Saldi invernali in Campania dal 5 Gennaio al 1° Marzo

E' uno dei provvedimenti approvati dalla Giunta Regionale nella seduta odierna

Redazione Irno24 30/11/2021 0

La giunta regionale, nella seduta odierna, ha approvato, tra gli altri, i seguenti provvedimenti; Percorsi turistico-culturali, naturalistici ed enogastronomici ottobre 2021-settembre 2022: su proposta dell'assessore al turismo, Felice Casucci, sono state programmate risorse pari a € 2.150.000, a valere sul POC 2014-2020. Di questi, € 2.000.000 destinati ai comuni non capoluogo di provincia e € 150.000 per azioni di promozione e comunicazione delle iniziative a cura dell'Agenzia regionale Campania Turismo;

Saldi invernali: la giunta ha approvato il calendario dei saldi invernali in Campania dal 5 gennaio al 1 marzo 2022; Fondo per il sostegno alle attività economiche colpite dalla pandemia: la giunta ha programmato risorse per oltre 30 milioni di euro ripartite tra interventi in favore di parchi acquatici, parchi tematici, acquari, parchi e giardini zoologici; interventi connessi alla Legge "Cinema Campania"; sostegno alle imprese esercenti il trasporto turistico; sostegno agli ambiti territoriali Distretti del commercio; specifiche misure di equity per le aziende campane a rischio fallimento;

Concorso "Shoah: comprendere è impossibile, conoscere è necessario": la giunta promuove un avviso pubblico destinato alle scuole di ogni ordine e grado, che potranno presentare materiali audiovisivi che raccontano luoghi ed esperienze legate alla Shoah in Campania. In palio buoni libro e visita nei campi della memoria in Polonia;

Voucher ai minori per l'accesso gratuito all'attività sportiva: la giunta attribuisce all'Agenzia Regionale Universiadi per lo Sport € 4.500.000 fino al 2023 per l'attuazione di interventi di accesso gratuito ad attività sportive ai minori dai sei ai quindici anni.

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Redazione Irno24 27/05/2022

Emergenza cinghiali, agricoltori campani a Roma per manifestare

Con l’Italia invasa da 2,3 milioni di cinghiali non c’è solo la peste suina, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del blitz degli agricoltori, cittadini e istituzioni in piazza SS. Apostoli a Roma.

Nella capitale anche una folta delegazione di agricoltori dalla Campania, partiti dalle cinque province per manifestare il disagio crescente in campagna e nelle città, dove il fenomeno è diventato insostenibile, con eventi tragici come la morte di un giovane nel casertano per un incidente provocato da un cinghiale.

L’invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) - secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero anche perché un italiano adulto su quattro (26%) si è trovato faccia a faccia con questi animali.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè la fauna selvatica rappresenta un problema per la stragrande maggioranza dei cittadini (90%), considerato poi che nell’ultimo anno è avvenuto un incidente ogni 41 ore, con 13 vittime e 261 feriti gravi a causa dell’invasione di cinghiali e animali selvatici che non si fermano più davanti a nulla, secondo l’analisi di Coldiretti su dati Asaps.

Il 69% degli italiani ritiene che i cinghiali siano troppo numerosi mentre c’è addirittura un 58% che li considera una vera e propria minaccia per la popolazione, oltre che un serio problema per le coltivazioni e per l’equilibrio ambientale come pensa il 75% degli intervistati. Il risultato è che oltre 6 italiani su 10 (62%) ne hanno una reale paura e quasi la metà (48%) non prenderebbe addirittura casa in una zona infestata dai cinghiali. Alla domanda su chi debba risolvere il problema, oltre le metà degli italiani (53%) è dell’opinione che spetti alle Regioni, mentre per un 25% è compito del Governo e un 22% tocca ai Comuni.

IL VIDEO DEI CINGHIALI A MERCATO SAN SEVERINO

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Redazione Irno24 07/04/2025

Tommasetti: "I desolanti dati Istat per Salerno e Campania bocciano De Luca"

“Dall’Istat una mazzata per la provincia di Salerno e la Campania”. Il consigliere regionale della Campania della Lega, Aurelio Tommasetti, commenta così i dati dell’ultimo dossier “Benessere equo e sostenibile dei territori”, diramato dall’istituto di statistica, che fotografa una situazione decisamente negativa a livello provinciale e regionale. Tra i parametri presi in considerazione ci sono lavoro, livelli e pensioni.

“Numerosi indicatori bocciano il nostro territorio, a cominciare dalle classi di benessere, cinque in tutto, in cui si collocano le varie province. A Salerno, ad esempio, oltre la metà degli indicatori (64 in totale) si trovano tra la fascia bassa e quella medio-bassa, come del resto a Napoli e Caserta. In tema di lavoro, Salerno è maglia nera per numero di giornate retribuite con il 68,3%. Un altro dato sconfortante è il tasso di partecipazione giovanile, fermo ad appena il 43,1%”.

Non c’è da stare allegri neppure per quanto riguarda le retribuzioni, come dimostra la media annuale per i lavoratori dipendenti: “Già il Mezzogiorno (16.863 euro) è molto al di sotto della media nazionale (22.808). Nel Salernitano siamo messi addirittura peggio, scendendo a 15.171 euro”.

Il consigliere regionale puntualizza che Salerno è solo una parte del problema: “Nella nostra regione il 14,4% dei pensionati ha percepito nel 2022 meno di 500 euro, mentre il reddito disponibile di oltre la metà dei cittadini residenti in famiglia ammonta a 12.900 euro, quasi 5mila in meno della media nazionale. Basterebbero questi numeri a smontare le false narrazioni di De Luca su una Campania prima in tutto. Bisognerebbe guardare in faccia la realtà anziché preoccuparsi di smentire gli studi che certificano un flop decennale”.

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Redazione Irno24 26/07/2022

Emergenza caldo, ok da Regione +50% di gasolio per irrigazione e stalle

Via libera dall’Assessorato all’Agricoltura della Campania all’incremento del 50% di gasolio agricolo a favore delle aziende che hanno necessità di irrigare con le pompe in pieno campo, accogliendo la specifica richiesta avanzata da Coldiretti Campania. La maggiorazione nella disponibilità di carburante serve anche a rispondere alle necessità delle stalle, per l’energia necessaria ai macchinari utilizzati per la produzione e per il benessere degli animali.

Le richieste potranno essere avanzate dal 1° settembre e saranno a beneficio delle imprese che prevedono di esaurire le scorte di carburante entro il 10 ottobre. La morsa del caldo, che ormai si trascina da maggio, ha costretto le aziende agricole ad incrementare l’irrigazione. Nonostante gli interventi di soccorso, l’anticipazione della maturazione causerà una perdita media di almeno il 20% della produzione.

Uno scenario drammatico in un 2022 che in Italia si classifica nel primo semestre come l’anno più caldo di sempre, con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica, ma si registrano anche precipitazioni praticamente dimezzate lungo la Penisola, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr. La tendenza al surriscaldamento è evidente nel nostro Paese, dove la classifica degli anni più caldi negli ultimi due secoli si concentra nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020.

I rincari dell’energia – sottolinea Coldiretti – hanno un impatto devastante sulla filiera, dal campo alla tavola. I consumi diretti per le aziende agricole includono i combustibili per trattori e i trasporti, mentre fra i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica, vetro o tetrapack. Il comparto alimentare richiede invece ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed elettricità, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro.

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