Ritiro ingombranti, numero verde Salerno Pulita non attivo

Per usufruire del servizio è necessario telefonare al numero 0892882036

Redazione Irno24 01/09/2020 0

Salerno Pulita comunica che, per motivi di riorganizzazione, il numero verde 800563387 per il ritiro degli ingombranti non è più attivo. In attesa che venga istituito un nuovo numero verde, per prenotare il servizio di ritiro gratuito degli ingombranti presso il proprio domicilio sarà necessario telefonare al numero 0892882036 del centro di raccolta Arechi.

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Redazione Irno24 31/12/2020

Divieto di accensione, lancio e sparo di fuochi artificiali a Salerno

Con apposita ordinanza, il sindaco di Salerno ordina il divieto assoluto, nel periodo dal 31 dicembre 2020 al 7 gennaio 2021, su tutto il territorio comunale, in luoghi sia pubblici che privati, di accensione, lancio e sparo di fuochi d’artificio, mortaretti, petardi, bombette e articoli pirotecnici similari, fatto salvo gli utilizzi autorizzati ai sensi e per gli effetti delle norme vigenti.

Limitatamente agli articoli pirotecnici di libero commercio, è consentito l'uso unicamente in zone isolate e comunque a debita distanza da persone e animali, fermo restante il divieto all'interno ed in prossimita di scuole, ospedali, uffici pubblici, luoghi di pubblico e in tutte le vie e/o piazze.

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Redazione Irno24 11/01/2023

Questura Salerno, il 15 gennaio open day ufficio passaporti

Domenica 15 Gennaio sarà aperto lo sportello dell'ufficio passaporti della Questura di Salerno per la ricezione delle istanze di persone prive di prenotazione online. Lo sportello sarà attivo dalle 9 alle 12 ed acquisirà un numero massimo di 50 istanze.

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Redazione Irno24 14/05/2021

Streaming illegale, smantellata organizzazione: perquisizioni anche a Salerno

Vasta operazione della Polizia di Stato contro la pirateria audiovisiva finalizzata al contrasto del fenomeno delle IP TV illegali. I provvedimenti sono stati eseguiti in diverse città italiane e sono stati impiegati nell’operazione più di 200 specialisti provenienti da 11 Compartimenti regionali della Polizia Postale (Catania, Palermo, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Ancona, Roma, Cagliari, Milano, Firenze, Venezia), che operando sul territorio di 18 province hanno smantellato la complessa infrastruttura criminale, sia sotto il profilo organizzativo che tecnologico.

La Procura Distrettuale di Catania ha coordinato approfondite indagini, durate diversi mesi, in materia di pirateria audiovisiva finalizzate al contrasto del fenomeno delle IP TV illegali, delegate alla Polizia postale e delle Comunicazioni che aveva segnalato l’esistenza di una complessa infrastruttura tecnologica operante a livello nazionale e responsabile della diffusione via Internet, attraverso numerosi siti, del segnale illegalmente captato di numerose piattaforme di contenuti televisivi a pagamento (Sky; DAZN; Mediaset; Netflix).

Il Pubblico ministero titolare delle indagini ha contestato ai 45 indagati il delitto di associazione a delinquere finalizzato alla commissione dei delitti di accesso abusivo a sistema informatico protetto da misure di sicurezza (615 ter aggravato c.p.), di frode informatica aggravata dall’ingente danno arrecato (art. 640 ter c.p.) e di abusiva riproduzione e diffusione a mezzo Internet di opere protette dal diritto di autore e opere dell’ingegno (art. 171 ter legge n. 633/1941). Una importante “centrale” è stata individuata nella città di Messina, la sua disattivazione e sequestro ha fatto rilevare che essa gestiva circa l’80% del flusso illegale IPTV in Italia.

L’associazione per delinquere si basa su uno schema piramidale e vede il sinergico operare di diversi soggetti i quali, pur non essendo personalmente noti gli uni agli altri, si legano stabilmente per costruire i vari tasselli della struttura illecita. In tale modo, i contenuti protetti da copyright vengono, dapprima acquistati lecitamente, come segnale digitale, dai vertici dell’organizzazione (le c.d. “Sorgenti”) e, successivamente, attraverso la predisposizione di una complessa infrastruttura tecnica ed organizzativa, vengono trasformati in dati informatici e convogliati in flussi audio/video, trasmessi attraverso una fitta intelaiatura criminale ad una rete capillare di rivenditori ed utenti finali, dotati di connessione internet domestica ed apparecchiature idonee alla ricezione (l’ormai noto “pezzotto”).

Le complesse indagini, compiute dalla Polizia Postale di Catania, fin dalle prime investigazioni avevano messo in luce la presenza su Telegram, in vari social network e in diversi siti di bot, canali, gruppi, account, forum, blog e profili che pubblicizzavano la vendita, sul territorio nazionale, di accessi per lo streaming illegale di contenuti a pagamento tramite IPTV delle più note piattaforme. Le investigazioni si sono avvalse di complesse attività di analisi informatiche, documentali, riscontri bancari e servizi di osservazione ed appostamento.

Nel corso delle perquisizioni è stato sequestrato numeroso materiale informatico nonché i server ed i dispositivi illegali utilizzati per le connessioni e le attività di diffusione dello streaming. Nelle abitazioni di alcuni degli indagati è stato sequestrato denaro in contante per decine di migliaia di euro ritenuto provento dell’attività illecita. L’attività fraudolenta che consta di circa 1.500.000 di utilizzatori, che pagano € 10 al mese, ha prodotto un volume d’affari per la criminalità pari a € 15.000.000 mensili, ed al contempo ha determinato un ben superiore mancato introito per i fornitori di servizi televisivi a pagamento.

Le città interessate dalle perquisizioni sono state: Roma, Catania, Messina, Siracusa, Bari, Taranto, Fermo, Verona, Palermo, Agrigento, Napoli, Caserta, Salerno, Pisa, Pistoia, Milano, Potenza e Cagliari.

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