La Salernitana ospita la Fiorentina, se perde potrebbe già retrocedere

In caso di sconfitta e di risultati sfavorevoli dagli altri campi, la serie B sarà certezza matematica

foto da pagina facebook Salernitana

Andrea Montinaro 20/04/2024 0

Domani alle 18:00 all’Arechi andrà in scena la 33a giornata di Serie A, terzultima partita casalinga della Salernitana che potrebbe decretare, in caso di sconfitta, il primo verdetto ufficiale di questo campionato. Se i granata, infatti, venissero battuti dalla Fiorentina, e nel contempo maturassero risultati sfavorevoli dagli altri campi, sarebbe matematica la retrocessione con 5 giornate d’anticipo. Una possibilità remota, ma non da escludere.

Il destino era segnato da tempo immemore e, visto lo sfiduciato e mortificante ambiente, che regna da mesi in casa Salernitana, non ci si aspetta un moto di orgoglio ma sembra essere nettamente più forte la “voglia” di mettere il punto definitivo, il più velocemente possibile, ad una scellerata annata di una squadra che non è mai riuscita a tenere viva nemmeno una flebile fiammella di speranza.

Colantuono riconfermerà lo stesso schieramento visto contro la Lazio: 3-4-2-1, con Costil a difendere i pali e Manolas che ritorna titolare al centro della difesa dal primo minuto, mentre Pirola e Gyomber saranno riproposti "braccetti" di sinistra e destra. A centrocampo, assente Coulibaly per squalifica, si dovrà fare a meno anche dell’acciaccato Maggiore; quindi occasione dall’inizio per il duo Legowski-Gomis. Sulle fasce agiranno i soliti Zanoli, a destra, e Bradaric, a sinistra. Davanti, il mister potrebbe rilanciare Weissman, sostenuto sulla trequarti dai riconfermati Candreva e Tchaouna.

Discorso diverso per una Fiorentina che sembra essere molto più concentrata sul percorso in Coppa Italia e Conference League che in campionato, dove ultimamente ha lasciato per strada qualche punto di troppo. In vista della semifinale contro l’Atalanta di mercoledì, Italiano lascia fuori Bonaventura (fastidio alla caviglia), Belotti (noie muscolari) e non convoca nemmeno Nico Gonzalez, Nzola e Beltran.

Confermato il solito 4-2-3-1 con la linea difensiva “tipo” formata da Biraghi, Martinez Quarta, Milenkovic e Kayode a copertura del portiere Terracciano. Possibile un turno di riposo anche per lo stesso Milenkovic, che potrebbe essere scalzato dall’ex Luca Ranieri. La mediana vedrà titolari Maxime Lopez e Duncan, con Arthur pronto a subentrare dalla panchina. Ali offensive saranno Sottil e Ikonè, con Barak ad agire sulla trequarti alle spalle dell’unica punta, Kouamè.

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"L’U.S. Salernitana 1919 piange Fulvio De Maio, uno dei calciatori che meglio hanno interpretato l’attaccamento alla maglia granata per tutta la vita. Fulvio De Maio difese la porta della Salernitana che nel 1969 vinse a Viareggio il Trofeo Dante Berretti con l’avvocato Giuseppe Tedesco alla presidenza.

Nella finale con la Solbiatese, finita 6-4 ai rigori, parò due tiri dagli undici metri. Nel 1970 esordì in prima squadra ad appena sedici anni contro il Matera. In granata, tra campionato e Coppa Italia, ha collezionato 69 presenze tra il 1968 ed il 1978.

Fulvio De Maio ha sempre voluto bene alla Salernitana, di cui ha poi continuato ad occuparsi come opinionista negli ultimi decenni. Domani - chiude la nota della società - l’U.S. Salernitana 1919 lo ricorderà giocando con il lutto al braccio e proverà a dedicargli un risultato importante. Addio, Fulvio".

"La morte di Fulvio De Maio - scrive il sindaco Napoli - addolora profondamente me e l'intera città di Salerno. 'Fulvietto' era innamorato di Salerno fin da giovanissimo quando ha indossato la casacca della Salernitana. Una passione che ha ispirato il suo impegno politico e la sua attività di commentatore sportivo sempre grintoso come sul terreno di gioco. Ai familiari ed amici - conclude il primo cittadino - un abbraccio di fraterno cordoglio".

Memorabile il commento con cui De Maio, nelle vesti di opinionista tv, "fulminò" l'allora ds della Salernitana, Acri, in merito al completamento dell'organico 2009/2010; per Acri i ruoli dei terzini erano coperti e De Maio chiosò con "E allor' stamm' 'nguaiat", diventato un autentico tormentone su Internet. De Maio mancherà a tutti per la simpatia con cui sdrammatizzava molti "delicati" temi calcistici.

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