Salerno, il 30 gennaio sospensione idrica in zona via Trotula De Ruggiero

Disagi dalle 11:00 alle 17:00, in programma una manutenzione straordinaria di Sistemi Salerno

Redazione Irno24 27/01/2025 0

Al fine di eseguire intervento di manutenzione straordinaria in Via Trotula De Ruggiero, si rende necessario sospendere l’erogazione idrica, giovedì 30 gennaio dalle 11:00 alle 17:00, alle seguenti strade: Via Trotula De Ruggiero, Gradini San Lorenzo, Largo G. Luciani, Via San Massimo, Vicolo Santa Sofia, Salita S. Bartolomeo, Salita Intendenza Vecchia, Vicoletto S. Grammazio, Largo Montone, Largo Abate Conforti (civici n° 14-15-16-17-18-19).

Ne dà comunicazione Sistemi Salerno in una nota.

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Redazione Irno24 26/10/2021

Salerno, a Santa Teresa fu scontro fra gang: custodia cautelare per 15 minorenni

Nella mattinata odierna, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, la Squadra Mobile di Salerno, la Sezione Polizia Giudiziaria e la Polizia Postale di Salerno hanno dato esecuzione a 15 ordinanze di custodia cautelare a carico di minori, delle quali 10 provvedimenti di custodia presso Istituto Penitenziario Minorile ed altre 5 di collocamento in comunità per i gravi fatti relativi alla violenta rissa del 15 maggio 2021 al centro di Salerno, durante un classico sabato della “movida” giovanile.

I fatti per la loro ampiezza e gravità mettevano a repentaglio la stessa incolumità delle moltissime persone che quel giorno, pacificamente, affollavano le strade. La grave vicenda oggetto d’indagine, in particolare, riguardava lo scontro tra due opposti gruppi di giovani che si erano affrontati colpendosi anche con bastoni, mazze, tirapugni e coltelli tanto che due dei corrissanti venivano raggiunti da fendenti in prossimità di organi vitali.

A seguito di laboriose indagini, svolte attraverso la capillare visione delle immagini videoregistrate da telecamere installate presso alcuni esercizi commerciali, si risaliva all’identità di alcuni dei ragazzi, oggi tratti in arresto, coinvolti nella violenta rissa.

A seguito di tali accertamenti, venivano disposte, nei confronti di tali minori, perquisizioni domiciliari, nel corso delle quali venivano reperiti e sequestrati, a riscontro delle prime risultanze, alcuni indumenti del tutto coincidenti con quelli visibili dai filmati che avevano ripreso alcune fasi della rissa, nonché alcuni strumenti atti ad offendere. Inoltre si procedeva al sequestro di alcuni telefoni cellulari in uso ai suddetti minori.

E grazie all'attività investigativa effettuata sul contenuto di tali apparecchi, si è giunti alla compiuta identificazione dei 15 giovani oggi tratti in arresto, alla ricostruzione dei fatti e delle cause che hanno fatto scatenare la furia dei due opposti gruppi. In particolare, emergeva che la violenta rissa del 15 maggio trovava spiegazione in un’acerrima rivalità tra due opposti gruppi di giovani che da tempo si fronteggiano nella città di Salerno, al fine di affermare secondo logiche tipiche da “gang” il proprio predominio sul territorio.

Così, su richiesta della Procura, il Giudice, ritenuta la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in relazione alle imputazioni di rissa aggravata per tutti i 15 indagati, e tentativo di omicidio per 10 di loro, ha adottato le misure cautelari oggi eseguite, con la precipua finalità di salvaguardare l’esigenza di tutela della collettività, impedendo, con le restrizioni alla libertà personale dei giovani indagati, la reiterazione di fatti analoghi, trattandosi, come si è detto, non solo di un fenomeno oramai sempre più radicato nella realtà del Distretto, ma reso ancora più allarmante dalla volontà di vendetta da parte dei corrissanti emersa dalle indagini, con il conseguente rischio di incontrollabili e violente reazioni a catena.

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Redazione Irno24 12/09/2021

Movida sicura, controllati oltre 800 esercizi pubblici fra Salerno e provincia

Le Forze dell'ordine hanno perseverato in un'azione di controllo nel salernitano per limitare gli assembramenti - anche provocati dalla consumazione di cibi e bevande all'aperto - al fine di garantire il rispetto del distanziamento e delle direttive ministeriali e regionali.

