Baronissi, la scuola San Francesco accoglie tredici bimbi ucraini
Sono tre in questa fase i mediatori linguistici e culturali a supporto dell’iniziativa
Redazione Irno24 21/03/2022 0
La scuola addobbata con palloncini gialli e azzurri. Decine di bambini con le bandierine arcobaleno della pace e tricolori. L’inno ucraino, l’inno italiano. Le poesie recitate in doppia lingua e caramelle a forma di cuoricino per tutti. L’Istituto San Francesco di Baronissi - guidato dalla dirigente Paola Rosapepe - ha accolto così i bambini profughi che fuggono dalla guerra in Ucraina.
Sono tredici – tra scuola dell’infanzia e scuola primaria – i piccoli che da oggi andranno a scuola: per loro una grande festa organizzata dai compagni di classe che, nell’atrio di ingresso del plesso scolastico, hanno sventolato bandierine e accolto gli amici con fragorosi applausi.
“Sono fino ad oggi 53 i profughi ucraini a Baronissi - rivela il sindaco Valiante - e la maggior parte sono donne e bambini. Abbiamo messo in moto la macchina dell'accoglienza, partendo proprio dalla scuola che è fondamentale nel processo di integrazione di questi ragazzi. Stiamo lavorando con le dirigenti scolastiche per far sì che ogni bambino e ragazzo in fuga dalla guerra possa essere accolto con il sostegno necessario e proseguire il proprio percorso educativo e formativo. I primi tredici bambini sono stati accolti, altri nei prossimi giorni inizieranno la scuola secondaria di primo grado e di secondo grado”.
“L’inserimento dei bambini nel sistema scolastico, anche attraverso il sostegno linguistico, è una priorità – fa eco la consigliera comunale delegata alla scuola, Luisa Genovese – sono tre in questa fase i mediatori linguistici e culturali a supporto dell’iniziativa. Presto saranno organizzate anche occasioni di socializzazione in orario extra-scolastico”.
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Le stuccature sono state realizzate con malta con granulometria idonea e reintegrate con tecnica riconoscibile mediante applicazione per stesure successive di colori ad acquerello, per ricostituire il tessuto cromatico e di riduzione dell’interferenza visiva. Le opere saranno benedette nel corso di una celebrazione in programma il 7 novembre, officiata dall’arcivescovo Bellandi e dal parroco don Salvatore Di Mauro.