Salerno, rimozione di 5 tonnellate di rifiuti in via De Filippo

Bennet: "Superate le problematiche che ci hanno impedito di intervenire immediatamente"

Redazione Irno24 21/10/2024 0

Questa mattina, lunedì 21 ottobre, ha preso il via la rimozione della discarica in via De Filippo a Torrione. Salerno Pulita, in collaborazione con una ditta specializzata, ha iniziato a rimuovere circa 5 tonnellate di rifiuti di vario genere. Le operazioni saranno completate entro domani. La rimozione della discarica si sta svolgendo alla presenza dei rappresentanti della procedura di liquidazione giudiziale, responsabili dell'area di proprietà privata.

"Finalmente abbiamo superato le problematiche che ci hanno impedito di intervenire immediatamente - spiega Vincenzo Bennet, amministratore unico di Salerno Pulita - e ringraziamo tutti coloro che hanno collaborato alla risoluzione di questa situazione di degrado segnalata da molti cittadini. Facciamo appello al senso civico della comunità per evitare nuovi abbandoni".

Gli organi della procedura di liquidazione giudiziale prevedono anche una chiusura del terreno, per evitare che la situazione possa ripresentarsi in futuro.

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Redazione Irno24 01/07/2021

Mare Monstrum 2021, il triste primato della Campania con oltre 4mila illeciti

La pandemia non ferma l’assalto alle coste e ai mari italiani, ancora una volta preda di chi pretende di accaparrarsene “un pezzo” a proprio uso e consumo, incurante delle leggi, della tutela di ambiente e biodiversità e di un patrimonio comune che deve essere adeguatamente difeso nella sua integrità e bellezza.

Sebbene lo scorso anno, quello cruciale della pandemia, abbia fatto registrare una leggera flessione (-5,8% rispetto al 2019) nel numero complessivo di illeciti ai danni del patrimonio marino e costiero (22.248 quelli accertati, una media di 61 al giorno, 2,5 ogni ora), il cemento abusivo continua a spadroneggiare, mentre la pesca di frodo dilaga. E il virus ecocriminale non allenta la sua morsa sulle regioni costiere della Penisola.

In cima classifica del mare illegale 2020, troviamo infatti il ciclo del cemento, rimasto su valori assoluti altissimi (il 42,9% dei reati accertati). Migliori notizie sul fronte degli illeciti legati al ciclo dei rifiuti e all’inquinamento marino, diminuiti dell’11,6% per l’impatto del lungo periodo di lockdown sulle attività economiche, anche se i quasi 7 mila reati accertati nel settore, più di 19 al giorno, pesano sul totale nazionale per il 31%.

Balzo in avanti per la pesca di frodo (il 23,3% dei reati accertati) che ha cercato di “approfittare” della pandemia, come dimostra il numero impressionante di sequestri effettuati: 3.414 contro i 547 del 2019, dagli attrezzi usati illegalmente in mare alle tonnellate di prodotti ittici requisiti. Cresce, in generale, il numero di persone arrestate e denunciate per aggressioni alle coste e ai mari italiani, 24.797 (+24% rispetto al 2019), e quello dei sequestri che hanno toccato quota 8.044 (+9,9%) per un valore di 826 milioni di euro.

Questo, in sintesi, il quadro che emerge dall’edizione 2021 del dossier “Mare Monstrum”, elaborato da Legambiente su dati di forze dell’ordine e Capitanerie di porto. Tra le regioni dove si concentra il maggior numero di reati, al primo posto troviamo la Campania (con 4.206 illeciti, il 18,9% di quelli registrati a livello nazionale), seguita da Sicilia, Puglia, Lazio e Calabria. Alla Campania, “raggiunta” questa volta dal Molise, spetta anche il poco ragguardevole primato nell’incidenza di illeciti per chilometri di costa: 9 i reati accertati per ogni km in entrambe le regioni (tre volte la media nazionale), seguite da Basilicata e Abruzzo.

Il segno meno davanti alla percentuale dei reati accertati nel 2020 non incide, tuttavia, in modo significativo sul trend negativo delle illegalità perpetrate ai danni di mare e coste, sottolinea Legambiente: dal 1999 al 2020, infatti, si sono registrati 378.068 illeciti, di cui 206.532 nelle sole quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, Campania, Puglia, Sicilia e Calabria, dove si è concentrato il 54,6% del totale nazionale. Un’incidenza che lo scorso anno è cresciuta, arrivando al 55,3% dei reati.

