Recovery Plan, Coldiretti: "Campania ha bisogno di green economy"
Masiello: "Regione d’Italia con il più alto numero di prodotti agroalimentari tradizionali"
Redazione Irno24 08/01/2021 0
"L'agroalimentare ha cambiato il volto della Campania e restituito dignità ad un territorio su cui gravava un racconto cupo e negativo". Commenta così Gennarino Masiello, presidente regionale di Coldiretti e vicepresidente nazionale, la nuova versione del Recovery Plan che frena sulla destinazione green dei fondi europei.
"Con i tagli all’agroalimentare - denuncia Masiello - si ferma la decisa svolta verso la rivoluzione verde che la nostra regione ha messo in campo utilizzando gli stessi fondi comunitari. Vorrei ricordare da dove siamo partiti e dove siamo adesso. Vent'anni fa si raccontava di una terra martoriata dall'inquinamento e dall'abbandono dei campi. Oggi la Campania ha riconquistato l'attrattività nel mondo, che solo il Covid è riuscito a frenare spezzando i flussi turistici.
Siamo la regione d’Italia con il più alto numero di prodotti agroalimentari tradizionali, ben 531. Siamo a 56 tra Dop, Igp e Stg, con l’ultimo riconoscimento alla rucola della Piana del Sele. Abbiamo una crescita costante delle aziende biologiche. Nelle nostre cinque province, dalle aree interne alla costa, abbiamo il più alto livello di controllo sul territorio agricolo e sulle filiere.
In altre parole, la Campania è tornata ad essere la terra felix che stupiva i visitatori fin dai tempi dei romani. Eppure c'è ancora lavoro da fare, sull'economia circolare, sulle fonti rinnovabili, sulla gestione dei boschi, sull'agricoltura di precisione, sull'utilizzo sostenibile dell'acqua. Ecco perché chiediamo al Governo di non cambiare strategia, in un momento in cui proprio l’emergenza globale provocata dal Coronavirus ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza.
Insieme a tutta l'Italia rischiamo di essere gli unici nell’Unione Europea a non valorizzare nei progetti il proprio potenziale agricolo ed alimentare, che rappresenta un realtà di primato a livello europeo ed internazionale. Bisogna ripartire dai nostri punti di forza nell’agroalimentare che – conclude Masiello – ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può offrire, con la rivoluzione verde, preziosi posti di lavoro green nei prossimi dieci anni, come dimostra il boom del 14% di nascite di nuove imprese agricole under 35 negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza rispetto agli altri settori".
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Redazione Irno24 01/12/2020
Ristori agriturismi campani respinti per burocrazia, Coldiretti punta sui "CAA"
Oltre al danno la beffa. Alcuni agriturismi – comunica Coldiretti Campania – già colpiti pesantemente dalle restrizioni da Covid, stanno ricevendo PEC dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione in cui si respinge l'istanza di ammissione al bonus previsto dal bando dello scorso settembre. "La domanda non è ammessa – si legge nelle missive – in quanto il richiedente non risulta iscritto nell'Albo Regionale degli operatori agrituristici e non risulta agli atti dell'Amministrazione documentazione attestante l'operatività dell'impresa".
Il paradosso è che spesso chi ha ricevuto il rifiuto del ristoro è attivo da molti anni, così come risulta all’Agenzia delle Entrate, ma non è stato inserito nell’Albo. La vicenda – spiega Coldiretti Campania – viene da lontano ed è il tipico caso di burocrazia inutile. Il presidente Masiello e il direttore Loffreda hanno inviato una nota al neo assessore all’agricoltura Caputo per affrontare e risolvere definitivamente la vicenda kafkiana.
"Si fa presente - scrivono i vertici di Coldiretti Campania – che in merito all’aggiornamento di detto Albo Regionale, la nostra organizzazione ha più volte sollevato la necessità di aggiornare l’attuale legge regionale sull’agriturismo del 2008, non più adeguata alla Riforma Delrio, che prevedeva un ruolo attivo delle Province nell’aggiornamento dell’Albo, poi trasferito ai Comuni ma senza un’efficace procedura.
Di fatto, ad oggi, l’aggiornamento di detto Albo è demandato all’azione degli stessi Comuni, che spesso omettono di comunicare ai competenti uffici dell’Assessorato Regionale l’inizio attività o la chiusura dei servizi agrituristici sul proprio territorio. Inoltre, gli Uffici tecnici comunali acquisiscono la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ma non hanno alcuna competenza per verificare la sussistenza dei requisiti dell’azienda per l’attivazione dei servizi agrituristici. Salvo poi scoprire frodi, come dimostrano le periodiche inchieste della magistratura e della Guardia di Finanza.
Per affrontare questa ed altre problematiche relative alla salvaguardia degli agriturismi, Coldiretti Campania nel marzo 2017 ha presentato alla Regione una articolata proposta per una nuova legge in materia, che valorizzi e tuteli la multifunzionalità agricola. La proposta di legge giace ancora in Commissione Agricoltura, dove si è tentato uno stravolgimento, snaturando così il vero agriturismo.
