pandemia sui consumi internazionali.
Redazione Irno24 28/09/2021
Petrolio, Coldiretti: effetto valanga da campi a tavola
In un Paese come l’Italia dove l'85% dei trasporti commerciali avviene per strada, l’impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione lungo la filiera, dal campo alla tavola. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al rincaro record delle quotazioni del petrolio.
L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché – sottolinea Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumentano anche i costi delle imprese. Nelle campagne salgono del 50% nell’ultimo anno, secondo l’analisi Coldiretti, i costi del gasolio per il movimento delle macchine come i trattori, ma in agricoltura il caro energia colpisce con l’arrivo dell’autunno pure le attività agricole che utilizzano il carburante per il riscaldamento delle serre (fiori, ortaggi e funghi), di locali come le stalle, ma anche per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali.
Il rincaro dei costi energetici – continua Coldiretti – si trasferisce sui costi di produzione nella filiera agroalimentare come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere, dalle confezioni di latte, alle bottiglie per olio, succhi e passate, alle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi. Il risultato è che, ad esempio, quando si acquista una passata al supermercato si paga più per la confezione che per il pomodoro contenuto.
In questo contesto – afferma Coldiretti – servono interventi strutturali per dotare il paese di una riserva energetica sostenibile puntando sulla filiera del biometano nel quale l’agricoltura italiana è all’avanguardia e che può contribuire al raggiungimento dell’obiettivo europeo del contenimento delle emissioni. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) – conclude Coldiretti – rappresenta in questo senso un’opportunità importantissima per il pieno sviluppo del potenziale offerto del settore del biometano agricolo con l’obiettivo di arrivare alla produzione del 10% di gas rinnovabili nella rete del gas nazionale.