Un capitolo spinoso, anche per il 2020, è rappresentato dalle storie d’ordinario abusivismo edilizio, come evidenzia un altro dato inedito elaborato da Legambiente: quello sulle ordinanze di demolizione degli immobili abusivi eseguite che raggiungono appena il 24,3% nei Comuni costieri. Uno stallo che perdura ormai da troppi decenni, di fronte al quale l’associazione chiede a gran voce che della demolizione dell’abusivismo storico si occupi direttamente lo Stato, nella figura dei prefetti.

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Redazione Irno24 07/06/2023

Salerno, smantellati accampamenti abusivi lungo il fiume Irno

"La Polizia Municipale di Salerno, con il supporto del personale di Salerno Pulita, è impegnata nella rimozione di alcuni bivacchi ed accampamenti abusivi lungo il tratto finale del fiume Irno, con particolare riguardo per l'area della foce e nelle adiacenze della Cittadella Giudiziaria.

Si sta procedendo alla rimozione di tende, baracche, suppellettili, rifiuti di ogni tipo. Seguirà la necessaria e minuziosa bonifica ambientale. L'intervento è finalizzato ad eliminare un problema di degrado urbano ed ambientale, non privo di pericoli per la sicurezza". Lo scrive il sindaco Napoli.

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Redazione Irno24 08/11/2021

Ecosistema Urbano 2021, l'immobilismo delle città: Salerno scende al 94° posto

Più auto in circolazione e un crollo quasi uniforme nell’utilizzo del trasporto pubblico. Livelli di smog e di perdite lungo la rete idrica che rimangono preoccupanti. Poche note positive che poco incidono sul trend complessivo: tra tutte, l’aumento della raccolta differenziata e dei chilometri di piste e infrastrutturazioni ciclabili.

Nel 2020 segnato dall’emergenza pandemica, i capoluoghi italiani non migliorano le loro performance ambientali: se è vero, infatti, che il Covid-19 colpisce anzitutto le città, modificandone contorni, regole e indirizzi, le emergenze urbane evidenziate negli anni precedenti rimangono le medesime e riflettono un sostanziale immobilismo nelle politiche improntate alla sostenibilità, seppur con qualche importante eccezione e best practice cui guardare per tracciare la rotta del cambiamento su scala nazionale.

È il quadro che emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2021, realizzato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato questa mattina in diretta streaming sui siti di Nuova Ecologia e Sole 24 ORE, sul canale YouTube e sulla pagina LinkedIn di Legambiente.

Il report, pubblicato sul Sole 24 Ore di oggi, prende in considerazione 105 capoluoghi e tiene conto di 18 indicatori riguardanti sei componenti (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia) per stilare una classifica delle performance ambientali delle città: a fronte di un punteggio massimo teorico di 100, la media percentuale totalizzata dai centri urbani nel 2020 rimane ferma al 53,05%, identica a quella della scorsa edizione.

Soltanto Trento supera l’80 percento (84,71%), confermandosi in testa alla classifica generale con un miglioramento delle performance nell’uso di suolo e nelle concentrazioni di NO2 e PM10, un aumento della raccolta differenziata e delle infrastrutture ciclabili; al secondo posto troviamo Reggio Emilia (77,89%) che aumenta lo spazio dedicato ai pedoni e alla ciclabilità (prima in assoluto per piste ciclabili equivalenti) e il numero di alberi piantumati; il gradino più basso del podio è occupato da Mantova (75,14%) che migliora le performance sulla qualità dell’aria, diminuisce le perdite della rete idrica e aumenta la differenziata.

La città di Salerno si colloca nei bassifondi della graduatoria, al 94° posto nazionale su 105 città prese in considerazione (nel 2020 era al 77° posto); Napoli poco più su, pressochè stabile al 91° posto (al 90° nel 2020). Benevento si attesta in 57esima posizione (nel 2020 era 60esima), Caserta in 66esima (nel 2020 era 95esima) e Avellino in 74esima (era addirittura 31esima nel 2020).

LA CLASSIFICA COMPLETA

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