In attesa di riprendere un’ampia discussione sulla necessità di una nuova legge regionale sull’agriturismo – proseguono Masiello e Loffreda – si chiede all’Assessorato di intervenire per evitare che le comunicazioni di rigetto alle domande di sostegno possano produrre un paradosso: l’esclusione di chi ne ha diritto per comprovata attività e l’accoglimento per chi non ne ha diritto.
Coldiretti Campania propone, pertanto, all’Assessorato di prevedere l’aggiornamento dell’Albo Regionale degli operatori agrituristici esclusivamente attraverso i CAA (Centri di Assistenza Agricola), che detengono i fascicoli aziendali e sono in grado di asseverare la reale dimensione delle strutture, ovvero i posti letto e i coperti consentiti. Solo così l’Assessorato regionale potrà avere certezza della veridicità dell’elenco, grazie al vaglio preventivo che solo i centri di assistenza agricola sono in grado di effettuare".
Redazione Irno24 28/03/2023
Ordine Ingegneri Salerno, seminario su mobilità e trasporti
Si terrà giovedì 30 marzo, alle ore 15, presso il Grand Hotel Salerno, il seminario, organizzato dall'Ordine degli Ingegneri della provincia di Salerno, sul tema "PNRR regionale, strategie di pianificazione e programmazione delle infrastrutture di collegamento alla rete nazionale per la mobilità e il trasporto".
Una moderna rete dei trasporti del settore economico-commerciale e delle città è fondamentale per la crescita di un paese. A tal uopo, occorre necessariamente agire con prontezza e competenza per trovare beneficio nella spesa degli oltre 2 miliardi di euro di risorse stanziate dall'UE per l'Italia.
Gli investimenti previsti nel PNRR in Campania ammontano a 630 milioni di euro per interventi infrastrutturali di sviluppo dei collegamenti delle aree Zes con la rete nazionale dei trasporti, in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T). Ulteriori 1,2 miliardi di euro sono riservati ai più importanti porti del Mezzogiorno.
Le azioni prioritarie da pianificare e implementare saranno rivolte principalmente a: realizzare efficaci collegamenti tra le aree portuali e industriali e la rete infrastrutturale ferroviaria e stradale facente parte delle reti di trasporto principali, così da consentire ai distretti produttivi di ridurre tempi e costi nella logistica (i cosiddetti collegamenti di ultimo "miglio"); digitalizzare e potenziare la logistica, i sistemi urbani del traffico e della mobilità, nonché migliorare l'efficientamento energetico e ambientale delle aree retro portuali e industriali appartenenti alle Zes; incrementare la resilienza e la sicurezza delle infrastrutture di accesso ai porti.
Redazione Irno24 20/08/2022
Il noleggio a lungo termine, una realtà mainstream
Il noleggio a lungo termine può ormai essere considerato una realtà mainstream, nota a tutti. In effetti, si tratta di una formula che ha ottenuto nel corso degli ultimi anni un notevole successo, per via di numerosi aspetti: in primis, le caratteristiche di flessibilità del servizio, ma anche e soprattutto la possibilità di non dover dare alcun anticipo. A ben vedere, è proprio questo il fattore distintivo e vantaggioso rispetto al classico acquisto.
Certo, ci sono anche altri fattori che vale la pena di mettere in evidenza: la rata fissa, che evita brutte sorprese e consente di pianificare le spese con congruo anticipo; e il non doversi preoccupare della svalutazione, a differenza di quel che accade in caso di acquisto. La sezione di Rent4you, compagnia specializzata nel long term rent, mette a disposizione una gamma davvero ampia di offerte noleggio a lungo termine senza anticipo, con più di cento modelli fra cui scegliere, che permettono di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e assecondare i gusti più diversi.
Peraltro, il noleggio a lungo termine ha tutte le carte in regola per poter essere ritenuto una soluzione green: un aspetto che di certo non è di secondaria importanza nel contesto economico e sociale attuale, in cui si presta la massima attenzione alla sostenibilità ambientale, anche e soprattutto in materia di mobilità. Se si presta fede ai numeri di Aniasa, per esempio, a partire dai primi mesi dello scorso anno è stato registrato un boom per i modelli ibridi ed elettrici, non solo per il noleggio a lungo termine, ma anche per quello a breve e medio termine.
Le immatricolazioni per il noleggio coprono il 35% della quota complessiva per i veicoli elettrici e il 42% della quota complessiva per gli ibridi plug-in. In termini più semplici, in Italia circa 4 auto elettrificate su 10 vengono immatricolate dalle compagnie di noleggio. Ecco, quindi, che la macchina di proprietà non è più un obbligo, e neppure un mito da inseguire a tutti i costi.
Un numero crescente di persone ha avuto l’occasione di scoprire forme di mobilità nuove, che si distinguono da quelle passate per la loro flessibilità. È il caso del noleggio a lungo termine, appunto: un mercato che sembra essere riuscito a superare le conseguenze della pandemia da Coronavirus, con un incremento della flotta pari al 7%: meglio del periodo pre Covid, insomma.