Luci d'Artista, Confesercenti Salerno: "Polemiche non fanno bene alla città"

"Chiederemo al Sindaco un calendario con all'interno maggiori eventi ludici e di intrattenimento"

Redazione Irno24 05/10/2022 0

"La gente è stufa di sentire inutili polemiche, lo sono ancora di più i commercianti ed i piccoli imprenditori che sono esasperati dalle "crisi", dal caro vita e dal caro bolletta, che probabilmente farà chiudere per sempre migliaia di piccole imprese a conduzione familiare e sta già determinando la chiusura provvisoria, fino alla prossima primavera, di centinaia di attività, in barba alla famosa destagionalizzazione.

Certamente, questo gioco di polemiche non fa bene alla città e nemmeno a chi legge, interessato a visitare l'edizione di quest'anno, e non attira nessun interesse da parte del mondo economico salernitano, che aspira a ben altro, come ad esempio un ricco programma e quindi un adeguato calendario da poter eventualmente proporre ai propri clienti e ospiti.

“Luci d’artista” è l'unica manifestazione che si svolge in ambito regionale da tempo, che rivitalizza il Natale e i mesi "freddi", e che contribuisce a rimpinguare le casse di centinaia di piccoli esercenti e del settore turistico salernitano; negare questo vuol dire essere sconnessi con la realtà e la storicità dell'evento, e per questo noi di Confesercenti Salerno - recita la nota a firma del presidente Raffaele Esposito - siamo al fianco delle istituzioni salernitane che certamente garantiranno, nel limite delle disponibilità e delle normative in materia di risparmio energetico, la manifestazione alla città di Salerno, che servirà come sempre anche a tutte le attività "satelliti" della città.

Chiederemo al Sindaco Napoli ed all'Assessore Ferrara di concertare un calendario, possibilmente allungandolo rispetto alle date, soltanto oggi ipotizzate, con all'interno maggiori eventi ludici e di intrattenimento su suolo pubblico, una strategia che "paga" in termini di presenze ed interesse da parte dei potenziali ospiti, eventi che sicuramente richiamerebbero l'interesse di molti visitatori cittadini, regionali ed extraregionali. Naturalmente la città dovrà farsi trovare pronta con i dovuti servizi.

La nostra idea è quella di favorire un calendario di eventi su suolo pubblico, per rianimare il commercio cittadino del centro storico ma anche delle aree periferiche della città, che a nostro avviso andrebbero maggiormente coinvolte, ma anche della filiera turistica salernitana alberghiera ed extralberghiera di qualità".

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Domani mattina, venerdì 26 maggio, alle ore 10:15, al Molo Manfredi, nei pressi della Stazione Marittima, il Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, e l'Assessore al Turismo e alle Attività Produttive, Alessandro Ferrara, illustreranno le nuove mappe turistiche realizzate dall'amministrazione comunale ed installate in diversi punti strategici della città.

Saranno presentate anche le brochure turistiche informative in lingua italiana ed inglese che saranno distribuite negli infopoint e a tutte le associazioni di categoria, per la distribuzione capillare sul territorio cittadino.

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Cucine agriturismi potranno lavorare miele, marmellate e salumi

Marmellate, salumi, legumi, miele, vino, carni si potranno lavorare anche nella cucine delle aziende agricole e degli agriturismi. La Giunta regionale della Campania ha dato il via libera al regolamento di attuazione per la lavorazione, trasformazione e confezionamento dei prodotti agricoli per il sostegno dell’agricoltura contadina che introduce la possibilità di trasformare, lavorare e confezionare i prodotti agricoli da destinare alla vendita e alla degustazione direttamente nelle cucine delle aziende agricole e agrituristiche.

“Una svolta per tante imprese agricole - sottolinea il presidente di Coldiretti Salerno, Vito Busillo - questa semplificazione della filiera di trasformazione favorirà tante aziende familiari che vendono e fanno degustare prodotti agricoli che non si prestano ad una lavorazione industriale. Un’agricoltura di basso impatto ambientale che contribuirà alla difesa della campagna e al rilancio delle aree interne”.

Il regolamento definisce i prodotti per i quali è possibile la lavorazione e la trasformazione: frutti, fiori, vino ed olive, erbe officiali, castagne, frutta a guscio, funghi, tartufi e zafferano, cereali e legumi, prodotti di origine animale, confetture, miele, prodotti della panetteria. Un regolamento che integra bene territorio e agricoltura, semplifica il lavoro degli agricoltori e che favorirà il rilancio delle aree interne a rischio spopolamento.

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Redazione Irno24 28/10/2020

Covid, Coldiretti: "Ristoranti in piazza con vendite dimezzate"

Le vendite di cibi e bevande nel settore della ristorazione sono praticamente dimezzate (-48%) nel corso dell’anno con un impatto drammatico a valanga sull’intera filiera, dai tavoli dei locali fino alle aziende agricole e alimentari nazionali. E’ quanto emerge da una elaborazione della Coldiretti sulla base dei dati Ismea in occasione della mobilitazione in piazza dei ristoratori con la Fipe sulle pesanti conseguenze dell’emergenza Covid.

Il crack della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie, ristoranti e pizzerie ha un effetto negativo sull’intero agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato - sottolinea Coldiretti - di oltre 9,6 miliardi per le mancate vendite di cibo e bevande nel 2020. Un drastico crollo dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

Nell’attività di ristorazione sono coinvolte circa 330mila tra bar, mense e ristoranti lungo la Penisola ma anche 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro. L’emergenza rischia di penalizzare ingiustamente anche l’agriturismo nazionale che può contare secondo Campagna Amica su 24mila realtà diffuse lungo tutta la Penisola spesso situate in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto.

Si tratta forse – conclude Coldiretti – dei luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche e alleggerire gli assembramenti nelle città. “Le limitazioni alle attività di impresa devono dunque prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come il taglio del costo del lavoro con la decontribuzione protratta anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di Stato” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’importanza della rapidità degli interventi a fondo perduto per agriturismi e ristoranti per incentivare l’acquisto di prodotti alimentari Made in Italy”.

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