Tutte le zone del capoluogo interessate dalla movida, dove più elevati sono i rischi di possibili affollamenti, sono state controllate dal dispositivo interforze che vede il coordinamento tra Polizia, Carabinieri e Finanza, nonché la preziosa sinergia operativa con Polizia Provinciale, Polizie Locali ed Esercito, che attuano le direttive indicate nell’ordinanza disposta dal Questore a seguito delle indicazioni emerse in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Salerno.

Particolare attenzione è stata rivolta al controllo degli esercizi pubblici e degli apparecchi automatici del capoluogo per evitare il consumo di alcolici oltre l’orario consentito e la distribuzione di tali bevande a minori. Questi i risultati: 7332 persone controllate; 3952 veicoli controllati; 862 esercizi pubblici controllati; 4 persone sanzionate per mancato uso della mascherina; 8 sanzioni al Codice della Strada.

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Redazione Irno24 10/02/2021

Stop scuole per allerta meteo, affondo sindacati: "Ingerenza sindaci e alcuni dirigenti"

Le organizzazioni sindacali - si legge in una nota congiunta FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNAL, FGU - viste le ordinanze emanate da alcuni sindaci della provincia di Salerno con le quali si è provveduto alla chiusura delle scuole per motivi di sicurezza determinati dall’allerta meteo, denunciano l’indebita ingerenza di tali provvedimenti nell’autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche nella parte in cui dispongono “la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole di ogni ordine e grado” del territorio di riferimento, delineando la responsabilità rispetto alla necessità della totale chiusura delle scuole e proponendo, con locuzione ambigua, lo svolgimento delle attività didattiche da remoto o addirittura delegando i dirigenti scolastici ad attivare la Dad.

Ciò premesso, denunciano, altresì, il comportamento di alcuni dirigenti scolastici che, evidentemente inconsapevoli delle proprie prerogative, hanno provveduto con solerzia e fino a notte fonda, a diffondere proprie disposizioni tese a garantire la ripresa delle attività didattiche in modalità da remoto, determinando un completo e fortissimo disorientamento oltre che tra il personale della scuola, anche tra le famiglie degli alunni, violando – e ciò assume tutta la gravità del caso – le finalità contenute nel contratto collettivo nazionale integrativo sottoscritto il 25 ottobre scorso e relativo alla nota ministeriale di diffusione n. 2002 del 9/11/2020, che dispongono con chiarezza che la didattica digitale integrata va attivata esclusivamente durante la sospensione delle attività dovuta all’emergenza epidemiologica.

L’articolo 1 del contratto chiarisce infatti “l’attività didattica sarà effettuata a distanza attraverso la modalità di didattica digitale integrata in forma complementare o esclusiva qualora dovesse disporsi la sospensione dell’attività didattica in presenza, qualora l’andamento epidemiologico dovesse configurare nuove situazioni emergenziali”.

La didattica a distanza è un’attività organizzata ed erogata da professionisti che tengono all’unico obiettivo di colmare il diritto all’istruzione delle nuove generazioni. C'è consapevolezza, come organizzazioni sindacali rappresentative del personale scolastico, delle numerosissime problematiche sociologiche, economiche, educative e giuridiche che stanno alla base della drammatica emergenza epidemiologica per il nostro territorio. Drammaticità e complessità della situazione che sta esplodendo in modo massivo nel campo scolastico che, a prescindere dalla valutazione del merito delle scelte adottate ad oggi, è frastornato da un “andirivieni” di ordinanze che più che aiutare stravolgono l’organizzazione funzionale delle scuole.

Ma il ritenere da parte delle autorità locali di intervenire in modo analogico sia che si tratti di emergenza epidemiologica sia che si tratti di allerta meteo non può che ulteriormente disorientare non solo i docenti, gli alunni e le loro famiglie, ma tutto il personale Ata, discriminato rispetto alla valutazione dell’emergenza, in quanto la mancata chiusura delle scuole costringe tale personale ad essere presente nella propria sede di servizio.

Le organizzazioni sindacali ritengono che le ordinanze delle autorità locali non debbano invadere il campo di chi è preposto all’organizzazione delle comunità scolastiche e perciò, con la presente esprimono profonda preoccupazione di fronte al tentativo dell’utilizzo improprio della Dad/Ddi, perché essa è ideata per la sola didattica emergenziale e mai alternativa e perché sono assolutamente convinte che essa accresce le diseguaglianze tra gli studenti, rendendo meno efficaci le azioni di individualizzazione ed integrazione che la scuola fa in presenza. Pertanto - chiude la nota - denunciano tali violazioni e si riservano la possibilità di mettere in campo ogni azione necessaria a garantire il rispetto delle prerogative delle istituzioni scolastiche e delle previsioni contrattuali.

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