Premio "Sichelgaita" al Liceo Tasso di Salerno, il racconto dei docenti
"Il Comune è stato premiato per l’edilizia, noi perché costruiamo ingegni"
Federica Garofalo 21/01/2021 0
Il 17 dicembre 2020, al liceo classico Torquato Tasso di Salerno è stato attribuito, insieme al Comune, il Premio Internazionale Principessa Sichelgaita, ideato dallo Studio Legale Incutti. A Palazzo di Città, a ricevere il premio, la dirigente scolastica, prof.ssa Carmela Santarcangelo, e la prof.ssa Maria Grazia Crapis, docente di Storia e Filosofia, che sintetizza così le motivazioni: "Il Comune è stato premiato per l’edilizia, noi perché costruiamo ingegni".
La prof.ssa Crapis è reduce dalla Settimana dello Studente gestita per la maggior parte dai ragazzi, e ci fornisce qualche retroscena: "Già quest’estate l’avvocato Incutti mi ha annunciato di voler premiare il liceo. Avevamo sperato di organizzare per l’occasione un evento a scuola, ma le norme per la pandemia hanno deciso diversamente".
Pandemia che lei e i suoi studenti del triennio hanno affrontato con la didattica a distanza, cercando di comprenderne il funzionamento e le strategie migliori, e che continua tuttora; la prof.ssa Crapis non esita a definirla meno efficace di quella in presenza, ma con degli aspetti di grande positività. "Questi aspetti sono legati alla metacognizione e dunque al tempo che ogni singolo studente ha a disposizione per assimilare i contenuti di apprendimento.
Questo tipo di didattica insegna a conoscersi, e a conoscere il proprio personale modo di apprendere, potendo contare su un tempo più fluido, senza il limite della campanella; alcuni ragazzi sono perfino migliorati, proprio perché si sono guardati meglio dentro. Sono convinta che le future generazioni non saranno segnate soltanto negativamente dal periodo Covid, ma anche in modo positivo, con una maggiore consapevolezza di sé".
A proposito di consapevolezza, la prof.ssa Crapis nota che oggi i suoi studenti hanno una consapevolezza maggiore - rispetto al passato - della storia della loro città, e dunque anche di personaggi come Sichelgaita. "Li portiamo in luoghi come i Giardini della Minerva, sfruttiamo gli spunti che ci danno i manuali scolastici, ospitiamo anche scrittori salernitani come Dorotea Memoli Apicella, facciamo del nostro meglio perché conoscano il passato del loro territorio, cosa che quando io ero studentessa non era comune".
E il Premio Sichelgaita potrebbe essere un trampolino di lancio anche in questo senso, magari partendo da una riflessione tra docenti e studenti.
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Redazione Irno24 16/06/2020
Truffe "in trasferta" a danno di anziani, in 12 non potranno più tornare a Salerno
In questo periodo di emergenza Coronavirus, il Questore di Salerno ha inoltrato, nella prima metà del mese di giugno, 2 proposte di misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale nei confronti di altrettante persone che, registrando a loro carico numerosi pregiudizi di polizia, hanno dimostrato di essere particolarmente inclini a violare le leggi e con ciò rappresentare un pericolo per la collettività.
Nello stesso periodo il Questore ha emesso 12 provvedimenti di Divieto di Ritorno nei confronti di persone, pluripregiudicate che, fuori dal luogo di residenza, hanno per lo più posto in essere truffe o tentativi di truffa nei confronti degli anziani, approfittando della loro vulnerabilità acuitasi con l’emergenza sanitaria in corso, violando altresì, le misure di contenimento della diffusione del contagio.
Infine, 12 sono i provvedimenti di Avviso Orale, adottati dal Questore nei confronti di persone pregiudicate che, in particolare in questo periodo, hanno manifestato spregio verso le regole del vivere civile, contravvenendo alle misure di contenimento della diffusione da contagio da Coronavirus.
Redazione Irno24 03/11/2020
GdF Salerno scopre maxi frode alla banca, 9 arresti: c'è anche un direttore di filiale
Questa mattina, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno hanno dato esecuzione ad un’ordinanza del GIP del locale Tribunale che, su richiesta della Procura, dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 9 persone. Si tratta di S.A. (classe 1974), direttore della filiale di una banca di rilievo nazionale; di N.F. (classe 1961) e D.G.M. (classe 1963), entrambi funzionari di banca all’epoca impiegati presso la medesima sede del direttore; di R.G. (classe 1979), M.M. (classe 1969), C.D. (classe 1968), C.D. (classe 1960), I.M. (classe 1985) e A.V. (classe 1951), i rimanenti componenti del sodalizio, tutti di Salerno e provincia.
Le ipotesi di reato vanno dalla truffa al falso, al riciclaggio ed all’autoriciclaggio. Viene prefigurata, infatti, l’esistenza di una vera e propria associazione a delinquere, il cui unico scopo era quello di frodare l’istituto di credito, attraverso l’erogazione di finanziamenti che, una volta elargiti, venivano restituiti soltanto in minima parte. Il sistema escogitato sfruttava, dall’interno, le maglie larghe delle istruttorie per il cosiddetto credito al consumo, che nel caso di specie portava alla concessione del prestito nell’arco di 24 ore (si parla, infatti, di finanziamenti “easy”).
Ben definiti i compiti dei membri dell’organizzazione, nell’ambito della quale il direttore della filiale ed i due funzionari con lui in servizio predisponevano il carteggio necessario per autorizzare l’accreditamento delle somme, con tanto di buste paga e dichiarazioni dei redditi false, attestanti fittizi rapporti di lavoro. Altri cinque degli arrestati, invece, avevano il compito di reclutare gli “pseudo clienti”, persone disposte a presentarsi allo sportello per aprire il conto corrente e richiedere il prestito, che venivano assistite passo dopo passo nell’iter istruttorio e alle quali erano forniti i documenti necessari per accedere ai finanziamenti.
Bisognava scegliere bene i complici ai quali proporre "l’affare", chiamati a prestarsi al raggiro ai danni della banca, dietro la promessa di qualche migliaia di euro. Parliamo, per lo più, di persone prive di fonti di reddito, talvolta senza fissa dimora, anche con precedenti penali, che mai avrebbero avuto il riconoscimento del credito, se la loro pratica non fosse stata istruita con documentazione del tutto “farlocca”. Ed infatti, la gran parte dei formali beneficiari dei prestiti venivano proprio dai Comuni di residenza dei cinque incaricati di intercettarli, Salerno e altri centri della provincia, Eboli, Battipaglia, Montecorvino Pugliano e, addirittura, Castelnuovo Cilento, distante 60 km (più di un’ora di auto) dalla filiale di Bellizzi (SA), base dell’organizzazione. Neppure sono mancati un paio di nuovi correntisti giunti direttamente dalla provincia di Napoli.
Questa attività di intermediazione tra i clienti e l’istituto di credito, svolta nella totale assenza delle abilitazioni di legge, integra peraltro un’ulteriore fattispecie di delitto, sanzionata con la reclusione fino a tre anni e la multa fino a 10.000 euro. Per l’ultimo dei nove arrestati, A.V. (classe ’51), legale rappresentante di una società di comodo, è scattata la più pesante accusa di riciclaggio, in quanto si è prestato a simulare la vendita di un’autovettura per giustificare il trasferimento dei fondi concessi dalla banca, così da farne perdere definitivamente le tracce.
Per non far partire subito i controlli interni, venivano adottati alcuni semplici accorgimenti, come quello di lasciare sul conto, almeno all’inizio, una giacenza minima, con cui pagare regolarmente le prime rate del rimborso. Dopo alcuni mesi, però, è arrivata una segnalazione di anomalie, direttamente dalla Direzione Centrale dell’istituto. Il responsabile della filiale si è trovato costretto quindi, suo malgrado, a denunciare alla locale Stazione dell’Arma la probabile truffa, di cui egli stesso era, in realtà, uno dei principali artefici.
Nel corso delle successive indagini, i militari delle Fiamme Gialle hanno così ricostruito che, a fronte di una novantina di finanziamenti concessi, per un’erogazione complessiva di oltre 800.000 euro, alla banca sono state rimborsate rate per neanche un decimo (meno di 80.000 euro). Considerato che agli “pseudo clienti” veniva lasciata grosso modo la metà delle somme, l’organizzazione ha potuto così incassare, nel brevissimo arco temporale di tre mesi, profitti illeciti nell’ordine di 350.000 euro. Nella stessa giornata, infine, sempre i Finanzieri di Salerno hanno proceduto al sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di liquidità per circa 73.000 euro, nella disponibilità di tre degli indagati, nei cui confronti sono formulate anche le accuse di riciclaggio ed autoriciclaggio.
Redazione Irno24 07/08/2021
Salerno, spacciatore sorpreso nei pressi di un bar del Lungomare
Nel pomeriggio di ieri, durante i controlli in strada nel centro di Salerno, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato D.M.F., battipagliese classe 1995, per detenzione di sostanze stupefacenti al fine di spaccio.
In particolare, nei pressi di un bar in Lungomare Trieste, i poliziotti hanno notato alcuni movimenti sospetti del giovane, probabilmente intento a spacciare, e lo hanno controllato: è stato trovato in possesso di hashish e marijuana nonché della somma di euro 150 suddivisa in banconote di piccolo taglio.
Inoltre, gli agenti hanno perquisito l’abitazione dell’indagato, rinvenendo ulteriore sostanza stupefacente di tipo hashish e marijuana (per un peso complessivo di circa 80 grammi) ed un bilancino elettronico di precisione. Per quanto accertato, il giovane, già gravato da numerosi pregiudizi di polizia, è stato dichiarato in arresto.